3 - CARA

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L'autobus sobbalza lungo la strada, facendo perdere l'equilibrio a diverse persone in piedi. A me non fa nessun effetto, dato che sono seduta accanto al finestrino a guardare la città passarmi accanto, il mio Alvaro Soler nelle orecchie a impedirmi di sentire le chiacchiere e le bestemmie della gente.

"Perché i miei fianchi hanno bisogno del tuo aiuto..." sta cantando.

In questo periodo non faccio altro che ascoltare canzoni d'amore. L'ironia è quasi eccessiva, visto che l'amore non solo è una cosa che non ho mai provato prima; ma che nemmeno sono così tanto interessata a provare. Magari mi accontenterei di fare un po' di pratica, con la persona giusta. Se solo esistesse.

Col senno di poi, forse avrei dovuto imparare ad accontentarmi, invece di respingere qualsiasi ragazzo si fosse spinto più in là del semplice hola... A quest'ora, forse, sarei apposto come parte delle mie amiche.

Ma è sempre stato più forte di me: nessuno mi ha mai fatto provare niente di romantico. E anche se ho dato qualche bacio, mi è sempre mancato il desiderio di spingermi oltre.

Probabilmente è il motivo per cui sono sempre così pensierosa, oltre al trasloco appena finito e alla nuova convivenza con Pablo, a cui non sono ancora abituata del tutto. O forse sono solo un po' stressata... In ogni caso, non ho tempo per rimuginarci sopra; devo risparmiare le energie per la corsa. E ormai sono quasi a casa.

Scendo dall'autobus, attraverso la strada e mi dirigo verso casa. Invece di prendere l'ascensore, faccio le scale a piedi come breve riscaldamento, prima della corsa.

«Sono a casa!» annuncio.

«Siamo qua, tesoro» dice mamma. Sento un lieve chiacchiericcio provenire dalla cucina. Deve esserci qualcun altro in casa. Strano che Pablo sia già tornato, il suo turno finisce tra più di due ore...

Ah, ora ricordo. Il consulente finanziario.

Poso lo zaino sul pavimento della mia nuova camera e mi dirigo in cucina.

«Ciao a tutti» faccio.

Tre sguardi si voltano verso di me. Il terzo incomodo seduto al tavolo mi suscita una strana sensazione. Quasi non sembra un consulente finanziario. È vestito in un modo strano, un misto di casual ed elegante: camicia a maniche corte, pantaloni lunghi e mocassini con i calzini. Tutta roba di Gucci; forse più costosa dei nostri tre interi guardaroba messi assieme.

Non ricordo di averlo mai visto, ma il suo volto ha un che di familiare. Sembra avere sui venticinque anni, ed è sexy da morire. I capelli castani schiariti dal sole, cortissimi ai lati e più lunghi sopra, pettinati di lato alla Paulo Dybala. Gli occhi dello stesso colore. Il naso dritto e proporzionato al viso dai lineamenti decisi, glabro e senza una ruga o un'imperfezione. Ha l'aria un po' da duro, ma anche un fascino sicuro e carismatico, quasi da VIP. In effetti, potrebbe somigliare a Dybala, o a qualche altro sportivo famoso.

E mi piacerebbe continuare a guardarlo, se solo non vedessi nei suoi occhi la stessa espressione confusa.

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora