"La verità non è sempre l'opzione migliore, ma è quella più reale. Può ferire le persone più di una bugia, può fare molto più di quanto crediamo."
Zoe
Mi svegliai alle sette di mattina, avevo dormito per solo tre ore. Non riuscivo a chiudere occhio a causa di Mida, volevo scusarmi con lui ma non riuscivo a creare un discorso concreto. Era una testa dura, dirgli un semplice mi dispiace non avrebbe funzionato affatto. Non sapevo neanche quando dirglielo, avremmo dovuto registrare la puntata quel giovedì. Andai da Lucia in cucina, dovevo chiederle un consiglio su quando e dove parlargli, magari anche cosa dirgli. «Buongiorno! È strano che ti sei svegliata così in fretta, di solito dormi fino a tardi.» La sua voce era così felice e tranquilla che mi faceva stare bene. «Non ho chiuso occhio stanotte, non so cosa dirgli, poi dobbiamo anche andare in studio oggi.» Si avvicinò lentamente a me, sembrava volesse farmi del male. Aveva quel suo sguardo molto fiero e mi poggiò una mano sulla spalla, schiudendo infine le labbra in un sorriso. «Hai paura di essere eliminata? Tu sei bravissima Zoe, non devi avere timore di nulla. Vai su quel palco e divertiti, coinvolgi tutti, lascia emozionare il pubblico, insomma, fai ciò che sai fare.» Era totalmente sicura che io sapessi fare ciò che aveva detto. Aveva una capacità di consolarmi unica, era una ragazza d'oro, forse avevo ancora più paura che venisse eliminata lei un giorno. Mi diede dei consigli fino all'arrivo del diretto interessato, che ovviamente salutò solo Lucia, ignorandomi totalmente. Non rimasi delusa, aveva sempre avuto un carattere complicato e rancoroso, già da Sanremo giovani. Per quanto riguarda la mattina la passai interamente a ripassare le esibizioni come tutti gli altri. All'ora di pranzo ci riunimmo tutti in cucina, Holy era preoccupato di uscire, se fosse arrivato ultimo in classifica sarebbe stato definitivamente espulso dalla scuola. Mida lo tranquillizzava dicendo che un'altra persona sarebbe arrivata ultima, mi sentivo presa in causa, aveva i suoi occhi puntati verso di me. Sentire come dicesse che sarei arrivata ultima mi scoraggiava, ma ripensando alle parole di Lucia non mi dovevo preoccupare, dovevo solo fare ciò che avevo sempre fatto, sin da bambina, divertirmi. Arrivati in studio ci esibimmo uno ad uno, Lucia ballò Criminal di Britney Spears, il giudice di ballo le fece una marea di complimenti, disse che era efficace, bella, una vera e propria stella. Ero felicissima per la mia amica, forse più felice di lei stessa. Mida si esibì per primo, cantando La camisa negra. Anche lui venne inondato di complimenti e di applausi, riusciva a raggruppare gli sguardi pubblico su se stesso, era sempre sotto i riflettori. Eravamo già consapevoli che sarebbe arrivato primo in classifica, Holden aveva dimenticato il testo per l'ennesima volta, perdendo quella possibilità di superare Christian. L'ultima ad esibirsi fui proprio io. «Dicci cosa canti» sentenziò Maria guardandomi. «Canto Liar di Camilla Cabello. Spero di piacervi.» La mia voce occupò ogni angolo dello studio, il pubblico come tutti gli altri in quel luogo erano a bocca aperta e in silenzio ad osservarmi. Il fracasso degli applausi e dei fischi partì solo una volta finita la mia esibizione. I giudici mi elogiarono per la mia interpretazione e per come ero riuscita a familiarizzare così tanto con il palco nonostante tutto. La classifica di ballo vide al primo posto Dustin, seguito da Lucia. Quella di canto fu tragica, Holy era arrivato ultimo, doveva lasciare la scuola sotto la volontà di Anna Pettinelli. Lo salutammo tutti abbracciandolo, anche se non lo conoscevo a pieno sentivo già la sua mancanza. La classifica vide al primo posto me, mentre Mida era al secondo. La verità dei fatti lo aveva irritato, uscì dallo studio arrabbiato come quando sai di avere ragione ma ti danno torto. Gli avrei dovuto parlare, eppure in quello stato sembrava impossibile. Tornati in casetta lui era steso sul letto, me lo disse Lucia che era passata di lì per farmi da spia. «È da solo, se devi andare vai ora.» Tentennavo ancora, non ero sicura di volerlo disturbare in quel modo, mi avrebbe solo sbraitato contro e cacciata urlando. Decisi di andare infine, il lavoro sulla canzone Pensare male non si sarebbe concluso da solo, gli altri avevano quasi finito, noi eravamo ancora a pane e acqua. Approfittai di quel momento per dirgli la verità, capii solo una volta entrata in camera sua come dovessi lasciar parlare il cuore e non la mente.
Mida
Era appena entrata in camera e già volevo che uscisse. Non riuscivo neanche a guardarla in faccia, la odiavo, forse anche peggio. «Mida, non possiamo continuare con queste sceneggiate. Con te ho sbagliato, ammetto che la tua canzone a Sanremo era meglio e tutto quello che vuoi, hai fatto un'ottima esibizione oggi. Adesso però dobbiamo pensare al compito assegnato dai prof, potremmo finire in sfida.» Le sue parole erano solo aria per me, non la presi neanche sul serio, feci una risata per lasciarle intendere come non la prendessi sul serio. «E quindi? Finiamo in sfida, siccome sei così brava vacci tu, così vediamo fino a dove ti spingi.» L'avevo colpita nel punto giusto, ma non era bastato ad abbatterla. «Smettila. Ti stai comportando da egoista. Sarah si fida ciecamente di noi, non possiamo deluderla. Io non ho la minima intenzione di vedere uno di noi in sfida, dunque mettiti in pace con l'animo e la testa di dover collaborare, altrimenti dirò a Lorella tutto ciò che stai facendo.» La sua minaccia mi intimidiva un po', Lorella mi avrebbe sicuramente rimproverato come fosse una mamma, non potevo tirarmi indietro, ma il mio orgoglio non voleva demordere. «Va bene. Domani iniziamo a creare qualcosa di concreto.» Fui costretto a sottomettere l'orgoglio e ad essere razionale. «Ma che ti sia chiara una cosa. Io non mi fido di te, né sono tuo amico né credo a tutte le tue scuse per Sanremo giovani.» I suoi occhi erano puntati su di me come fossero delle lame appuntite. «Ancora parli? Ti ho detto di smetterla. Questa storia mi fa sentire sempre peggio, non sono stata io a voler passare ad una posizione più alta rispetto alla tua. Io non ho colpe come devo dirtelo? L'ho fatto solo per delle mie amiche niente di che, l'ho fatto per farti sentire male per la mia amica, non è colpa mia smettila di farmi sentire sbagliata. Ti ho già detto che la tua canzone meritava di più, che mi piaceva in realtà, di quanto tu abbia talento. La mia canzone era un pezzo stupido e senza senso, ma è piaciuto per il ritmo e per la mia interpretazione, non posso cambiare gusti musicali delle persone, se ritenevano Fiori di loto migliore di Malditè non è colpa mia.» Era sul punto di scoppiare a piangere, effettivamente faceva abbastanza pena, lasciarla così con l'amaro in bocca era una mossa troppo maligna anche per uno come me. «Dai siediti, ma non infastidirmi, parliamo un po'.» Le feci spazio sul mio letto, in modo che potesse almeno sedersi e non rimanere in piedi come un palo davanti a me. Fece così e mi iniziò a chiedere un'infinità di scuse che se le avessi contate sarebbero state più di una decina. Avevo capito troppo tardi come quella fosse la verità, lei era davvero dispiaciuta per me, forse lo era anche del fatto che lei mi avesse superato durante quella registrazione.
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Fighter Heart ||Mida||
RomanceMida, o meglio, Christian Mida Prestato, nato nella città di Caracas, in Venezuela, è un concorrente della ventitreesima edizione di Amici. In seguito ad una sfida imposta dai professori di ballo e canto, alcuni suoi compagni verranno messi in sfida...