30 - HACHE

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Sarà proprio strano uscire con delle ragazzine del liceo, stasera. È il primo venerdì dopo molti anni che non passo in discoteca, o in un qualche altro posto a fare baldoria. Spero di non pentirmi di questa scelta. Di una cosa sono certo: Vane mi dovrà un immenso favore, e intendo farmelo restituire al più presto. E parlando di Vane...

«Come sta la mamma?» domando.

«Direi bene. Stasera sono andati fuori ognuno coi propri amici» risponde.

«Meno male, era ora che si separassero per un po', quei due!»

«Non ti piace Pablo?»

«Ma no, lo adoro. Solo che, ogni tanto, è giusto che abbiano ognuno i propri spazi.»

«Te non sei venuto al matrimonio...»

«Ero in Brasile. Ma non mi sono perso molto, immagino: Vane mi ha detto che hanno firmato allo stato civile e poi siete andati a pranzo, no?»

Nonostante la noia, avrei voluto lo stesso esserci, almeno per Vane. Ma non potevo rimandare. Quelle bellezze brasiliane stavano aspettando solo il nostro gruppo. Una delle migliori vacanze della mia vita. E il mio membro è d'accordo.

«Te hai mai conosciuto mio padre?» mi domanda lei all'improvviso. «Intendo, il mio vero padre? Mamma non ne parla mai...»

«Vorrei dirti di sì, ma... no. Penso sia morto prima che ce lo facesse conoscere. Vane non ne parlava mai con nessuno, nemmeno con me o con i nonni...»

«Forse era un malparido...»

«No. Vane non l'avrebbe scelto, altrimenti. La conosco bene. E poi...» La guardo. «Una come te non può essere figlia di un malparido.»

«Finalmente mi fai qualche complimento!»

«Proprio perché non ne faccio molti, sai che quei pochi sono veri.»

PROBLEMI IN PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora