Cap.03 - il cane

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Jane aspettò qualche interminabile minuto prima di muoversi di nuovo

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Jane aspettò qualche interminabile minuto prima di muoversi di nuovo. Si accertò che la strana figura che l' aveva spiata non ritornasse indietro per domandarle perché non l'aveva seguita.
Per un attimo aveva sperato si trattasse di lady Fleming ma la donna in fondo alla strada le era sembrata molto giovane e longilinea al contrario della vedova che lei rammentava rotondetta, non certo così esile. Rassicurata dalla luce lunare che aveva ripreso a rischiarare il paesaggio, ricominciò a camminare a passo controllato con rinnovata prudenza lungo il perimetro del muro. Incontrò le prime aperture che segnavano la presenza di spazi più o meno angusti disabitati fermandosi a verificare che all' interno non vi fosse la misteriosa figura finché giunse al cancello di ferro che riconobbe subito.
Era chiuso.
Al di là di esso si scorgeva il giardino ben curato e la casa stile old english con il tetto spiovente a falde fortemente inclinate. La facciata era decorata da rampicanti e un atrio rustico frontale inquadrava l'ampia finestra del piano terreno e la porta. Nel sottotetto si intravedevano delle finestre più piccole e qualche feritoia rettangolare.
Mentre ragionava su come chiamare la padrona di casa, scorse un mastino enorme galoppare con la velocità di un cavallo contro di lei. Si scostò immediatamente dal cancello qualche secondo prima che il grosso cane vi sbattesse addosso latrando come un forsennato.

-Tu … sei Oswald?- mormorò più a se stessa che al gigantesco animale. -Eri così piccolo quando ti ho conosciuto!

Si abbassò sulle ginocchia senza avvicinarsi.

-Oswald! Oswald!- chiamò -Non mi riconosci? Sono Jane! Ti ho tenuto in braccio tante volte quando eri piccolo! Oswald! Se non mi riconosci tu, chi potrà farlo?

Il cane continuò imperterrito ad abbaiare incurante della pazienza della sconosciuta che continuava a ripetere il suo nome. Poi Jane all' improvviso tacque. Aveva notato la figura scura di un uomo sbucare da un lato dell' abitazione e avvicinarsi al cancello con un fucile in mano. Istintivamente si rialzò in piedi e si coprì il petto incrociando le braccia.
Appena arrivò a pochi passi lo riconobbe con sollievo: era Lewis, il maggiordomo e factotum della vedova Fleming. La donna aveva una piccola rendita e non si poteva permettere molti domestici e teneva solo un maggiordomo e una dama di compagnia.

-Chi è là!- gridò l'uomo puntando l' arma e restando dietro la bestiaccia che ringhiava.

-Lewis!-esclamò Jane cercando di nascondere la guancia sfregiata-Mi riconoscete? Sono Jane Walsham! La figlia di Ada e Gerhard Walsham!

L'uomo la fissò circospetto. Nel frattempo il cane aveva cominciato ad annusare attraverso le sbarre e uggiolava confuso.

-Jane Walsham?- replicò il maggiordomo -Voi non potete essere la signorina Jane! Quella è una signorina perbene che non andrebbe in giro mezzo nuda nel cuore della notte!

-Sono io, Lewis, sono Jane!- supplicò la ragazza accorata -Sono scappata dallo zio e ho bisogno di aiuto! Vi prego, chiamate lady Fleming, a lei spiegherò tutto! Sono in pericolo di vita, Lewis, vi scongiuro, chiamate lady Fleming!

Il cane alto come un cavallo aveva cominciato a scodinzolare e fischiare verso l'intrusa, dimostrando di averla finalmente riconosciuta.
Rassicurato dall' animale l'uomo si avvicinò al cancello e fissò corrugato la sconosciuta lacera davanti a lui.

-Santo cielo!-  esclamò.

Abbassò il fucile e si diresse a passo rapido verso la casa gridando:

-Molly! Molly! Sveglia la padrona!

Jane allungò la mano verso il bestione che le permise di accarezzargli la grossa testa nera ricambiando con bavose leccate sulla mano fredda della ragazza.
Dopo nemmeno dieci minuti lady Fleming uscì dalla porta tallonata  dalla giovane dama di compagnia e si avviò frettolosa verso l'intrusa stringendo il pesante scialle sulle spalle. Aveva infilato una vestaglia di lana sulla camiciona da notte ed aveva subito seguito il maggiordomo.

-Jane!- gridò. -Mia cara Jane! Cosa ti è successo? Lewis, aprite subito il cancello!

Un attimo dopo la ragazza varcò la soglia e si avvinghiò all' amica della madre lasciando che i singhiozzi trattenuti a lungo sfogassero in lacrime.

🙆
Oswald ci mette un po' ma poi riconosce Jane.
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Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora