CAPITOLO 12: Segreti

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"Se hai un segreto dovresti tenerlo stretto, nascondilo prima a te stesso, affinché non possa essere divulgato."

Zoe

I giorni passavano rapidi, i nostri inediti erano stati appena rilasciati e stavano già conquistando diversi ascolti. Holden e Mida erano sempre in conflitto con i loro pezzi, ottenevano sempre una fama maggiore degli altri. Dovevamo registrare un'altra puntata quel giorno, non avevo affatto voglia di cantare Anche Fragile di Elisa. Era un pezzo troppo difficile per me, avrei stonato, sbagliato qualche nota, dimenticato tutto, insomma, avrei fatto schifo con la S maiuscola. Dopo la colazione mi esercitai ancora un po' assieme a Kumo per l'esibizione di capodanno. «Hey, ti vedo un po' giù, tutto bene?» Aveva notato che non fossi in forma smagliante, come se fossi stanca e annoiata. «Si, almeno credo, sono stanca ultimamente, non ho voglia di fare nulla, lavoro continuamente, vorrei una pausa.» «Ti capisco, è una scuola molto impegnativa, ma noi non possiamo fare altro che impegnarci. Tu sei bravissima poi, non preoccuparti che ti andrà sempre bene.» Credeva seriamente che io fossi un elemento forte della scuola, se gliel'avessi chiesto avrebbe probabilmente detto che meritavo il serale. «Come se tu non fossi bravo, ultimamente me ne sono resa conto di più rispetto a quando arrivai, sei un ottimo ballerino.» «Giochiamo a chi fa all'altro più complimenti? Piuttosto, siccome sei una cara amica di Martina, sapresti dirmi se ha interesse per qualcuno?» La sua domanda mi insospettiva, ma giurai di non dire nulla alla diretta interessata. «Non ha interesse per nessuno da come dice, ma se dovesse scegliere qualcuno vorrebbe uno come te, sempre disponibile e che sa fare tutto e anche bene.» Il suo labbro si schiuse in un sorriso e i suoi occhi trasmettevano una gioia immensa, era cotto di lei. «Ti piace vero? Non posso darti torto, è una ragazza bellissima, bravissima e piena di talento, hai buon gusto.» Rise e disse «anche tu non scherzi, a proposito, gli hai rivelato i tuoi sentimenti?» La domanda mi riapriva una ferita mai chiusa del tutto, avevo paura di aprirmi a qualcuno, di dire un "mi piaci" apparentemente semplice ma che cela uno sforzo enorme. «Vorrei tanto dirglielo, ma non so da dove partire, potrebbe dirmi, "No, che schifo sei orribile" o "Non mi piaci, preferisco altre" o comunque farmi stare male. Io non mi innamoro facilmente, non so nemmeno cosa mi piaccia di lui, non so davvero cosa dirgli.» Kumo si sedette come gli indiani, invitandomi a fare lo stesso. Mi teneva le mani e mi guardava negli occhi, cercando di rassicurarmi. «Zoe, tu sei una ragazza bellissima, Joseph è il primo a ribadirlo, dice che sei una ragazza piena di entusiasmo, carismatica, con leadership, insomma sottolinea sempre i tuoi pregi, se non dovesse essere cotto lui chi potrebbe esserlo? Prima che possa cambiare idea o trovarne un'altra, digli ciò che provi, altrimenti fai in modo di fargli sputare quel segreto che nasconde anche a se stesso.» La seconda idea sarebbe stata migliore, gli avrei lasciato uscire di bocca quelle parole, se non avesse voluto farlo di sua volontà l'avrei portato ai limiti umani per fargli confessare tutto. «Ti ringrazio, sei sempre caro con me.» Lo abbracciai e salutatici imboccammo strade diverse, lui continuò ad esercitarsi, io invece andavo da Holden per mettere in atto il mio piano.

«È permesso? Stai lavorando già al terzo inedito?» Appena entrata non potei fare a meno di perdere lo sguardo all'interno dei suoi occhi, mi avvicinai e mi invitò a sedere accanto a lui. «Si, mi richiedono troppo tempo, sto solo iniziando a buttare un occhio su cosa produrre, nulla di che. Come mai sei qui? Non riuscivi a fare a meno di me?» «Esattamente» avrei voluto rispondere, ma mi limitai ad un «Ti piacerebbe, sono qui solo perché non ho nulla da fare e voglio passare del tempo con una persona a me cara.» La prima parte del mio piano consisteva nel farlo sentire speciale, come se avesse bisogno della mia presenza, della mia voce, delle mie parole. Il secondo passo da compiere sarebbe stato passare tempo con lui, così da lasciarlo cadere ancora di più nella mia trappola per poi concludere con una dichiarazione da parte sua. Rise e mi prese una mano con la sua. Mi fece tornare alla mente il tocco di Mida, la sensazione provata era la stessa. Le sue mani accarezzavano le mie, mi faceva impazzire, avrei voluto urlargli "mi piaci" e baciarlo, ma quel poco orgoglio che riusciva a calmare i miei sentimenti mi bloccava. «Sei proprio bella.» Mi aveva appena elogiato, mi guardava innamorato, aveva la bocca spalancata mentre guardava ogni parte di me, ogni tanto sorrideva, si sistemava i capelli per nascondere l'imbarazzo. Poggiai una mano sulla sua guancia e lo accarezzai. «Anche tu sei un bel ragazzo, mi chiedo come tu non abbia ancora una ragazza.» Era una domanda mirata, l'avevo colpito. «Non mi merita nessuno, eccetto qualcuna» disse guardandomi negli occhi e facendo un occhiolino accompagnato da un sorriso. Il mio cuore perse un battito, sorrisi per nascondere la tensione e cercai di non arrossire. «Ti lascio lavorare in pace, ci vediamo dopo per la registrazione.» Mi salutò felice e me ne andai. Nella mente avevo ancora la sua immagine che mi diceva di essere bella. In cuor mio lo sentivo, lo percepivo, tra noi c'era qualcosa.

Mida

Intanto che si faceva ora della registrazione avevo passato del tempo assieme a Gaia. I suoi occhi mi conquistavano, il suo carattere, disponibile e dolce mi aveva rapito, ero deciso, dopo la puntata le avrei confessato il mio segreto.

Arrivati in studio Zoe guardava Holden e viceversa, Petit e Marisol si scambiavano sguardi amorevoli da lontano, insomma, tutti innamorati. «Ragazzi avrei un annuncio importante da fare, Mida scendi.» Voleva che io mi posizionassi nel mezzo del palco, feci come richiesto e cantai Rossofuoco come Maria mi aveva detto. Mentre cantavo sentivo come tutti cantassero la mia canzone, fino a veder entrare Maria stessa con in mano il disco d'oro del mio pezzo. Mi commossi, gli occhi mi diventarono lucidi per l'emozione e sentire il pubblico cantare al posto mio mi emozionava ancora di più. Una marea di applausi mi circondava, ero felice, troppo, il lavoro dei miei sogni stava diventando una realtà vicina. Tornai a sedermi felice, con il mio disco d'oro come bottino. La gara cover iniziò in fretta, a vincere fu Holden, seguito da Mew e a sorpresa di tutti Zoe. Holden cantava Sign of the times, aveva emozionato pubblico e giudici, anche se non mi trasmetteva molto. Mew invece sembrava quasi giù di morale, aveva cantato Video Games, Zoe invece Anche Fragile di Elisa, ottenendo una gran serie di elogi. Al ballo stavolta si era trovata prima Gaia, che aveva ballato una meraviglia, chiunque era stato catturato dai suoi passi di danza e dai suoi movimenti. Nessuno fu eliminato, un'altra settimana salvi. «Gaia ho da dirti qualcosa.» La chiamai in disparte e una volta che fummo abbastanza lontani dagli sguardi le confessai tutto, poggiando le mie labbra sulle sue per baciarla. «Chri, anche io credo di provare lo stesso per te.»

Fighter Heart ||Mida||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora