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La mattina seguente, ci svegliamo presto, ancora carichi di tensione per quanto accaduto la notte precedente. Prendiamo le nostre cose e lasciamo l'ostello, assicurandoci di non lasciare traccia della presenza di Asmodeo nella stanza.

Camminiamo in silenzio lungo le strade di Diagon Alley, dirigendoci verso la stazione ferroviaria. "Da qui dovrete proseguire da soli" ci annuncia Silente "Dovrete oltrepassare il muro tra il binario nove e dieci, li troverete il treno per Hogwarts" ci sorride cordialmente.

Continuiamo il nostro cammino verso la stazione ferroviaria, seguendo le indicazioni del professor Silente. Con un respiro profondo, attraversiamo insieme il muro tra i binari, lasciandoci alle spalle il mondo dei Babbani.

Dall'altra parte del muro, ci troviamo di fronte a una scena che sembra uscita da un sogno. Il binario è affollato di studenti e famiglie, ognuno intento a prepararsi per il viaggio verso Hogwarts. Il treno è lì, maestoso e imponente, pronto a portarci verso il nostro destino.

Prendiamo le nostre valigie e ci avviamo verso il treno rosso e nero. Con un po' di fortuna, troviamo una cabina ancora libera e ci precipitiamo a occuparla prima che qualcun altro possa farlo.

Entriamo nella cabina e sistemiamo le nostre valigie sugli scaffali sopra i sedili. Mi siedo di fronte a Tom, sentendo l'emozione palpabile nell'aria mentre il treno inizia a muoversi lentamente lungo i binari. Guardo fuori dal finestrino, osservando i paesaggi che sfrecciano davanti ai miei occhi mentre il treno si allontana dalla stazione. Non posso fare a meno di sorridere, sapendo che questo viaggio mi terrà lontana dall'essere ritenuta strana.

Poco dopo che ci siamo seduti nella cabina, la porta si apre e entrano altri due ragazzi. Uno di loro è alto e magro, con capelli neri corvini e occhi penetranti. "Salve," saluta con un sorriso affabile, "possiamo unirci a voi?"

"Certamente," rispondo, indicando i posti vuoti, sotto lo sguardo contrariato di Tom. I due ragazzi si siedono, uno accanto a me, l'altro accanto a Tom. "Mi chiamo Borgin Burkes," dice il ragazzo accanto a me con una voce gentile ma che trasmette un certo mistero. I suoi occhi scrutano la cabina con curiosità, come se cercasse qualcosa di interessante da osservare.

Accanto a Tom, l'altro ragazzo si presenta come Abraxas Malfoy. Ha un portamento fiero e un'espressione decisa, suggerendo una certa sicurezza in sé stesso. Il suo sguardo penetrante sembra osservare tutto con attenzione, come se non si perdesse mai un dettaglio.

Noto lo sguardo di Borgin che si posa sui miei occhi. Posso percepire la sua curiosità mentre osserva l'iride dei miei occhi, che brillano di un intenso colore rosso. "Cos'è successo ai tuoi occhi?" chiede, con un tono di voce che tradisce una certa sorpresa. La sua domanda mi coglie di sorpresa, mai nessuno mi ha chiesto nulla "Ci sono nata" rispondo serena. "Non ho mai visto nessuno con degli occhi rossi" aggiunge Abraxas. "Se parliamo di colori, si abbinano perfettamente a quelli di Grifondoro" ridacchia Borgin con una nota di disprezzo verso il nome di Grifondoro. "Cos'è Grifondoro?" chiedo con curiosità. "È una delle quattro case" mi risponde Tom. Come fa lui a saperlo? "E io spero di finire in Serpeverde" aggiunge poi. "Nella mia famiglia siamo sempre stati Serpeverde" aggiunge Abraxas. "È la migliore" afferma Borgin "E tu, Lilibeth, dove vorresti essere smistata?".

"Una casa vale l'altra" affermo sentendo la disapprovazione degli altri. Borgin scuote la testa con disapprovazione. "Grifondoro, Tassorosso e Corvonero non sono altro che casate di mediocrità e insipidezza. Serpeverde è l'unico vero simbolo di potere e grandezza."

Il treno prosegue il suo viaggio verso Hogwarts, mentre noi quattro continuiamo a discutere animatamente sulle nostre preferenze e aspettative riguardo alla scuola.

Scendiamo dal treno e ci ritroviamo in mezzo alla frenesia della stazione di Hogwarts. Gli studenti sono ovunque, alcuni nervosi, altri entusiasti.

"Seguitemi, ragazzi," annuncia Apollyon Pringle, il custode della scuola, con il suo tono brusco. "Prima degli altri, per favore. Abbiamo tanto da fare!"

Ci dirigiamo verso il gruppo di studenti del primo anno, tra il frastuono dei compagni più grandi che salutano i loro amici. Mentre camminiamo, riesco a catturare alcuni frammenti di conversazioni emozionate sull'anno appena iniziato.

Arriviamo alle barche, dove Pringle ci assegna i posti con un rapido gesto della mano. Mi siedo accanto a Tom, mentre Borgin e Abraxas sono vicini tra loro un po' più avanti nella fila delle barche.

Le acque del lago sono calme e riflettono la luce della luna, creando un'atmosfera magica mentre le barche cominciano a muoversi. Il silenzio è rotto solo dal suono dell'acqua che si frange contro le barche mentre attraversiamo il lago.

Quando arriviamo a riva, siamo accolti dal maestoso castello di Hogwarts, illuminato dalla luce delle fiaccole. Ci incamminiamo verso l'ingresso principale, dove ci attende il preside Dippet, con il suo sorriso gentile e gli occhi luminosi.

"Benvenuti a Hogwarts," ci saluta con calore, il suo tono solenne e rispettoso. "Sono il preside Armando Dippet. Sono lieto di darvi il benvenuto alla nostra scuola."

Il Cappello Parlante ci attende al centro della stanza, il suo volto inciso sembra scrutare ognuno di noi con curiosità.

"È giunto il momento dello Smistamento," annuncia il preside, invitandoci a farci avanti. Uno dopo l'altro, ci sediamo sullo sgabello davanti al Cappello. Il suo vecchio tessuto sembra quasi pulsare di vita propria mentre viene posato sulla nostra testa. La sua voce riecheggia nelle nostre menti, esaminando ogni aspetto della nostra personalità, delle nostre ambizioni e dei nostri desideri. Il Cappello si posa sulla testa di Abraxas e dopo un breve momento di riflessione annuncia con sicurezza: "Serpeverde!"

Abraxas sorride soddisfatto mentre si alza per andare verso il tavolo della sua casa.

Successivamente, è il turno di Borgin. Il Cappello sembra ponderare a lungo prima di annunciare: "Anche tu, Serpeverde!"

Borgin sorride compiaciuto e si unisce ad Abraxas, pronto per iniziare la sua avventura a Hogwarts.

Infine, è il momento di Tom. Il Cappello si posa sulla sua testa e dopo un lungo istante di silenzio, annuncia con un tono deciso: "Serpeverde!"

Tom mostra appena un sorriso soddisfatto mentre si alza e si dirige verso il tavolo della sua nuova casa.

Mi siedo nervosamente sulla sedia, sentendo il peso del Cappello che si posa sulla mia testa. La mia mente è una tempesta di pensieri mentre attendo ansiosa il suo verdetto. "Hmm... interessante," sussurra il Cappello nella mia mente. Posso sentire la sua voce risuonare, incerta su quale casa assegnarmi. "Non ho mai incontrato qualcuno come te," continua il Cappello, il tono della sua voce riflette la sua indecisione. l "Nessuna casa sembra adattarsi perfettamente a te," sussurra il Cappello, come se stesse pensando ad alta voce. "Ma c'è qualcosa di speciale in te, Lilibeth. Hai un'anima eccezionale," sussurra il Cappello nella mia mente. "Ma la tua forza e determinazione sono evidenti. Sei astuta e ambiziosa," continua il Cappello, "e hai una grande sete di potere."

Le sue parole risuonano nella mia mente mentre l'attesa diventa sempre più insopportabile. Poi, finalmente, il verdetto arriva. "Serpeverde!" annuncia il Cappello Parlante con una voce che riempie la Sala Grande. Sento un misto di emozioni mentre mi alzo e mi dirigo verso il tavolo di Serpeverde. Cammino con passo deciso, sentendo gli sguardi curiosi e ammirati degli altri studenti su di me. "Sembri fatta per Serpeverde," mi sussurra Abraxas quando mi siedo accanto a lui. "Congratulazioni, Lilibeth," aggiunge Borgin con un sorriso compiaciuto.

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora