12 - HACHE

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«Perciò, stando all'andamento di mercato, io direi di iniziare con un investimento di ventimila, per sondare il terreno; e poi vedere, tra qualche mese, com'è la situazione.»

«Bien.»

Faccio firmare al cliente la richiesta di trasferimento di denaro, inviandola alla sede centrale.

«Gracias, señor Martinez» sorride, stringendomi la mano. Mi alzo per accompagnarlo all'uscita.

«Più tardi le arriverà la mail con tutti i dati e gli allegati» spiego. «Stampi tutto, mi raccomando.»

«Certamente. Buona serata.»

«A lei, arrivederci.»

Torno al mio ufficio facendo i salti acrobatici. Questa è la terza operazione che chiudo in giornata. Una combinazione che mi farà arrivare qualche migliaio in più in busta paga.

Alle cinque e mezza spengo il portatile e riordino la scrivania. Una giornata e una settimana produttiva sono finite. È proprio il caso di festeggiare.


Mi infilo in un posto libero nel parcheggio dell'Avinguda de Joan Miró. Sol scende, si liscia il vestito lungo i fianchi e mi prende sottobraccio, mentre andiamo verso il locale.

Adoro Sol. Dopo Vane è senza dubbio la mia migliore amica. La conosco dai tempi della scuola. Una su cui si può sempre contare, a qualunque ora del giorno. Il fatto che sia laureata in psicologia l'ha resa la confidente e la consigliera personale di tutto l'ufficio. Siamo anche andati a letto assieme, ma non è andata come pensavamo. Abbiamo capito subito che non avrebbe funzionato. Non c'era abbastanza chimica. Ormai siamo d'accordo che una semplice, salda amicizia sia la cosa migliore per entrambi. E sono certo che durerà a lungo, visto che la pensiamo allo stesso modo su matrimoni e famiglie.

Mentre camminiamo, parliamo della settimana appena trascorsa. Mi voglio godere la sua compagnia, visto che questo fine settimana andrà a trovare i genitori fuori città.

«Come mai sei uscito così presto, ieri?» mi domanda.

«Mi ha dato il permesso Guido, per prepararmi» rispondo. «Voleva che chiudessi quel contratto a qualunque costo.»

«E ci sei riuscito, a quanto pare. Ho visto i resoconti del mese. Abbiamo conquistato clienti in maniera esponenziale.»

«Sai qual è il bello?» faccio. «Che quelli di ieri erano mia cugina e suo marito.»

«Ma chi, Vanesa? Quella di cui ci parlavi sempre?»

«Esatto.»

«Che ha una figlia con cui giocavi sempre? Come si chiamava... Carmen?»

«Proprio lei.»

«Chiamale coincidenze!»

«Infatti. A proposito, dopo ho bisogno di un tuo parere di psicologa e donna.»

«Sono qui apposta. Che ti serve?»

«Ne parliamo dopo.»

Guido e gli altri ci aspettano al Patagonia Bar, uno dei piccoli locali che frequentiamo la sera, prima che alle undici apra la crème de la crème della vita notturna di Maiorca. Guido sembra più felice del solito; quindi, se lo conosco bene, stasera ne vedremo proprio delle belle. Fa portare un giro di chupitos di tequila.

«Alla bella vita!» fa.

Tutti lo imitiamo. «Alla bella vita!»

"L'unica cosa che conta!" aggiungerei.

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora