53 - CARA

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Non immaginavo certo così le mie ultime settimane di scuola. Credevo che sarebbero volate in fretta, e che le avrei passate a ridere e scherzare, interrompendomi solo per gli ultimi compiti in classe. E invece è l'esatto contrario. Il tempo sembra essersi dilatato. I minuti passano come ore. E sono più giù di morale del solito, quasi apatica. Uscire con i miei amici, assieme al pensiero che la scuola sta per finire, e che venerdì prossimo compirò diciotto anni, mi dà un po' di sollievo. Ma non così tanto.

Se non altro, sono riuscita a risolverla con mamma e Pablo. Ormai a casa non si fa più menzione della mia avventura. Meglio così, sono stanca di pensarci e di stare male.

Spesso provo l'impulso di chiamare Hache, o di mandargli un messaggio. Ma tutte le volte mi trattengo. Non penso nemmeno che visualizzerebbe. Ed è già difficile andare avanti così, senza il coltello affondato nella piaga.


Giovedì pomeriggio vado con Flo e Ine a correre al Parc de la Mar come d'abitudine. Oggi viene anche Nuri, cosa del tutto inusuale: il movimento è la kryptonite della mia migliore amica. E infatti ci rallenta parecchio, fermandosi spesso per riprendere fiato.

«Guarda che è inutile, se ti fermi ogni due minuti!» le dice Flo.

«Scusatemi, eh!» protesta lei ansimando. «Sono leggermente sprecata per la corsa campestre!»

«Infatti mi chiedo da dove sia saltata fuori questa tua improvvisa voglia di correre» borbotta Ine.

«Voglio mettermi un po' in forma, ora che inizia l'estate!»

Scuoto la testa. Col fisico che ha, si fa questi pensieri. Se avesse i miei di pensieri, impazzirebbe subito.

Dopo mezz'ora e metà della distanza che percorriamo abitualmente, ci fermiamo alle panchine ombreggiate per riprendere fiato. Nuri beve avidamente dalla fontanella, come se avesse vagato una settimana nel deserto.

«Te non sei proprio fatta per la corsa» commenta Ine.

«Sì, è l'ultima volta che mi unisco a voi!» replica lei. «Sono troppo vecchia per queste stronzate! Mi limiterò a seguire quei corsi di allenamento casalingo su YouTube.»

«A proposito di vecchiaia...» Flo mi guarda. «Pronta, Cara? Il tuo compleanno si avvicina!»

«Già.» Sorrido debolmente. Diciotto anni. Maggiorenne. Se li avessi compiuti prima, forse con Hache sarebbe andata diversamente... Forse.

«Hanno già confermato tutti, no?» chiede Ine.

«Sì. Salvo imprevisti, saremo trentatré persone.»

«Non vedo l'ora, ¡mi amor!» Nuri mi abbraccia stretta, improvvisamente eccitata. E lo sarei pure io, in una situazione del genere: avremo un'intera area dell'Anima Beach per tutta la serata. Pablo conosce gente del posto, quindi i miei sono riusciti a prenotare a un buon prezzo, sostengono. Devono aver sborsato comunque parecchio, per una cosa del genere; e infatti mi sono sentita a disagio, quando l'ho saputo. Ma loro hanno insistito, sostenendo che i diciotto anni si compiono una volta sola, e quindi meritano una festa altrettanto speciale.

Io mi sarei accontentata di una serata in gruppo a ballare, o in spiaggia. Se è per questo anche i diciassette anni, i venti, i trenta si compiono una volta sola. Se non altro sarà una bellissima serata, che trascorrerò con i miei amici. Forse mi aiuterà a dimenticare definitivamente la storia con Hache.

Ho deciso di non invitare anche lui. Sorvolando sul fatto che non avrebbe sicuramente accettato, preferisco vivere almeno il mio compleanno senza sopportare il dolore di averlo lì con me e di non poterlo nemmeno baciare.

«Che hai, Cara?» Nuri mi infila una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Non sei felice? Stai per diventare maggiorenne pure te!»

«Sto bene» mento. «È che mi sento solo un po' vecchia.»

«No, qui c'è dell'altro» ribatte lei subito. «Riguarda per caso... un ragazzo?»

Niente da fare. Nuri mi conosce troppo bene e da troppo tempo. È impossibile per me riuscire a mentirle. Ine e Flo mi guardano, in attesa di risposte. A questo punto, è meglio dire la verità.

Svuoto i polmoni di tutta l'aria al loro interno. «Allora...»

Più vado avanti, più i loro volti si fanno espressivi. Cambiano smorfia continuamente. Prima confusa. Poi scioccata. Poi maliziosa. Poi felice, seguita da triste. E poi di nuovo confusa. Io, invece, non potrei essere più apatica. Non provo nemmeno dolore, adesso. Solo un immenso vuoto.

«E niente, è finita così» concludo.

«Mi dispiace, tesoro...» mormora Nuri, prendendomi per mano.

«Quindi, è certo che non ci sarà più niente?» domanda Ine.

Sollevo le spalle, rassegnata.

«Ma perché non provate a parlarne?» propone Flo. «Magari era l'agitazione del momento, il fatto che fosse una cosa nuova per entrambi...»

«No, basta così. Non ho più voglia di provarci.»

«Ti vuoi già arrendere?»

«Non è questione di arrendersi o meno. È che sono stanca di stare male per tutto questo. E sto solo cercando di lasciarmi questa storia alle spalle.»

«Ma potrebbe finalmente essere quello giusto, Cara...» mormora Nuri.

«Credi che non me ne renda conto?» faccio. «So bene che non mi capiterà più un'occasione simile. E che, probabilmente, non incontrerò più un uomo come lui. Ma bisogna essere in due a decidere. E ho capito che non vogliamo le stesse cose. Non si può correre dietro a ciò che non è reciproco. Si sprecano solo tempo ed energia. E io ho finito sia l'uno che l'altra. Riuscite a capirmi, ragazze? Ci riuscite?»

Mi guardano apprensive. Tristi, ma anche comprensive. Hanno capito che il modo migliore per aiutarmi è quello di lasciarmi prendere da sola le mie decisioni. E la mia decisione, ormai, l'ho presa. Ho deciso di non voler più soffrire. Anche se ciò vorrà dire rinunciare a ciò che più desideravo: poter stare insieme ad Hache.

Forse, un giorno, riprenderemo a frequentarci, in amicizia. La sua compagnia è stata incredibile, anche al di fuori della sfera amorosa. E sono certa di volerne godere ancora a lungo. Ma solo quando ci sentiremo di nuovo entrambi pronti, e io avrò smesso finalmente di stare male. Almeno, sarà un piccolo premio di consolazione. Un finale dolceamaro.

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