57 - CARA

20 1 0
                                    


Quando esco dal portone, Hache è già lì davanti ad aspettarmi. Ha i capelli un po' più corti, forse freschi di parrucchiere. I suoi vestiti di Balenciaga sono decisamente più costosi dei miei, ma trovo che insieme stiano benissimo comunque. Nelle narici mi arriva l'intenso aroma di Aventus. Credo di avere già gli ormoni a mille.

«Hola» mormoro.

«Ehi...» risponde, con lo stesso tono, debole e imbarazzato.

Gli salto in braccio, stringendolo forte. Mi circonda con le braccia, affondando il viso nei miei capelli. Sento il calore irradiarsi dal punto in cui le sue labbra mi hanno sfiorato il collo.

«Mi sei mancato» sussurro.

«Anche tu.» Mi rimette giù. «Dai, andiamo.»

Mi allaccio la cintura, mentre la Cupra si infila in strada. La sua playlist di Spotify è piena di molte delle mie canzoni preferite. Ora c'è El Perdón.

«Quindi sarebbe un appuntamento, questo?» mormoro.

Hache sbuffa dalle narici. «Sì. Diciamo che può definirsi un appuntamento.»

Sorrido. Da quanto sognavo di sentirglielo dire!

Percorse alcune vie, prendiamo lo svincolo per la Ma-13. Non ho la minima idea di dove voglia andare.

«Allora?» faccio. «Dove mi porti di bello, stasera?»

«È una sorpresa» sorride debolmente. «Lo scoprirai quando arriveremo.»

La strada è poco affollata, a quest'ora del pomeriggio. Il sole sta iniziando a calare. Stiamo andando in direzione opposta al mare, sembra; verso le campagne.

«Non vuoi neanche darmi un indizio?» chiedo.

«Se te lo dico, non è più una sorpresa.»

«Almeno siamo vestiti adatti? Non vorrei che...»

«Cara?» mi interrompe.

«Sì?»

«Rilassati. Quando arriveremo, lo vedrai.»

Ridacchio. E anche lui sembra calmarsi. Stacca la mano destra dal volante e appoggia il gomito sul bracciolo, prendendo la mia. Il suo palmo è caldo e forte. Gli accarezzo le dita con il pollice, quasi non rendendomi conto che mi sta tenendo la mano, per la prima volta...


È più di un'ora che siamo in viaggio. Ormai siamo dall'altra parte di Maiorca. Siamo usciti ad Alcúdia dalla Ma-13, e stiamo costeggiando il mare. Quando arriviamo a Port de Pollença, inizio ad essere confusa.

«Non ti facevo tipo da frequentare posti così poco commerciali...» commento.

«Non è questa la destinazione, infatti.»

Mi acciglio. «Che altro c'è, in zona?»

«Diciotto anni che vivi su quest'isola, e ancora non hai imparato a conoscerla bene?» fa. «Cosa c'è da queste parti, famosissimo? Dai, che ci arrivi...»

Cosa c'è da queste parti di famoso... Siamo nella zona settentrionale dell'isola, dal lato che guarda Minorca... Ma certo!

«Cap de Formentor!» esclamo.

Sorride. «Ci vieni al faro con me?»

«Certo che sì!»

Non riesco a contenermi dalla felicità! Ci sono stata l'estate scorsa, durante una gita con dei miei amici, ma da tempo avevo come obiettivo di tornarci con qualcuno di speciale, durante un'uscita romantica. Hache non è effettivamente il mio ragazzo, ora come ora, ma mi accontento comunque. Sognavo questo momento da quando mi sono innamorata di lui. È come se mi avesse letto nella mente. Se non stesse guidando, lo bacerei come mai prima d'ora. Mi limito a sollevare le nostre mani intrecciate e a baciare la sua.

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora