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Entro nello studio e mi trovo di fronte alla direttrice Jenkins, il suo sguardo severo mi fa rabbrividire. "È venuto il dottore" afferma mentre un uomo con occhiali a mezzaluna si alza. "È un piacere conoscerti, Lilibeth Morgan" afferma l'uomo. La direttrice senza dire una parola esce dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle. "Accomodati" mi invita, indicando la sedia di fronte a lui. "Siete lo psicologo?" chiedo perplessa "Gli altri bambini pensano che io sia strana".

"Io penso invece che sei solo nel posto sbaglio" mi sorride "Sono il professor Silente, immagino tu hai già la lettera con te" afferma indicando la mia tasca da dove sporge la carta. "Sì, professor Silente," rispondo con voce flebile, tirando fuori la lettera dalla mia tasca e porgergliela con mano tremante.

Il professor Silente prende la lettera con un'espressione serena, leggendola con attenzione mentre gli occhi attraversano le righe del testo. "Ho sempre sostenuto che il mio nome fosse troppo lungo, perciò capita che io abbrivi qualcosa" afferma con un sorriso. "Cos'è Hogwarts?" chiedo. "Una scuola di magia" risponde ovvio "Dove tuo padre ti iscrisse appena nacqui".

"Conoscere mio padre?" chiedo curiosa. Lui annuisce "Non c'è uomo, mago o babbano, che non sa chi sia tuo padre".

"E perchè io non lo conosco?" chiedo curiosa. Il professor Silente abbassa lo sguardo per un istante, come se cercasse le parole giuste da dire. Poi, alza di nuovo lo sguardo verso di me, con un'aria di tristezza nei suoi occhi. "Lilibeth," inizia con voce calma, "ci sono molte cose che tuo padre ha lasciato dietro di sé, molte domande senza risposta."

La sua risposta mi riempie di confusione e di una sensazione di vuoto. "Ma perché?" chiedo, cercando di capire il motivo per cui mio padre non è stato parte della mia vita.

Il professor Silente si prende un momento prima di rispondere, come se stesse scegliendo le parole con cura. "Tuo padre era un uomo complesso, con molte responsabilità e molti segreti," dice infine. "Forse un giorno capirai meglio le sue scelte, ma per ora è importante concentrarsi su ciò che ti aspetta a Hogwarts."

La sua risposta non mi soddisfa completamente, ma so che non posso forzare la questione. "Capisco," dico con un sospiro, accettando che ci sono cose che forse non saprò mai su mio padre.

Il professor Silente mi guarda con un'espressione compassionevole. "Hogwarts sarà il tuo nuovo inizio, Lilibeth," dice con un sorriso incoraggiante. "Ora, va a preparare le tue cose, sarò io stesso ad accompagnarvi per procurarvi l'occorrente"

Annuisco e con discrezione esco dall'ufficio per andare a prendere quelle poche cose che ho. Mentre mi dirigo verso la mia stanza, sento un senso di eccitazione misto a nervosismo crescere dentro di me. Hogwarts... era davvero possibile? Era davvero il mio momento di fuga da questo luogo grigio e triste?

Raggiungo la mia stanza e metto insieme rapidamente ciò che posso portare con me. Non ho molto, solo alcuni vestiti e pochi oggetti personali che mi ricordano casa, anche se casa non è mai stata un luogo fisico per me.

Quando esco dalla mia stanza, trovo il professor Silente ad attendermi, il suo sguardo calmo e rassicurante mi dà coraggio. "Siamo pronti?" chiede con gentilezza.

"Sì, professor Silente," rispondo con un sorriso timido, pronta ad affrontare questa nuova avventura.

Ma mentre mi avvio con il professor Silente verso l'uscita dell'orfanotrofio, vedo una figura familiare che mi attende. È Tom Riddle, con il suo sguardo penetrante che sembra scrutare l'anima.

"Tom..." dico, sorpresa di vederlo qui, in questo momento così importante della mia vita. "Verrà a Hogwarts anche lui" sorride Silente. Il professor Silente fa un cenno verso un vicolo laterale. "Diagon Alley," annuncia con un sorriso, "il posto dove potrete acquistare tutto ciò di cui avrete bisogno per il vostro nuovo anno a Hogwarts."

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora