Cap.59 - una buona notizia

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—Lady Sanders!— Jane si precipitò tra le braccia dell' anziana donna che l’accolse commossa. La ragazza la guardò con gli occhi di smeraldo ansiosi sapendo che veniva a raccontarle dell' esito della sua denuncia.
—Ho buone notizie, mia cara— annunciò la donna con un sorriso materno, —venite sediamoci qui, sul muretto della fontana.
Jane obbedì.
Quel cupo presagio d’un pericolo incombente non la lasciava mai ed era sempre in attesa di qualche evento che potesse in qualche modo scongiurarlo.
—La vostra denuncia è arrivata al giudice, Jane. L'avvocato Ferguson gli ha comunicato il vostro bisogno di riservatezza fino al processo per tutelare la vostra salute psicofisica, dopo quello che avete subito, ma soprattutto per la vostra sicurezza poiché la vostra testimonianza è fondamentale per inchiodare quel pervertito.
Jane annuì per nulla rassicurata.
—Ma la buona notizia, mia cara ragazza, non è questa.
Lady Sanders attese un attimo che Jane si concentrasse su di lei, le prese le mani tra le sue e le sentì molto fredde.
—L'avvocato Ferguson ha trovato vostro zio Robert, Jane — disse. —Ed è stato da lui.
—Lo zio Robert è ancora vivo?— domandò la ragazza sorpresa. —Era molto malato come il nonno, non credevo che sarebbe sopravvissuto così a lungo!
—Non mi chiedete perché non vi ha mai cercato?
—Non so. Sono frastornata. Non ho più notizie di lui dal funerale.
—Il giudice gli ha sempre mentito— proseguì la vedova.— Gli ha raccontato che vi rifiutavate di vederlo perché non aveva voluto prendervi con sé. Quando siete scappata, gli ha riferito che eravate fuggita con un poco di buono come vostra madre. Vostro zio Robert ha incaricato un investigatore di rintracciarvi ma sembravate sparita nel nulla. Sicuramente Corbeld ostacolava le indagini. Poi il suo stato di salute si è aggravato e il medico gli ha consigliato di cambiare aria, di andare in Italia.
—E adesso come sta?— s’informò Jane.
—Molto meglio, mia cara. È rientrato qualche mese fa nella sua dimora, deciso a ritrovarvi. L'investigatore ha rintracciato lady Hanna e tramite lei l'avvocato Ferguson.
Jane rabbrividì.
E se Corbeld fosse riuscito a trovarla seguendo la pista del detective dello zio Robert?
—Cosa c’è, mia cara— le domandò l’anziana stupita del suo viso inquieto.— Non siete contenta che vostro zio voglia rivedervi?
—Oh, lady Sanders!— esclamò Jane. —È l' unico parente della famiglia che mi è rimasto! Certo che sono contenta! Ma ho timore che lo zio Willard approfitti delle sue ricerche per…
—No!— obiettò la vedova.— l'avvocato ha parlato con il fratello di vostra madre, Jane ed è ciò che devo riferirvi, cara. Non dovete preoccuparvi di nulla. Vostro zio Robert è stato messo al corrente dell' accaduto eccetto il luogo in cui voi siete nascosta. Gli è stato promesso che durante il processo potrà rivedervi di nuovo e non vede l'ora. Sappiate che siete la sua unica erede, Jane, alla sua morte erediterete tutte le proprietà dei Karran. Vostro zio è furioso contro il cugino e se non fosse stato per l’avvocato era pronto ad ammazzarlo.
Lady Sanders aprì la borsetta ed estrasse una busta. La porse a Jane con un sorriso invitante e attese che lei sbirciasse il sigillo sulla chiusura.
—È dello zio Robert?— domandò la ragazza.
Lady Sanders annuì.
—Leggete, mia cara— disse. —È ora che voi abbiate la felicità che meritate dopo tanta sofferenza.
Jane ruppe il sigillo e aprì la lettera. Era composta da due fogli scritti fittamente con una calligrafia aggrovigliata e nervosa, testimone di sentimenti burrascosi e intensi.

