La luce del mattino filtra attraverso le tende socchiuse, colorando la stanza di tonalità calde e accoglienti. Lentamente, i miei occhi si aprono, accogliendo il nuovo giorno con una sensazione di serenità e rinnovata energia.
Mi volto leggermente nel letto, cercando il conforto familiare delle braccia di Tom, ma trovo solo il lenzuolo freddo accanto a me. Con un sospiro di delusione, mi siedo sul letto, rannicchiandomi leggermente sotto le coperte.
Attraverso la finestra, posso vedere il sole che sorge all'orizzonte, illuminando il cielo con sfumature di rosa e arancione. È un'immagine di bellezza e speranza, un promemoria che un nuovo giorno è iniziato e con esso nuove possibilità si presentano.
Mi alzo dal letto con un senso di determinazione, pronta ad affrontare ciò che il giorno ha da offrire. Mi vesto rapidamente e lascio la stanza, dirigendomi verso la sala comune per incontrare Tom.
Appena entro nella stanza, lo vedo seduto su una poltrona, concentrato su un libro aperto sulle sue ginocchia. Il suo sguardo si alza quando mi avvicino, e un sorriso accogliente si diffonde sul suo viso. "Buongiorno, Lilibeth," mi saluta con gentilezza, il suo tono caldo e familiare.
"Buongiorno, Tom," rispondo con un sorriso corrispondente, sentendo il mio cuore riscaldarsi alla vista del suo volto amato.
Ci sediamo insieme, condividendo un momento di tranquillità e intimità mentre il mondo fuori continua a svegliarsi. E mentre beviamo la nostra colazione, so che qualunque cosa ci riservi il futuro, affronteremo tutto insieme, con amore e coraggio.
La sala delle riunioni è silenziosa quando entro, gli sguardi dei Mangiamorte che si volgono verso di me sono carichi di curiosità e interrogativi. Tom, seduto al centro della stanza, mi fissa con un'espressione indecifrabile, i suoi occhi scrutano il mio volto con attenzione.
Mi avvicino con passo deciso, il cuore battendo forte nel petto mentre affronto lo sguardo scrutatore degli altri presenti. Con voce ferma e sicura, alzo la mia voce, pronta a fare sentire la mia opinione.
"Le vostre azioni sono sbagliate e ingiuste. Non posso più essere complice di queste atrocità."annuncio con fermezza, il mio tono tagliente ma determinato.
Una tensione palpabile si diffonde nella stanza mentre le mie parole vengono accolte da sguardi increduli e sorpresi. Tom si alza lentamente dal suo posto, il suo volto freddo e impassibile. "Lilibeth," mormora con voce gelida, "non sai quello che stai dicendo."
Ma io non mi faccio intimidire, la mia determinazione è più forte di qualsiasi minaccia. "So esattamente cosa sto facendo, Riddle," ribatto con fermezza.
Un'ombra di disappunto attraversa il volto di Tom mentre si avvicina a me con passo misurato. Poi, con un gesto rapido e preciso, punta la bacchetta sul mio avambraccio e pronuncia l'incantesimo.
Il dolore che segue è acuto e straziante, come se il fuoco bruciasse dentro di me. Il Marchio Nero sulla mia pelle si accende con una fiamma oscura, inviando onde di tormento attraverso il mio corpo. L'agonia che si diffonde nel mio corpo è intensa, quasi insopportabile. La stanza sembra girare intorno a me mentre combatto per mantenere la coscienza, il mio respiro affannoso e le mie mani che si stringono con forza contro il dolore.
Tom mi guarda con un misto di disappunto e delusione, i suoi occhi gelidi e penetranti che scrutano il mio viso tormentato. Tom si alza lentamente dalla sua posizione al centro della stanza, il suo sguardo ancora fermo su di me, carico di delusione e disappunto. Con un gesto imperioso della mano, indica ai Mangiamorte di lasciare la stanza.
"Andatevene tutti," ordina con voce fredda e autoritaria, il tono tagliente come il lama di una spada. "Abbiamo finito qui per oggi."
I Mangiamorte si alzano in silenzio, lanciandomi fugaci sguardi di curiosità e speculazione mentre escono uno per uno dalla sala. La tensione nell'aria è palpabile, il silenzio rotto solo dal lieve fruscio dei vestiti e dal suono dei passi che si allontanano.
Quando finalmente la stanza si svuota e siamo soli, rimango immobile, il cuore ancora pesante dal dolore del marchio nero e dall'amarezza della delusione di Tom.
Tom si avvicina lentamente a me, la sua figura avvolta nell'ombra della stanza. Posso sentire il suo respiro regolare, il suo sguardo che brucia con un'intensità che mi fa tremare.
"Lilibeth," mormora con voce morbida, la sua mano che si alza per toccare delicatamente il mio viso tormentato. "Non era necessario arrivare a questo."
Lo guardo negli occhi, cercando di leggere il suo cuore dietro la maschera di freddezza e distacco. "L'hai detto tu che non devo restare in silenzio," rispondo con voce sommessa, la mia voce ferita ma determinata. "Non intendevo dire che dovevi andarmi contro davanti i miei uomini." afferma lui piegandosi accanto a me.
"Quindi, mi stai dicendo che avrei dovuto aspettare di essere sola con te per esporre le mie osservazioni?" replico con un sorriso smorzato, cercando di alleggerire la tensione che si è accumulata tra noi.
Tom solleva un sopracciglio, ma un piccolo sorriso sfiora le sue labbra. "Forse avrei preferito quella strategia," ammette con un tocco di sarcasmo nella voce. "Almeno avrei potuto preparare un discorso più eloquente per risponderti; o scoparti in base la situazione."
Scuoto leggermente la testa, ridendo debolmente. "Bene, la prossima volta organizzeremo una riunione segreta tra te, me, la mia coscienza e il tuo cazzo, così non c'è bisogno di disturbare i tuoi Mangiamorte con i nostri drammi personali."
Tom ride leggermente, il suono un raggio di luce nella stanza carica di tensione. "Mi piace l'idea," ammette con un accenno di divertimento.
Ci scambiamo uno sguardo complice, una scintilla di intesa che brilla tra di noi nonostante le nostre divergenze. Anche se i nostri ruoli ci costringono a essere avversari, c'è ancora un filo di connessione che lega i nostri cuori.
Senza dire una parola, ci avviciniamo lentamente, il desiderio che brucia tra di noi troppo forte per essere ignorato. Le nostre labbra si incontrano in un bacio carico di passione e desiderio, il tempo si ferma mentre ci perdiamo l'uno nell'altro.
Il bacio è unione di amore e tensione, un momento fugace di intimità in un mondo dominato dall'oscurità e dal potere. Le nostre lingue si intrecciano in un balletto sensuale, il desiderio che brucia tra di noi come una fiamma incontenibile.
È come se fossimo soli al mondo, avvolti solo dal fuoco della nostra passione condivisa. Tutti i nostri conflitti e le nostre divergenze sembrano svanire nel calore del nostro abbraccio, lasciandoci liberi di esplorare la profondità dei nostri sentimenti.
E mentre ci baciamo, so che non importa cosa ci riservi il futuro, noi due saremo sempre legati da un amore che è più forte di tutto. In quel momento,
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La figlia del diavolo
FanfictionLa figli del Diavolo, Lilibeth Morning cresce in orfanotrofio con Tom Riddle. A Hogwarts le loro opinioni si separano, ma non i loro cuori.