CAPITOLO 28: Decisione

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"La vita è piena di bivi, non si può mai avere una doppia scelta. C'è sempre bisogno di compiere una decisione, sperando che sia quella giusta."

Zoe

Il giorno seguente mi alzai dal letto, mi sistemai e scelsi un completo comodo da indossare. Riguardai le due lettere rimaste, dovevo andare da Gaia in mattinata. Mentre guardavo quei pezzi di carta mi sentivo un peso nel petto, come se qualcosa premesse su di esso. Quella sera sarei andata in sala uno per incontrare MidaMidaMida, cioè quello che sicuramente sarebbe stato Kumo, poiché Christian non è in grado di firmarsi a nome suo.

Arrivata in cortile, trovai Gaia con un lungo telo disteso sull'erba, mentre aspettava solo me per mangiare ma colazione.
«Buongiorno Gaia» dissi, ricevendo un "buongiorno Zoe" come risposta. Mi fece segno di sedermi e non potei fare altro.
Iniziammo a parlare di cose molto banali, come gli animali domestici, delle teorie assurde sull'universo e tanto altro.
Lei era proprio una persona d'oro, brava, bella e anche gentile. Se avessi avuto l'occasione avrei volentieri scambiato i corpi tra me e lei.

D'improvviso calò in silenzio, temevo che potesse annoiarsi e andare via.
"Forza Zoe, pensa ad una domanda da farle!" pensai. Era difficile trovare un argomento di cui non avevamo parlato.
Mi sforzai a cercare nei miei ricordi qualcosa di cii parlare, trovando qualcosa.
"Sei sicura Zoe? Ne vuoi davvero parlare? Forse dovrebbe mettere lei in mezzo questa questione...però non voglio smettere di parlare con lei...va bene, lo farò!".
Nella mia mente ci fu un conflitto interno, che finì con il dirglielo, era una scelta difficile, avrei parlato di qualcuno con cui non ero in buoni rapporti.
«Gaia, con Mida? Siete ancora amici?» chiesi.
Non potevo fare altro, dovevo coinvolgere anche lui dentro quella conversazione.
«No nulla di che, siamo amici, siamo ancora in buoni rapporti fortunatamente. E tu? Tra voi due è tornato tutto come prima? Ho sentito vi siete litigati.»
Mi ero colpita da sola, la domanda girò come un boomerang colpendomi.
«Si abbiamo discusso, ma non è finita come voi. Ha tradito la mia fiducia con le sue parole, non credo di essere capace di perdonarlo.»
Più ripensavo a quella scena più la mia rabbia saliva. Si era comportato da bambino.
«Zoe, se vuoi puoi parlarne con me. Io lo conosco bene, potrei consigliarti qualcosa, magari anche come superare il ricordo di quel momento.»
Gaia mi offrì la sua disponibilità, accettai e le spiegai tutto.

«In sostanza è successo questo. Io e Holden eravamo tornati assieme, ci stavamo baciando in sala due e d'improvviso entra lui. Io nemmeno me n'ero accorta, ma penso valga lo stesso per Joseph, perché mi avrebbe avvertita. Una volta entrato inizia a scaldarsi e caricarsi di rabbia. Joseph gli prova a dire di andar via in modo educati ma Mida, da buon bambino qual è, lo interrompe, dicendo che stavamo pomiciando e che avrei dovuto scrivergli un messaggio di scuse, perché mi stavo a detta sua "facendo" Holden.
Poi ha iniziato a parlare di quando cantai Sono solo parole, dicendo che dovevo ringraziarlo perché era tutto merito suo, insomma, doveva fare l'egocentrico. Joseph gli rispose che si stava comportando da bambino e che era annoiato di parlare con lui. Se ne andò via lasciandomi sola con Mida. Gli dissi che aveva rovinato tutto e che mi facesse schifo per poi andarmene anche io, delusa dal fatto che aveva rovinato il nostro appuntamento. Tutto questo perché voleva che andassi all'ore challenge assieme a lui.»

Gaia mi guardava attentamente, sembrava prestare attenzione anche alla più sottile sfumatura delle mie parole.
«Ho capito. Hai ragione, spesso è un bambino, però ci tiene davvero, a prescindere dal tuo caso, lui vuole bene a tutti quanti. Non l'ha fatto apposta, voleva solo cercarti, non poteva sapere che tu fossi con Holden. Fossi in te gli parlerei, almeno per chiarire un po', nemmeno per tornarci amico, solo per sapere cosa ne pensa lui a riguardo.»
Era stata convincente, era una buona ipotesi la sua, ma il modo in cui ha parlato, in cui ha accusato Holden di non avermi aiutato per quel pezzo così difficile...più ci pensavo più il mio cuore diffondeva nel sangue rabbia ed odio.
«Va bene, vedrò cosa fare con lui, grazie Gaia» dissi.

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