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Mi sveglio presto, ancora carica di emozione per l'inizio delle prime lezioni. Mi vesto rapidamente con la divisa scolastica, un abito nero, dalla linea pulita e sobria, con dettagli in verde smeraldo che richiamano la cravatta a righe verticali.

Nella sala delle pozioni, l'atmosfera è densa di eccitazione e anticipazione. Il professor è, un uomo robusto con baffi grigi arruffati, si staglia davanti alla cattedra con un sorriso caloroso. "Buongiorno, ragazzi!" saluta con voce tonante mentre ci osserva con occhi scrutatori. "Benvenuti a Hogwarts. Io sono il professor Horace Lumacorno, come avrete notato insegno pozioni. Adesso iniziamo".

Il professor Lumacorno ci guida attraverso gli ingredienti e le procedure di base mentre prepariamo la nostra prima pozione. "Ricordatevi di seguire attentamente le istruzioni e di misurare con precisione gli ingredienti," ci avverte con un tono solenne mentre ci avviciniamo ai calderoni fumanti.

Tom, seduto vicino a me, sembra completamente concentrato sul compito. Le sue mani si muovono con precisione mentre mescola gli ingredienti con abilità. Il professor Lumacorno si avvicina al calderone di Tom con un sorriso di approvazione. "Eccellente lavoro, Riddle!" esclama con entusiasmo, rivolgendosi a lui con una nota di ammirazione nella voce. Tom accoglie il complimento con un sorriso modesto, ma posso vedere la soddisfazione nei suoi occhi. Lo guardo con una miscela di ammirazione e invidia, il suo impegno e la sua destrezza sono evidenti mentre si immerge nel compito.

Tuttavia, la mia momentanea distrazione ha conseguenze disastrose. Un suono sibilante e un'esplosione improvvisa interrompono il silenzio della stanza, facendo sobbalzare tutti. La pozione nel mio calderone è diventata un vortice tumultuoso, sprigionando fumo nero e detriti.

Il panico mi assale mentre cerco di riprendere il controllo della situazione, ma è troppo tardi. Il professor Lumacorno si precipita verso di me con un'espressione di preoccupazione "Morgan, stai bene?" mi chiede quando il fumo si attenua. Rimango in silenzio mentre il professor Lumacorno mi offre un sorriso incoraggiante e mi incoraggia a non disperare. "È solo il primo giorno, Morgan," mi assicura con gentilezza, "Ci sarà tempo per migliorare e imparare dagli errori. Non è il risultato che conta, ma l'impegno e la determinazione nel tentativo."

Dopo che la lezione è terminata, mi affretto a riporre con cura i miei strumenti di lavoro e a lasciare la sala delle pozioni, sperando di sfuggire alla vergogna dell'incidente. Tuttavia, prima che possa allontanarmi, una presa ferma avvolge il mio polso, impedendomi di muovermi. Mi volto di scatto e trovo gli occhi intensi di Tom Riddle che mi fissano con determinazione. "Tom, che cosa..." inizio a dire, ma lui mi interrompe con un'espressione seria e determinata. "Devi essere più attenta," mi ammonisce con voce bassa ma decisa, il suo sguardo incisivo penetra nella mia anima, rivelando una profondità di emozioni nascoste dietro la sua maschera di calma. "Sei distratta e sai che non ci sarò sempre io a coprirti. Hai visto oggi? Hai rischiato di far esplodere in aula".

"Lo so," rispondo con voce flebile, cercando di nascondere la mia confusione e il mio turbamento di fronte a lui. "Starò più attenta"

Il nostro breve scambio di sguardi è interrotto dall'arrivo di altri studenti che si affollano intorno a noi, costringendoci a rompere il contatto fisico. Con un'ultima occhiata intensa, Tom rilascia il mio polso e si allontana rapidamente, lasciandomi con un vago senso di inquietudine e di curiosità.

Mi trovo lì, ferma per un istante, mentre osservo Tom allontanarsi tra la folla di studenti. Mi sento confusa e agitata, tormentata dalle sue parole e dal modo in cui mi ha guardato. Tuttavia, non posso permettermi di lasciarmi distrarre dalle mie emozioni. Mi sforzo di riportare la mia mente al presente e di concentrarmi sulle mie prossime lezioni.

Con passo incerto, mi dirigo verso la prossima aula, cercando di ricompormi e di mettere da parte i turbamenti della mattinata. Tuttavia, la conversazione con Tom continua a ronzare nella mia mente, lasciandomi con domande senza risposta e una sensazione di inquietudine crescente.

Nell'aula di incantesimi, l'atmosfera è carica di eccitazione e curiosità mentre il professor Flitwick, un uomo piccolo ma energico, ci introduce ai primi incantesimi che impareremo durante l'anno.

Mi siedo al mio posto, cercando di concentrarmi nonostante le distrazioni della lezione precedente. Il professor Flitwick, con la sua voce energica, guida la classe attraverso le varie fasi dell'incantesimo che stiamo imparando. "Ora, ragazzi, concentratevi," esorta, mentre agita la bacchetta con abilità davanti alla classe. Gli studenti seguono le sue istruzioni con attenzione, alcuni con più successo di altri.

Nel frattempo, io mi sforzo di pronunciare correttamente le parole dell'incantesimo, concentrata sul movimento preciso della mia bacchetta "Wingardium Leviosa"

Un sussulto di gioia mi pervade quando l'oggetto sul tavolo inizia a sollevarsi lentamente in aria, rispondendo al mio incantesimo. "Brava, Lilibeth!" mi incoraggia il professor Flitwick con un sorriso radioso. "Hai fatto un ottimo lavoro!"

Sento una sensazione di trionfo mentre osservo l'oggetto fluttuare nell'aria, soddisfatta del mio successo nell'eseguire l'incantesimo correttamente di fronte alla classe.

Mentre ci sediamo al tavolo dei Serpeverde, la conversazione è vivace e piena di energia. Abraxas, seduto di fronte a me, parla con entusiasmo delle prossime lezioni di Difesa dalle Arti Oscure. "Non vedo l'ora di imparare incantesimi di difesa potenti," esclama, con gli occhi brillanti di anticipazione.

Borgin, accanto a lui, annuisce con fervore. "Sì, dovremmo essere i migliori in ogni campo magico," afferma con fiducia, il suo sguardo determinato.

Tom, seduto all'estremità del tavolo, sembra più riservato del solito, ma il suo sguardo è concentrato e attento. Alphard, al suo fianco, lo osserva con un sorriso compiaciuto. "Hai fatto un lavoro straordinario oggi in Incantesimi, Riddle," lo complimenta, facendo eco ai pensieri delle ragazze.

Lucrezia, Araminta e Harfang, intanto, ridono e scherzano tra di loro, discutendo delle loro prime impressioni di Hogwarts e delle loro aspettative per l'anno scolastico.

Dopo aver gustato il pranzo, ci alziamo dal tavolo dei Serpeverde e ci dirigiamo verso il cortile interno della scuola. Il sole splende luminoso nel cielo e il vento leggero accarezza delicatamente i nostri volti mentre camminiamo.

Tom si avvicina a me con passo deciso. "Lilibeth, posso parlarti un attimo?" chiede con un tono serio, il suo sguardo penetrante. Accenno un cenno del capo in segno di assenso, curiosa di sapere di cosa vuole discutere.

Alphard Black e Abraxas Malfoy si fermano a chiacchierare poco distanti, mentre Lucrezia, Araminta e Harfang si dirigono verso il lago per godersi il pomeriggio di sole.

Tom mi conduce in un angolo tranquillo del cortile, lontano dagli sguardi indiscreti degli altri studenti. Il suo viso esprime una combinazione di determinazione e preoccupazione mentre si prepara a parlare. "Volevo solo dirti che... mi dispiace per come mi sono comportato in classe oggi," inizia Tom, la sua voce calma ma carica di sincerità. "Non volevo sembrare brusco, ma ho paura che tu possa metterti nei guai se continui a essere così distratta durante le lezioni."

Mi sforzo di mantenere lo sguardo fisso sul suo volto mentre parla, cercando di decifrare le sue intenzioni dietro le sue parole. Posso percepire la sua genuina preoccupazione per il mio benessere, e questo mi sorprende.

"Capisco," rispondo con calma, cercando di tranquillizzarlo. "Farò del mio meglio per essere più attenta in futuro. Grazie per avermelo fatto notare."

Tom sembra leggermente sollevato dalla mia risposta, ma c'è ancora una nota di tensione nei suoi occhi. Ci guardiamo a lungo, immersi in un silenzio carico di significato, prima di decidere di tornare al resto dei compagni di casa.

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora