58 - HACHE

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Ancora non mi sembra vero. Fino a un mese fa, non avrei mai creduto di vivere una serata del genere. Non avrei mai dato buca agli amici per uscire con una ragazza. Non l'avrei mai portata in un posto così lontano, soltanto per renderla felice. Non mi sarei mai aperto così tanto con lei. E non le avrei mai detto di amarla.

Ti amo... Alla fine gliel'ho detto davvero. Per la prima volta in vita mia. È stato come una pugnalata. Ma so che è la verità.

Ne ho avuto la conferma: sono cambiato. Il vecchio Hache si è messo veramente da parte. Niente sarà più come prima. Ma forse è meglio così. In ogni caso, non mi pento di nulla.

Il telefono della macchina suona. Leggo il nome di Agacia sullo schermo dell'infotainment. Strano, sono settimane che non ci sentiamo. Dall'ultima volta che abbiamo scopato, praticamente.

«Guarda chi si risente!» rispondo.

«Sorpresa!» fa lei.

«Come stai?»

«È iniziato il fine settimana, quindi direi più che bene!» ridacchia. «Sei ancora sveglio?»

«Se ti ho risposto, direi di sì.»

«Ti andrebbe di passare da me?» domanda, e il tono tradisce subito le sue intenzioni. «Sono appena tornata, ma non ho ancora sonno... Non so se mi spiego.»

Sì, si è spiegata fin troppo bene. E so altrettanto bene come rispondere.

«Grazie, ma preferisco di no.»

Se ci fossero i miei amici qui, penserebbero che mi hanno rapito gli alieni, e di avere davanti un mio clone creato da loro.

Aga rimane in silenzio diversi secondi. «Ma sto parlando con Hache?»

«Sì, sono sempre io.»

«Che è successo? Non ti piaccio più come prima? Non dirmi che...»

«Ora c'è un'altra.»

«Oh...» L'incredulità del suo tono è comprensibile, conoscendo le mie solite abitudini. «Hache, proprio tu...»

«A volte succede.»

«Deve essere una tipa speciale, per averti fatto cambiare modus operandi...»

«Lo è.»

«Sono felice per te. Se dovesse cambiare qualcosa, sai dove trovarmi.»

«Certamente.»

«Allora buenas noches, hombre.»

«Buenas noches. Ci risentiamo.»

Metto giù e alzo il volume di Spotify. Un'altra cosa che, un mese fa, non avrei mai fatto: rifiutare una scopata, servita su un piatto d'argento. Ma ho dovuto farlo. Per Cara. Ho promesso che lei sarebbe stata l'unica.

Non so ancora come finirà la nostra storia. Ma nel dubbio, per questa settimana non andrò con altre ragazze. Come, sicuramente, lei non andrà con altri ragazzi. È stata una promessa reciproca. E io le promesse le mantengo; per questo ne faccio così poche. Glielo devo, per tutto ciò che abbiamo vissuto insieme.

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