44 - HACHE

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«Idiota» dico sottovoce al mio riflesso, mentre mi pettino.

Ma come cazzo mi è saltato in mente di accettare l'invito di Cara? Ormai non si può tornare indietro, ma mi prenderei lo stesso a schiaffi da solo. Mi limiterò a mantenere le dovute distanze.

«Io sono pronta.» Cara fa capolino dalla porta del bagno. «Andiamo?»

«Sì, eccomi.» Poso il pettine e mi volto.

Cara mi fissa come in attesa di un'opinione. Indossa un abito nero asimmetrico con le spalline sottili. Il lato sinistro le arriva sopra il ginocchio, il destro sulla parte alta della coscia. Gli stivaletti ai piedi. Il trucco leggero in faccia. Quel tanto che basta a risaltarle i lineamenti senza alterarli.

"Wow..." penso. Vorrei dirle che è stupenda, ma devo contenermi.

Mi limito a rispondere: «Perfetto, direi.»

«Anche tu stai molto bene» sorride.

Guardo il mio abbinamento. Maglietta, jeans e sneakers. Dovrebbe andare bene.

Scendiamo al piano di sotto. Pablo e Vane sono già pronti. Consegno a mia cugina la copia delle chiavi.

«Per aprire il cancello giri la chiave piccola verso sinistra» spiego. «La serratura è sulla colonnetta di lato.»

«Entiendo. Fate attenzione, mi raccomando.»

«Dai, Vane, che vuoi che succeda?»

«State attenti lo stesso.» Mi dà un bacio sulla guancia e abbraccia Cara.

Pochi minuti dopo siamo in macchina, carichi per la serata.

«Allora?» fa Cara. «Dove andiamo?»

La guardo. «Dove cacchio vogliamo!»


Camminiamo per le strade di Magaluf, in piena movida notturna del venerdì sera. Ora sì che ci divertiremo!

Devo ammettere che non è male uscire con Cara. Poco fa ci siamo fermati a mangiare delle tapas in un locale, chiacchierando del più e del meno. Ha avuto molti argomenti di cui parlare, anche se per metà del tempo non ho ascoltato nulla, troppo occupato a guardarmi attorno per accertarmi che non ci fosse gente sospettosa di noi due. Forse posso passare per un fratello, o un cugino, per l'appunto.

Spero comunque di sembrare abbastanza giovane da non far scattare un allarme per adescamento di minore...

Il lungomare di Punta Ballena è già pieno di gente in fila per le discoteche e i club, ma non è lì che andremo stasera. Già da qui vediamo una serie di luci stroboscopiche illuminare la spiaggia in fondo. Lì passeremo la serata. Per quanto le discoteche siano per me come una seconda casa, niente è meglio di una serata a tema simile in spiaggia. Molto più spazio dove ballare e scatenarsi. E molte più ragazze in abiti succinti da ammirare. Solo perché sono fuori con Cara, non vuol dire che non intenda andare lo stesso a caccia...

La zona è delimitata da transenne e nastri fosforescenti tenuti su da torce accese. Il buttafuori all'ingresso ci fissa in maniera sospettosa, ma ci timbra le mani senza dire una parola. Io ho anche il drink gratis al bar.

«Vorrà dire che lo divideremo» dico alla mia delusa compagna minorenne.

C'è un bel viavai di gente. La maggior parte sono piccoli gruppetti e coppiette mezze ubriache. Almeno la musica mi piace. Cara si sta già muovendo. Sorrido, nel vederla così eccitata.

«Dai, balliamo!» mi dice.

"Al diavolo!" penso, e inizio a muovermi.

Certo che questi adolescenti di adesso non hanno proprio il senso del ritmo... È completamente fuori tempo. Eppure non riesco a non vederci un che di sensuale. Le cose peggiorano quando mi getta le braccia al collo. Inizia a scendere verso terra ancheggiando, senza staccarmi gli occhi di dosso. Lancio qualche occhiata in giro. Nessuno ci sta fissando, meno male. Pian piano mi lascio andare.

"Non ci vede nessuno" penso. "Nessuno sospetta di nulla... No, merda!"

Cara mi ha preso le mani e se le è appoggiate sui fianchi. Faccio per staccarle, ma lei ci appoggia sopra le sue, tenendomele ferme.

"Lasciami, cazzo..." vorrei dirle. Per fortuna, un pezzo pulsante improvviso fa saltare tutti sul posto con le mani al cielo, noi due inclusi. A questo punto penso che non proverà più a toccarmi, e invece lei si volta e mi ancheggia contro la zip dei jeans. Per poco non mi viene duro, probabilmente fermato solo dall'imbarazzo. Ma ancora più imbarazzante è rendermi conto che la sto assecondando.

Ha un buon profumo, non capisco se è la sua pelle o i suoi capelli.

"Hache, merda..." Quella vocina nella mia testa si è fatta incredibilmente lontana.

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