CAPITOLO 37: Mistero

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"La vita è come un puzzle, ogni pezzo è una frazione della nostra vita, è un mistero anche per noi capirla."

Zoe

Erano passati dei giorni ormai dalla conquista della maglia del serale, a breve avremmo anche registrato la prima puntata. Era quasi mezzanotte, avevamo tenuto una piccola festa per passare del tempo assieme, avevamo partecipato tutti, Holden compreso, che però una volta terminato tutto si rinchiuse nel suo studio.
Tornai in camera e indossai il mio pigiama, rigorosamente rosa con degli orsetti. La stanchezza mi dominava, volevo soltanto stendermi sul letto e chiudere gli occhi, fino a riaprirli soltanto la mattina seguente.
«Zoe, non andare a dormire» disse Martina, che era l'unica presente in camera in quel momento.
«Perché? Marti, sono stanchissima, ti prego lasciami riposare un po'».
Facevo quasi fatica a stare con gli occhi aperti, il mio corpo avrebbe retto per pochi altri istanti, prima di crollare in un sonno profondo.
«Stasera andiamo a caccia di misteri. Non so se qualcuno te l'ha detto, ma c'è una persona che si aggira per la casetta, ogni notte. Ecco, oggi scopriremo chi è» enunciò.
Come per magia il sonno svanì, avevo rimosso la presenza di un individuo ignoto ed estraneo a noi che si aggirava in casetta a notte fonda.
«E io dovrei partecipare?» chiesi titubante.
«Ovviamente, partecipano tutti, ci incontreremo in due camere differenti per dividerci in squadre, verrà spiegato tutto lì. Le camere sono quella di Petit, che si trova vicino l'ingresso e quella di Kumo che si trova in fondo al corridoio, però ci incontreremo tutti in quella di Tiziano per il momento» disse.
«Va bene, tutto chiaro, andiamo adesso?».
Rispose annuendo, mi prese la mano cercando di rassicurarmi, aveva intuito dal mio sguardo e dai miei piccoli tremori che ero intimorita da questa caccia.

Arrivate in camera di Tiziano trovammo la maggior parte delle persone, eccetto Petit che era in camera sua con Marisol.
«Eccovi, possiamo iniziare. Ci divideremo in due squadre: la prima che sarà di vedetta, in camera di Petit. Questa avrà il compito di sorvegliare l'ingresso e di prestare attenzione ad ogni tipo di rumore. La seconda invece è quella di ricognizione, dovrà raccogliere indizi sul perché questa persona entri in casa ogni notte e cercare prove che possano testimoniarne l'identità. Vi dividerò io adesso secondo questa lista stilata da me e Salvatore» sentenziò Kumo.
«Squadra di vedetta: Petit, Marisol, Sarah, Sofia, Ayle, Nicholas, Lil e Gaia.
Squadra di Ricognizione: Kumo, Martina, Zoe, Mida, Giovanni, Dustin e Lucia. Holden non parteciperà per via del lavoro che deve sbrigare, ma in caso dovesse finire prima di noi si unirebbe alla squadra di ricognizione. Buona fortuna a tutti quanti, ci riuniremo alle tre di notte di nuovo in questa camera per discutere sulle tracce trovate» terminò Tiziano.

Man mano che la camera si sfollava rimanemmo noi sette che dovevamo lavorare assieme per la ricerca degli indizi.
«Da dove partiamo?» chiese diretta Lucia, senza neanche perdere un secondo.
L'avventura e il mistero la stimolavano molto, era la più impaziente di risolvere questo enigma che ci tormentava da quasi una settimana, se non di più.
«Penso dovremmo partire da una zona dove si passa sempre, non proprio il corridoio, magari la scalinata, solo che ora è buia e non possiamo andare tutti insieme lì» propose Giovanni.
«Ottima idea» rispose la gran parte della squadra.
«Procediamo scegliendo chi deve andare» enunciò Kumo.
Ad alzare la mano come volontari furono Mida e Lucia.
«Siete solo in due, non bastano. Io devo rimanere qui a scrivere ciò che troviamo» disse Kumo.
«Marti, dammi una mano con quello che devo annotare, Zoe, tu vai con loro. Dustin e Giovanni invece faranno da scorta, in caso dovesse succedere qualcosa urlate e accorreranno da voi» continuò.
Me l'aspettavo di essere scelta? Si. Volevo davvero prendere parte a questa caccia che sarebbe terminata con un fallimento? Ovviamente no.
Mi affrettai a raggiungere gli altri, per evitare di perdermi nel buio che circondava ognuno di noi.
Mi aggrappai al braccio di qualcuno, lo strinsi anche abbastanza forte.
«Zoe così mi fai male» era Mida, stavo stringendo lui.
«Scusami, è che ho un po' paura, metti caso esca questa figura all'improvviso e ci aggredisca» ipotizzai.
«Non succederà. Deve essere una persona cauta, non la sentiamo neanche quando passa. Zoe ti ricordo che io sono sveglia fino a notte inoltrata, mi addormento soltanto al mattino. Chi meglio di me potrebbe sentirla?» rispose Lucia. Arrivati sulla scalinata cercammo nel buio qualcosa, accendemmo una fioca luce con la torcia del cellulare, per non dare troppo nell'occhio.
Sembrava di vivere all'interno di un film horror, ogni tua azione sembrava portare a qualcosa di spaventoso.
«Ho troppa paura...posso tornare indietro?» chiesi.
«Zoe affronta le tue paure, non sta succedendo nulla, siamo solo all'inizio poi» disse Lucia.
Mi rassegnai a cercare, mentre il mio corpo tremava come una foglia. Il sonno che avevo, la stanchezza che appesantiva il mio corpo, erano ormai soltanto un vecchio ricordo, avrei pagato oro pur di riaverli e di addormentarmi felicemente.

Fighter Heart ||Mida||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora