16 - HACHE

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Stasera Agacia è scatenata. Mi balla attaccata in modo provocante. Ancheggia strofinandomi il culo contro la patta dei jeans. Lo sto trattenendo a stento nelle mutande. Se va tutto bene (come probabilmente andrà), domani saremo in due a fare colazione.

Anche la sua amica e Guido sembrano spassarsela parecchio. Il mio amico sembra cambiato del tutto. È così che lo voglio vedere. Gli auguro di riuscire ad andare fino in fondo. Ne ha proprio bisogno.

Sento il cellulare vibrarmi in tasca. Mi acciglio. Sono le due di notte, chi cazzo potrà mai essere? Guardo lo schermo e leggo: Vane.

Per un attimo mi sembra di averci visto male. Vane che mi chiama alle due di notte? I casi sono due: o è successo qualcosa... O ha avuto un'improvvisa voglia di divertirsi. Mi auguro sia proprio il secondo!

«Vane, resta in linea, aspetta!» rispondo urlando, per superare la musica del Tito's.

Guardo Agacia e sollevo un dito per dirle di aspettarmi. Mi allontano dalla pista da ballo, spostandomi verso l'entrata del locale, dove la musica è più bassa. Ma devo comunque alzare il volume della chiamata al massimo.

«Eccomi, bella.»

«Ciao, cu... cugino.» Il suo tono è stranissimo...

«Vane, stai bene?» domando.

«Sì, e tu?»

«Sto bene, ma... Hai una voce strana.»

«Tranquillo. Ho solo bevuto un po' troppo, quindi non parlo bene.»

«Oh! La vecchia Vane sta uscendo di nuovo allo scoperto?»

«Non contarci» ridacchia. «Siamo da amici e abbiamo alzato un po' il gomito.»

«Dai, che ti fa bene! Dimmi tutto.»

«Cugino, so che ti starai divertendo con gli amici, va dovrei chiederti un favore immenso.» Il suo tono è quasi implorante.

«Che ti serve?»

«Potresti andare a prendere Cara da un suo amico e portarla a casa?»

"Cosa?!" «Scherzi?»

«Ti prego, Hache. Io sono mezza ubriaca; Pablo non è messo meglio; dobbiamo aspettare, prima di rimetterci al volante, e Cara è stanca.»

«Non può dormire dal suo amico?» faccio.

«Se avesse voluto, ce l'avrebbe detto. Non ha problemi a dormire dagli amici. Non deve esserle piaciuta la festa, se vuole tornare a casa...»

«E allora non può chiamare un taxi? Un Uber?»

«Non mi fido molto, e a quest'ora sai quanto spenderebbe? E poi le avevo già detto che saremmo andati a prenderla...»

Sbuffo.

«Se mi aiuti, ti dovrò un favore, promesso.»

Premo il tasto di registrazione della chiamata. «Ripeti ciò che hai detto.»

«Se vai a prendere Cara, ricambierò il favore. Farò tutto quello che vorrai.»

"Interessante..." penso.

Di certo è una vera rottura di palle perdere mezz'ora o un'ora a fare da babysitter a una ragazzina di diciassette anni, ma non voglio impedire a Vane di divertirsi un po'. Già esce una volta a settimana se le va bene, dopo aver fatto da mamma e da moglie gli altri giorni. Se lo merita un po' di svago, senza pensare alle responsabilità genitoriali.

Inoltre, potrei sfruttare questa cosa a mio vantaggio. Ora la mia cara cugina non potrà dire di no a un'uscita con me come ai vecchi tempi!

«Va bene» dico. «Ci penso io.»

«Gracias, Hache. Ti adoro!» esclama.

«Lo so» sorrido. «Mandami l'indirizzo. Vado subito.»

«Ti devo un favore, ricordamelo. Buonanotte, piccolo.»

«'notte, cugina.»

Riaggancio e torno in pista. Guido sta ballando in maniera quasi indecente con l'amica di Agacia. Gli batto la spalla e gli mostro la scritta sullo schermo del cellulare:


Emergenza famigliare, torno più tardi😉

Guido solleva il pollice, mimando un: "Ti aspettiamo qui" in labiale.

Mostro lo stesso messaggio a Sol e ad Agacia. Lei mi toglie il telefono di mano per digitare qualcosa:


Cm sarebbe un'emergenza?!


T spiego dp, torno subito😅

Lei sorride e mi bacia sulla bocca. Il suo sguardo è così provocante che in un attimo mi sono già precipitato verso l'uscita.


Inserisco l'indirizzo che mi ha passato Vane nel navigatore. Metto su un po' di musica per farmi compagnia, mentre guido per le strade ancora affollate di gente in giro a godersi la notte. E vorrei farlo pure io, invece di scarrozzare in giro un'adolescente. L'indirizzo è a meno di quindici minuti dal Tito's, ma ci vorrà forse un'altra mezz'ora per riportare Carmen a casa e altrettanto per tornare in discoteca...

"Lo faccio per Vane. Lo faccio per Vane" continuo a ripetermi come una sorta di mantra.

Raggiungo l'indirizzo e parcheggio, spegnendo il motore. È una zona residenziale di lusso, con grandi palazzi signorili e villette. È una serata abbastanza ventosa, ma l'aria calda di metà primavera si sente anche a quest'ora di notte.

Bene, ora non mi resta che aspettare. Spero che Carmen si sbrighi a scendere, ho degli amici e una guapa che mi stanno aspettando al Tito's!

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora