TUTTE LE SERE

1.8K 33 0
                                    

APRILE 2019

Si stava dimenando come non aveva mai fatto.
Piena di vita, sembrava quasi non fosse reale.
La osservava, mentre urlava a squarciagola le canzoni di colui che aveva dato al collettivo la possibilitá di crescere ancora di più.
Staccarle gli occhi di dosso era impossibile. E Pietro lo aveva capito fin dal primo momento in cui aveva poggiato gli occhi sulla sua figura.
"Es la ora bro" tornò con i piedi per terra solo quando il suo compagno Andrea, in arte Faster, gli ricordò che a breve avrebbero dovuto aprire il concerto.
Ebbene sì, lui ed il resto dei suoi amici, i BNKR44, erano stati contattati da Blanco in persona per aprire uno dei suoi concerti estivi.
Pietro annuì, e si diresse nel camerino per terminare il suo trucco, non riuscendo a smettere di pensare alla ragazza che, in prima fila, continuava a dimenarsi mentre il dj passava le canzoni che da lì a breve il cantante protagonista avrebbe cantato dal vivo.
Cercò di rimanere concentrato. Per il collettivo era un momento fondamentale, un trampolino di lancio per la carriera del gruppo.
Fece dei respiri profondi, l'in bocca al lupo con i suoi compagni e salì sul palco.
La cercò con lo sguardo anche mentre si esibivano. La sua sinergia lo aveva rapito.
Lei dal canto suo era rimasta dove Pietro l'aveva lasciata, splendida e gioiosa, si scatenava in prima fila anche durante la loro esibizione. Si sentì appagato. Il fatto che la ragazza conoscesse il ritornello della loro canzone lo rendeva stranamente euforico.
Terminata l'esibizione, rientrarono nel backstage, augurando a Blanco un buon concerto e ringraziandolo ulteriormente per la possibilità che il ragazzo aveva donato loro.
Mentre si godevano lo spettacolo da dietro le quinte, Marco, in arte Caph, comunicò ai suoi amici che Riccardo aveva organizzato un after party in una discoteca vicino il luogo del concerto.
" Magari é la volta buona che rimorchi fra " Andrea lo spintonò giocosamente. I suoi amici erano a conoscenza della sua scarsa capacità di intendersi con le donne, data per lo più da una sua timidezza, che lo frenava sempre dal cominciare una conversazione.
" Coglione " Pietro gli rispose mantenendo comunque il sorriso. Sapeva che l'amico stesse scherzando, ed era troppo preso a sperare che, per quanto fosse assurdo come pensiero, in qualche modo, avrebbe potuto rivedere la misteriosa ragazza.
Finito il concerto, i ragazzi insieme al protagonista, Blanco, si recarono nel luogo dell'after party.
"Faresssito, andiamo a bere, dai" Andrea, ubriaco già di suo, convinse Pietro a buttare giù una quantità di shottini di cui, a metà serata, aveva perso il conto.
Pietro si rese conto di essere rimasto solo su un divanetto che probabilmente non era neanche del loro tavolo, ma era talmente perso in quel momento che non se ne preoccupò.
Aveva perso di vista gli altri dopo che Jackson ed Erin si erano ritirati per andare a riposare. Neanche ricordava da quanto fosse solo.
E poi, eccola lì.
La vide.
Ridacchiò, pensando fosse colpa dell'alcool. Eppure c'era qualcosa che gli diceva di alzarsi, e di andare a controllare se davvero la sbronza gli stava giocando un brutto scherzo.
Cominciò ad avvicinarsi alla figura che intanto continuava a muoversi nel bel mezzo della pista.
Si fermò, appoggiandosi ad un muretto, e continuò ad osservarla mentre ballava insieme ad un'altra ragazza, in un modo che lo faceva impazzire.
Sofia, d'altra sponda, sentiva gli occhi addosso. Li aveva percepiti durante il concerto, e li percepiva anche in quell'istante.
Sorrise.
Aveva avuto ragione la sua cara amica, Ludovica. Cazzo, le doveva ben venti euro!
Si girò per avere la certezza che gli occhi che sentiva bruciare sulla schiena fossero della persona interessata e si ritrovò a sorridere quando si rese conto che era proprio il principe del palco che la stava divorando con lo sguardo.
Pietro, dal canto suo, si rese conto che la ragazza aveva cominciato a muoversi sull'amica guardandolo dritto negli occhi e, per la prima volta in vita sua, forse anche grazie alla quantità di alcool ingerita, decise di fare un primo passo e avvicinarsi a lei.
"Amo, tornatene dal tuo uomo, c'ho da fa" Sofia sussurrò all'orecchio dell'amica queste parole, e l'altra, ridendo,si dileguò per dedicarsi al ragazzo che aveva momentaneamente accantonato per ballare con l'amica.
"Ce l'hai co sta cosa de fissarmi te eh" fu lei a spezzare la magia degli sguardi fra i due.
Pietro, che ormai era arrivato a pochi centimetri della ragazza, rimase di sasso.
"Che è, t'hanno mangiato la lingua? Mica ho detto che me da fastidio... anzi" Sofia quel giorno si era sentita scombussolata. Aveva percepito durante l'esibizione del collettivo di cui le aveva parlato la sua amica degli occhi che la scrutavano, ed era rimasta incantata.
Figuriamoci quando Ludovica le aveva proposto di aggregarsi a dei suoi conoscenti e ad imbucarsi al party organizzato dopo il concerto. Sperava solo che lui la cercasse ancora.
"Come se fossi l'unico ad aver mangiato con gli occhi qualcuno" Pietro decise di mostrarsi spavaldo, cercando di reggere la gara con la ragazza che, era più che evidente, provenisse da Roma o dintorni.
"Facciamo gli spavaldi?" Lei ridacchiò, ma smise immediatamente quando lui la afferrò per i fianchi e la avvicinò ulteriormente a se.
"Adesso è a te che hanno rubato la lingua" Pietro le sussurrò queste parole all'orecchio, provocandole un brivido.
Lei, ridestandosi un attimo dai movimenti del biondo, lo afferrò per mano e lo trascinò su uno dei tanti divanetti.
Lo fece sedere e gli si mise a cavalcioni sopra.
"Te faccio vede io mo chi è il vero spavaldo biondino" e lo baciò con una foga tale che Pietro rimase fermo per qualche secondo, per poi riprendersi e stringerla come se potesse svanire da un momento all'altro.

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora