Mi ritrovo trascinata via da Adrian e dalle luci sfocate della festa, mentre seguo Tom con riluttanza, pregando che questa discussione improvvisa non porti a conseguenze spiacevoli. "Tom, lasciami andare!" protesto, cercando di liberarmi dalla sua presa ferma ma gentile. Tom mi guarda con uno sguardo intenso, determinato a portarmi via dalla situazione. La sua presa è salda, e posso sentire il suo corpo rigido di tensione. "Non ora, Lilibeth," mormora, la voce carica di emozioni che non riesco a decifrare completamente. "Tom, cosa ti importa?" chiedo, la mia voce vibrante di confusione e frustrazione. "Da quattro anni mi hai ignorata, e ora improvvisamente ti interessa cosa faccio?" La mia voce è piena di rabbia e frustrazione, mentre cerco di far valere la mia indipendenza. La testa mi gira leggermente a causa dell'alcol, ma riesco a mantenere una certa lucidità nell'affrontare Tom. "Non puoi nemmeno controllare te stessa, Lilibeth!" ribatte Tom, la sua voce carica di disapprovazione. "Sei ubriaca e stai facendo sciocchezze."
Lo sguardo di Tom è gelido, ma posso percepire una punta di preoccupazione nel suo tono. La sua presa si fa più stretta mentre mi trascina via dalla festa. La mia mente è confusa e offuscata dall'alcol, ma sento il cuore battere velocemente nel petto mentre mi chiedo cosa succederà una volta arrivati. Entriamo nella camera di Tom e il silenzio avvolge la stanza. Il mio sguardo cade su Asmodeo, disteso sul letto di Tom con un'aria di mistero intorno a lui. "Asmodeo..." mormoro, la mia voce traballante mentre cerco di comprendere cosa stia succedendo. Asmodeo mi fissa con i suoi occhi lucenti. La stanza è avvolta nel silenzio, rotto solo dal mio respiro affannato e dal ticchettio dell'orologio che sembra scandire il passare del tempo con un ritmo implacabile. Mi sento in trappola, intrappolata tra Tom e Asmodeo, senza una via d'uscita chiara. "Perché sei qui, Asmodeo?" chiedo con voce tremante, la mia curiosità mescolata con una crescente sensazione di inquietudine. Asmodeo emette un leggero sibilo, la sua voce serpeggia nell'aria con un tono grave e solenne. "Lo scoprirai."
Tom mi guida con gentilezza verso il letto, il suo tocco leggero sulle mie spalle mentre mi adagio con fatica sulla morbida coperta. "Vai a dormire, Lilibeth," ordina con voce calma ma ferma, la sua presenza rassicurante accanto a me. "Grazie, Tom," sussurro con voce flebile, il mio corpo cedendo finalmente alla stanchezza. Mi addormento lentamente, avvolta dalla quiete della notte.
Mi trovo immersa in un mare di fiamme, il calore avvolge il mio corpo mentre mi sento circondata da una sensazione di oppressione. Le lingue di fuoco danzano intorno a me, avvolgendomi in un abbraccio sinistro che mi fa rabbrividire. Una voce squillante risuona nell'aria, interrompendo il silenzio della mia mente. "Sei così stupida, Lilibeth," mi dice con tono sprezzante, le parole come lame affilate che tagliano attraverso la mia coscienza. La figura dell'uomo si staglia nel buio, il suo volto distorto dall'odio mentre mi guarda con disprezzo. "Non puoi più nasconderti dietro le maschere. È tempo di rivelare chi sei veramente."
La pressione delle fiamme intorno a me sembra aumentare, rendendo difficile respirare. Mentre la richiesta dell'uomo riecheggia, uno specchio si materializza di fronte a me, interrompendo la mia visione delle fiamme. Le mie sembianze umane svaniscono, sostituite da quelle di un demone. Dietro l'aspetto spaventoso, una figura imponente si materializza lentamente. Il Diavolo stesso emerge dall'ombra, la sua presenza avvolta da un'aura di potere supremo. La sua mano si posa con fermezza sulla mia spalla, trasmettendomi una sensazione di calore oscuro e confortante. "Accetta chi sei veramente e abbraccia il potere che scorre nel tuo sangue."
Mi sveglio con un senso di oppressione che mi stringe il petto, come se il peso dei miei pensieri fosse diventato insostenibile durante la notte. Scrollo via i residui del sogno inquietante che mi ha tormentato, ma le parole del Diavolo risuonano ancora nella mia mente, avvolgendomi in un abbraccio di terrore e incertezza. Respiro profondamente, cercando di dissipare la sensazione di oppressione, ma so che questa ansia persistente non mi lascerà così facilmente.
Mi alzo dal letto con il cuore ancora pieno di turbamento, decisa a trovare qualche risposta. Mi avvicino ad Asmodeo, il serpente che giace sul mio letto, e con voce tremante chiedo: "Cosa significava quel sogno? Perché mi sento così angosciata?"
Asmodeo solleva la testa e i suoi occhi scintillanti incontrano i miei. Improvvisamente, la sua forma cambia, trasformandosi in quella di una figura umana alta e slanciata. La sua voce, ora più profonda e misteriosa, risuona nell'aria. "Ciò che hai sognato è un riflesso della tua vera natura," risponde, con un tono che trasuda saggezza antica. "Non puoi nasconderti da te stessa per sempre, Lilibeth. È tempo di accettare chi sei veramente."
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La figlia del diavolo
FanfictionLa figli del Diavolo, Lilibeth Morning cresce in orfanotrofio con Tom Riddle. A Hogwarts le loro opinioni si separano, ma non i loro cuori.