"Jane, cara Jane, carissima piccola Jane! Unico e solo regalo e ricordo della mia amatissima sorella Ada! Ho creduto per anni che tu non volessi più saperne di me e quel malvagio di Willard è riuscito con i suoi trucchi ad impedirmi di vederti!
Quando mi ha riferito della tua fuga con un uomo ti ho cercato dappertutto. Non mi capacito che l'investigatore che avevo incaricato non sia riuscito a trovare nessuna traccia di te. Perdonami, Jane! Non ho avuto il coraggio di prenderti con me, sono stato un ingenuo. Ma ti assicuro che pensavo al tuo bene e non al mio, poiché una ragazza ha bisogno di tante cose, avevi già quindici anni e presto avresti desiderato fare il tuo debutto in società. Mi sono sentito impedito con la mia malattia a darti il massimo che meritavi e con rammarico ho rinunciato a te, che ho amato da subito! Credevo che Willard fosse più adatto, lo conoscevo come uomo inserito in vari ambienti della nobiltà londinese che frequentava con assiduità con la moglie. Era vedovo da pochi mesi e occuparsi di te poteva essere di conforto anche per lui. Come potevo immaginare che fosse un tale mascalzone? Jane! Jane! Sono disperato! Non riesco a perdonarmi di averti lasciato nelle mani di quello squilibrato di Willard!
Cosa posso fare? Dimmi che posso aiutarti, che posso rimediare al malfatto anche se ciò che hai sopportato non è scusabile in nessun modo.
Ho saputo che stai per sposarti e con un uomo degno di te, ne sono lieto, Jane! C'è una giustizia divina che ha posto rimedio alla malvagità umana! Vorrei poterti riabbracciare, cara, cara Jane, ma tu potrai perdonare il torto che ti ho fatto? Ti prego, rispondi a questa supplica.
Tuo zio Robert Karran".

-Che pensate di fare, Jane?- domandò lady Sanders appena la ragazza sollevò gli occhi dal foglio.

-Gli scriverò,- rispose la giovane decisa. -Non ho nessun motivo di rancore per lo zio Robert e desidero anch'io rivederlo. Potete portargli la mia lettera?

-Domani stesso mi recherò da Ferguson, mia cara. Lui la farà recapitare a vostro zio senza suscitare sospetti.

***

-Perchè volete affrettare il matrimonio, John?-domandò Jane al marchese che le aveva circondato la vita con la braccia.-Non sarebbe opportuno aspettare la fine del processo di mio zio? Potremo invitare i miei amici, i coniugi Ferguson, i Dwyer, la vedova Sanders. Sarei felice di rivedere le mie allieve Emily e Maybel e potrei riuscire a rintracciare Sally. Chissà come sarà cresciuta!

Le labbra di lord Risewell indugiarono sul collo della sua ex istitutrice. Jane sentì il suo respiro leggero quando rispose.

-Amor mio, ci sono dei motivi importanti che mi obbligano ad anticipare il matrimonio - disse.-il primo è che come mia moglie sarete più al sicuro e verrete trattata con riguardo. Vostro zio non oserà fare nulla contro la marchesa di Hatfield.

-Lo credete davvero?- replicò la giovane perplessa. -io non mi fido delle buone maniere di zio Willard.

-Se osa minacciare mia moglie corre il rischio di una condanna più grave- insisté Lord Risewell.
Jane si girò e poggiò la guancia sul suo panciotto.

-Siete sicuro che non vi vergognate di me?- mormorò. -La mia condizione sociale...

-Non ditelo nemmeno per scherzo! Vi avrei sposato anche se foste stata priva di titolo e di rendita! Invece siete erede di lord Robert Karran! Vi amo, Jane e la mia prima preoccupazione è la vostra sicurezza. Quando il visconte Corbeld sarà arrestato e spero giustiziato organizzeremo una grande festa e vi presenterò ai miei amici e voi mi farete conoscere i vostri.

Jane lo guardò perplessa.

-Esiste un'altra ragione ...-proseguì il marchese -che non posso e non voglio nascondervi.

-Quale?- domandò la ragazza incuriosita.

-Sono guarito, amor mio. Vi desidero da morire e sono in astinenza da quindici anni!
Jane scoppiò a ridere e la sua risata argentina cancellò ogni altra obiezione.

-E se io non riuscissi... - azzardò.

-Aspetterò in quel caso- replicò subito il marchese -anche a costo di impazzire!

Jane riprese a ridere di gusto.

-Sono così fortunata - mormorò stringendosi a lui. -Non avrei potuto sperare in qualcuno migliore di voi, John, perché non esiste. Vi prego, non lasciatemi mai.

-Mai!- promise lui. -Domani mattina partirò all' alba ed entro le undici sarò qui con l'arcivescovo. Ha chiesto di poter benedire la casa dopo che ha saputo la storia dell' omicidio di Edward e poi si tratterrà a pranzo. Nel pomeriggio ci unirà in matrimonio.

-Non vedo l' ora che mio zio sia arrestato- Jane alzò gli occhi a fissarlo. -Non so spiegarvi... ma ho una specie di premonizione. Ho paura che tutta questa gioia mi sarà sottratta. E ho terrore di ritrovarmi sola.

-Io non vi lascerò mai, Jane. Voi non potreste capire quanto vi amo. Vi devo ogni cosa, la guarigione, la fine della maledizione... farò di tutto per rendervi felice. Purtroppo non potrò darvi un figlio, sono rimasto sterile e il recupero della funzionalità fisica non si associa al recupero della fertilità. Su quello il medico è stato categorico, le ghiandole sono state spappolate nell' incidente.

Lei sorrise poggiando il mento sul suo torace.

-Chissà...- mormorò.- voglio sperare che chi ha voluto guarirvi dopo quindici anni, non si fermerà a metà dell' opera.

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Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora