63 - CARA

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«Meno male che siete arrivate» borbotto, tirando dalla sigaretta. «La situazione stava diventando proprio strana.»

Per fortuna, mamma non mi ha vista uscire. Se mi scoprisse a inaugurare così la mia maggior età, si strapperebbe i capelli. Solo perché ora ho più libertà, non vuol dire che non dovrò comunque fare attenzione...

«Alan ha trovato pane per i suoi denti» commenta Lupe.

«Sì, quella lì non mi piace molto...» aggiunge Ine.

«Almeno, per un po' smetterà di filarmi dietro» dico.

«Già, lo sappiamo chi ti fila dietro...» Nuri mi guarda maliziosa.

Abbasso lo sguardo. La sigaretta è ormai finita. Spengo il mozzicone nel posacenere.

«Cara?» Flor mi mette una mano sulla spalla. «Cos'è, hai paura?»

«Sì» sospiro in un filo di voce.

«E di cosa? Più che alla tua festa, sembri essere alla tua esecuzione...»

«Non hai ancora deciso che fare?» chiede Ine.

«No, ho già deciso...» Sospiro. «Ma non so se sarà la scelta giusta...»

Nuri mi abbraccia. «Tu cosa vuoi?» fa. «Questo devi chiederti. Cosa ti ho detto ieri? Segui il tuo cuore; lui saprà qual è la scelta giusta.»

Annuisco, un po' meno preoccupata rispetto a prima.

Riesco pian piano a farmi passare l'ansia. La festa inizia a farsi più movimentata rispetto a prima. I ragazzi sono indecenti sulla pista da ballo. Le ragazze molto meno... almeno quelle meno brille.

Ballo a occhi chiusi, lasciandomi trasportare dalla musica. Ho bisogno di svuotare la mente, per poi pensare lucidamente. Dopo un po', sento due mani sulle mie.

«Mi concedi un ballo?»

Apro gli occhi. Hache è proprio dietro di me. Mi era mancata la sua presenza. Non abbiamo ancora avuto occasione di stare insieme.

«Certo» sorrido, mettendogli le braccia al collo. Ignoro completamente il fatto di avere i miei amici qui accanto. La maggior parte di loro sa già tutto, e infatti si comportano come se non stesse succedendo, effettivamente, nulla di strano. Quei pochi che non sanno ancora niente sembrano quasi incuriositi, ma non più di tanto.

È bello ballare di nuovo insieme, quasi liberatorio. Mi ricorda la nostra prima uscita da soli, in spiaggia a Magaluf. Quante cose sono successe, da allora. Quanto sono cambiata io, soprattutto. Che idiota; ero così preoccupata per tutta questa situazione, da aver dimenticato che mi serviva una sola cosa per stare bene: la sua vicinanza. Forse ero agitata proprio perché non l'ho percepita molto. Ora mi sento già meglio.

«Ti stai divertendo?» gli domando.

«Sono felice» sorride. «È l'unica cosa che posso dire con certezza.»

«Anche io.» E sono altrettanto certa di questo.


In un unico soffio, spengo le candeline sulla torta. Un grande applauso segue subito, anche se sono leggermente in imbarazzo per essere così al centro dell'attenzione. Le ragazze mi hanno fatto foto tutta la sera, perfino mentre mangiavo il dolce e mi sono sporcata il mento di panna montata. Spero proprio che non le mettano su Instagram... Se non altro la torta è buonissima, e infatti finisce in meno di dieci minuti, soprattutto grazie a chi fa il bis e il tris, io inclusa.

Ho un solo regalo da aprire quest'anno, il più bello che abbia mai ricevuto: una gift card multibrand, da parte di tutti. Potrò usarla in praticamente ogni negozio di Palma. Non spenderò soldi miei per un bel po'.

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora