CAPITOLO 2: Zoe

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"Mai provata quella sensazione di essere l'antagonista della storia? Come se facendo del bene per te tu facessi del male ad altri."

Zoe

Tra tutti gli sguardi riconobbi quello di Mida, l'avevo riconosciuto in televisione da quando ero a casa. Era migliorato rispetto a Sanremo giovani, con quella canzone così infantile e stupida. Il passato cercai di rimanerlo alle spalle, non volevo parlargli, mi sembra ovvio, ma non potevo lasciar intendere che ci fosse astio tra me e lui. «Cosa mi raccontate di voi? Ah già, dove sarà camera mia?» La mia domanda ricevette risposta proprio da lui, la cosa mi infastidiva, non volevo che fosse gentile con me, sembrava anche felice nel dirmelo. «Si trova in fondo al corridoio, sei in camera con Holden, Sofia, Martina e Lucia.» Sul suo viso si era stampato un sorriso falso come le storie che i genitori raccontano ai bambini. «Ti ringrazio, Mida.» Decisi di contrattaccare con un sorriso che sembrava decisamente più onesto, feci attenzione a pronunciare con maggiore enfasi il suo nome, lasciandogli intendere come non lo sopportassi e non mi fossi dimenticata di lui. Mi recai in camera dove trovai Holden steso sul letto ad ascoltare musica, era triste perché si era dimenticato il testo della canzone. Martina e Lucia mi seguirono come dei cagnolini fanno con il padrone. Ci aiutammo l'un l'altra a sistemare le valigie e gli indumenti nell'armadio. Holden si era anche alzato dal letto per aiutarci, sulla soglia della porta invece si intravedevano le figure di Gaia, Petit e Mida. Quel viscido essere pieno di rancore e di invidia verso di me continuava a fissarmi con occhi da serpe, non voleva mollare la presa da me. «Fatemi capire è uno spettacolo?» La domanda posta da Holden mi risparmiò del lavoro, i tre andarono via senza fiatare e io gli rivolsi un sorriso. «Grazie per l'aiuto, davvero, non dovevi.» «Ma di che, almeno ho qualcosa da fare.» Era molto disponibile ad aiutare gli altri, o forse voleva aiutare proprio me, chissà. «Ah già, io sono Joseph Carta, in arte Holden, chiamami come ti pare, per me è uguale.» Nonostante non gliel'avessi chiesto si era presentato a me. «Va bene, io invece mi chiamo Zoe, non ho un nome d'arte vero e proprio, se ti va puoi ascoltare qualche mio singolo, quello andato più virale si chiama Fiore di loto. L'ho portato quando ho partecipato a Sanremo giovani nel 2022.» Rivolse il suo sguardo verso di me. «Perché non lo ascoltiamo insieme?» Mi porse una delle due cuffie e mi fece spazio sul suo letto, facendo partire la mia canzone. Non smetteva un secondo di guardarmi, sembrava anche colpito dalla mia canzone. «È bella, lo stile è molto familiare a quello di Sarah, non è un testo molto profondo però è molto orecchiabile. In che posizione sei arrivata con questo pezzo?» Gli risposi fieramente di essere arrivata al quarto posto, il suo viso si schiuse in un'espressione di stupore. «Non è mica male, mi dispiace solo che non hai potuto partecipare a Sanremo senior.» «Non importa, io non punto a vincere, ma solo a trasmettere qualcosa con la mia voce e a divertirmi sul palco.» Se ci fosse stato Mida sarebbe stato un bel colpo basso il mio, dopotutto lui puntava solo a quello, a vincere. Era ormai ora di dormire e assieme a Lucia e Martina feci un po' di skincare, parlammo un po' di come ci sembravano i ragazzi, di cosa pensavamo sulle ragazze, insomma, cose di tutti i giorni. Il giorno seguente incontrai la mia prof che radunò anche Mida e Sarah. «Allora ragazzi, per la prossima settimana vorrei che lavoraste a un pezzo tutti e tre assieme, ognuno può scegliere che parte giocare all'interno della squadra. Ad esempio io potrei fare la voce assieme a Mida e farci un duetto, mentre il componente mancante si occuperà della riscrittura del pezzo assegnato, delle musiche, della scenografia e della coreografia. Il pezzo che vi do è Pensare Male dei The Kolors assieme a Elodie.» Andammo tutti assieme in studio per pensarci su. «Io propongo voi due a cantare» sentenziò Mida. Onestamente me lo sarei aspettato, non avrebbe mai duettato assieme a me, sembrava come se fossi un repellente che separava lui dalla musica. «Mida ma non è fattibile, serve una voce maschile e poi non sai ballare.» Sarah stava collaborando con me senza saperlo. «Ha ragione, si perderebbe del tutto il senso del pezzo senza voci opposte, tu e Sarah sarete grandiosi sul palco quando canterete questa canzone.» Avevo lanciato l'amo, doveva solo abboccare il pesce dei due che più desideravo pescare. «Io in realtà dovrei rimediare alla mia posizione in classifica, vorrei soffermarmi più sul pezzo che mi ha assegnato Lorella questa settimana, posso gestire tutto il resto e aiutarvi con la riscrittura però. Inoltre hai già cantato dei pezzi di Elodie, Zoe. Sei sicuramente più a tuo agio rispetto a me, canta tu assieme a Mida.» Il pesce non ha abboccato, è saltato direttamente nel secchio di sua volontà. «Ma Sarah...» lo interruppe «Mida, non ci sono alternative, ho da preparare una performance che mi faccia notare di più dai giudici, a ballare sono brava rispetto a te. Lasciare che sia Zoe a ballare è un rischio, non sappiamo ancora come se la cava.» La sua innocenza era quasi mortificante per me, la stavo usando un po' troppo in quel momento, dovevo smettere. «Faremo così allora, ne è convinta, se hai bisogno di aiuto io ci sono.» Era preoccupata di poter arrivare ultima e di andare in sfida, un cuore puro come il suo non meritava questo. Collaborai con quello che era il protagonista di quella storia, due personaggi di ruolo opposto che collaboravano, eravamo come bene e male uniti assieme. Una volta che Sarah andò via per sostenere le proprie lezioni di canto io e Mida spezzammo il silenzio. «Ancora ad ostacolarmi? Non ti bastava superarmi a Sanremo che hai deciso di rovinarmi la carriera anche qui dentro?» «Placa le fiamme, sono qui solo perché voglio essere notata da qualcuno, il tuo pezzo ha avuto più ascolti del mio nonostante la posizione in classifica, ammetto anche io di aver scritto un pezzo che faceva schifo, ma se i giudici sono stupidi non far ricadere la colpa su di me.» La rabbia iniziava a divampare sul suo volto. «Hai ammesso tu stessa che il tuo pezzo facesse schifo ma nonostante ciò hai avuto il coraggio di criticare il mio?!» Si era alzato, stava tentando di andare via, probabilmente in camera sua. «Lasciami spiegare. In quel momento credevo di essere davvero la migliore, mi ero iscritta a Sanremo giovani solo per batterti. Tu eri l'ex di una delle mie amiche, volevano vendetta, mi hanno aiutata a scrivere quel pezzo e mi hanno scelta non sapevo nemmeno come. Per vendetta ho detto quelle cose sul tuo pezzo, ma se devo essere onesta, non le pensavo. Lo trovavo un pezzo carino anzi, a scrivere sei...» Mi interruppe, l'ira aveva consumato ogni suo lato comprensivo. «Ma per favore! Sono tutte scuse perché vuoi farmi pietà! Io con te non ci lavoro in questa scuola chiaro? Sei solo una bugiarda.» Uscì sbattendo la porta e lasciandomi affogare in quel silenzio che si era venuto a creare in studio. Era una delle poche volte che sono stata onesta con qualcuno, in quel periodo era vero, pensavo che la mia canzone fosse bella e orecchiabile, ma riascoltandola con Holden capii quanto fosse ingiusta la mia posizione. Tornai in camera a rifletterci, non mi avrebbe mai dato ascolto, mi avrebbe sempre considerato come una bugiarda che gli aveva rubato il posto in classifica. Nella mia mente partì un replay di quel dicembre 2022. «Il quarto posto va a...Fiore di loto! Di Zoe Allison! Complimenti, eri a un passo dall'edizione senior!» Mi misi sotto le lenzuola e prima di addormentarmi pensai a quanto fossi egocentrica in passato, dopodiché mi abbandonai al sonno chiudendo gli occhi e lasciandomi avvolgere dal buio.

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