Cap.10 - Sally

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Non gli aveva parlato della sua ferita sulla guancia. La controllava ogni giorno allo specchio e ogni volta piangeva di disperazione. La pelle era raggrinzita, paonazza e in alcuni punti, dove era bruciata la carne, rimaneva infossata. Inoltre continuava a spurgare come se non fosse ancora guarita e certi giorni le doleva tanto da non sopportare il cerotto che portava sopra. Però era costretta a celarla. Chi avrebbe sopportato di vedere la sua faccia? Il mostro le aveva rovinato la vita! Avrebbe voluto consultare un medico, ma era troppo pericoloso. Quella ferita così caratteristica poteva diventare motivo di pettegolezzo ed arrivarne notizia al conte. No, non poteva rischiare.
Si diresse verso la scuola. Tra mezz'ora iniziava la lezione di pianoforte e aveva bisogno di ripassare i brani da insegnare alle sue allieve. Ne aveva una particolarmente brava, Sally, una fanciullina di dieci anni con i capelli rossi e una manciata di lentiggini che amava la musica e passava ore ad allenarsi. Quando sentì le note acute del pianoforte nel corridoio, sorrise. Sally stava provando ancora. Eppure … che strano! Il brano che stava eseguendo non somigliava a nessuno degli spartiti che aveva fornito alle sue allieve: un motivo allegro che le ricordava qualcosa … un due tre … un valzer! Sally stava suonando il valzer viennese! Socchiuse lentamente la porta e di botto sgranò gli occhi. Seduta al pianoforte stava una giovane donna che le voltava la schiena. Aveva i capelli neri raccolti sulla nuca e il collo sottile scoperto. Le dita scorrevano sui tasti così leggere che parevano solo sfiorarli. Il vestito elegante aveva la gonna ampia ed era completamente nero. La donna si voltò di profilo e poi di colpo si girò del tutto verso di lei. Le sue iridi di ossidiana si conficcarono negli occhi della ragazza come lame affilate. Jane gettò un grido.
Era lei! La giovane sconosciuta che aveva scorto presso la casa di Lady Hanna!

-Miss Julie!

Jane si voltò spaventata verso la ragazzina che era apparsa al suo fianco ed entusiasta le sorrideva.

-Sally!- esclamò con sollievo. -Credevo fossi tu che …
Si girò di nuovo verso l'interno della stanza con l'intenzione di chiedere alla ragazzina se conoscesse la signora che suonava ma restò a bocca aperta.
La donna non c'era più. Entrò subito nella stanza per scoprire dove si fosse nascosta, guardò in ogni angolino, ma restò delusa: lì non c'era più nessuno. Le finestre erano ben serrate e non esisteva un'altra uscita.

-Che succede miss Julie?- domandò Sally incuriosita. Anche lei sbirciò dentro la stanza, osservando la sua insegnante che pareva alla ricerca di qualcosa.

-Hai sentito quella musica?- la interpellò Jane senza risponderle.

-Quale musica?- la ragazzina tirò su le sopracciglia e scosse il capo in segno di confusione.

-Non importa, lascia stare Sally.- Jane era perplessa e spaventata. Chi era quella donna misteriosa? E come poteva sparire in quel modo?

-Come mai sei così in anticipo?- domandò rivolta alla sua allieva. -Volevi provare i brani?
Sally di nuovo scosse la testa.

-No, miss Julie - rispose. - Volevo avvisarla che un uomo parla di lei con il reverendo. E il reverendo è spaventato, miss.

Un brivido gelido attraversò il corpo di Jane. Non poteva essere l'avvocato Ferguson, era appena andato via.

-Com' è quell'uomo, Sally?- chiese con voce sommessa.

-Non l'ho visto, miss Julie, ma l' ho sentito. È arrabbiato con il reverendo Barrow. Dice che non doveva assumerla nella sua scuola e gli ha detto che può essere arrestato.

-Come lo chiama il reverendo, Sally?

La ragazzina rifletté solo un attimo.

-Giudice… - rivelò.- lo chiama giudice.

Jane s'irrigidì. I suoi peggiori incubi si erano avverati: il mostro l'aveva trovata. E se era arrivato sin lì dopo la visita dell' avvocato, significava che lo aveva fatto seguire e che non aveva mai smesso di sorvegliare lui e lady Hanna.
Si abbassò verso la ragazzina e la prese per le spalle.

-Ascoltami, Sally- disse col fiato che tremava - quello è un uomo molto malvagio. Non deve trovarmi o potrebbe farmi molto male. Se ti chiedono di me tu rispondi che non mi hai visto! Hai capito?

-Devo dire una bugia, miss Julie?- obiettò la ragazzina impensierita -Ma lei dice sempre che…

-Tesoro- replicò Jane sconvolta -A volte si può dire una bugia, quando questa salva la vita a una persona!

Sally annuì e guardò stupefatta la sua insegnante preferita. Era chiaramente terrorizzata e lei ragionò che doveva assolutamente aiutarla. Mentre la sbirciava dirigersi di corsa verso la sua stanza, strinse le labbra e si avviò decisa verso l'ufficio del reverendo. La porta le si spalancò davanti. L' uomo che uscì per primo era uno sconosciuto e Sally se lo trovò davanti all' improvviso. Lo identificò come il "giudice" e a prima vista capì che la sua insegnante aveva ragione: quell' uomo trasudava malvagità da tutti i pori. Il viso arcigno si piegò verso di lei.

-Come ti chiami, bambina?- sibilò.
Il reverendo, terreo in volto, si affrettò a circondarle le spalle con un braccio quasi a proteggerla.

-Sono Sally- rispose lei fissandolo con impertinenza.

-Dov'è la tua insegnante di pianoforte, bambina?- riprese il giudice cercando inutilmente di addolcire la voce irritata.

-In cucina!- rispose la ragazzina alzando le spalle - sta aiutando la cuoca.

Subito il giudice la ignorò e si rivolse al reverendo Barrow.

-Presto! Dove sono le cucine?- sbottò.

-Da quella parte - indicò il prete e mentre il giudice si precipitava a passo di lupo nel corridoio indicato, Sally sussurrò:

-Ho detto una bugia, reverendo.

Il vecchio si portò l'indice al naso per indicarle di tacere.
Poi le strinse una spalla e disse:
-Speriamo che non la trovi! Povera ragazza!

Sally si svincolò subito e, incurante dei richiami del reverendo, corse verso la stanza di Jane. La porta era aperta ma lei non c'era più. Infatti la poveretta, terrorizzata dalla possibilità di ricadere tra le grinfie di Willard Corbeld, aveva afferrato i suoi risparmi ed era subito scappata fuori. Sally si avvicinò alla finestra e la scorse di fronte alla scuderia: Lonny la stava aiutando a salire a cavallo. Subito dopo il ragazzo montò dietro di lei e spronò l' animale. Sally li vide galoppare velocemente verso il bosco. Poi vide il giudice uscire all' esterno, dirigersi verso la stalla: ancora un attimo e li avrebbe scorti.
Gridò.

-Aiuto!

L'uomo si voltò verso la finestra e lei di scatto si ritrasse. Sperò che la scambiasse per Julie e mosse l'anta per attirare ancora l'attenzione del giudice. Poi scappò fino alla sala del pianoforte, chiuse la porta, mise uno spartito sul leggio e cominciò a suonare. Aveva il cuore in gola ma era fiera di sé. Continuò a schiacciare i tasti in una scala armonica per scaldare le dita, poi si bloccò. La porta si era spalancata di scatto. Restò un attimo attonita, poi si voltò. Il giudice la fissava con odio e sorpresa. Dopo un istante rinchiuse la porta e Sally si permise un sorriso soddisfatto.

Riuscirà Jane a sfuggire a Corbeld?
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