"Con la mia musica non cerco di piacere a tutti. La mia musica deve essere per pochi, solo per intenditori, persone che non giudicano. I miei pezzi sono soltanto per coloro che voglio provare un brivido."
Zoe
Erano già passate due settimane dal mio arrivo nella casetta di Amici. Ero felice delle mie nuove amicizie, del mio percorso e di come mi trovavo lì. Era giovedì, e come ogni giovedì dovevamo registrare la puntata del pomeridiano. Finalmente era ora di cantare Pensare male e di abbandonare definitivamente i rapporti con Mida. Lui mi era inutile all'interno della scuola, sapeva solo criticarmi e non in modo costruttivo. Avevo bisogno solo di Sarah, Lucia e Holden al momento, ma ero prossima a diventare amica anche a Martina e Kumo, che erano sempre disponibili e pronti ad aiutarmi. Le prove generali furono un fiasco totale, non capivo perché ma non ero in grado di concentrarmi abbastanza. Il mio umore era ovviamente influenzato anche da queste, ero abbattuta, triste, delusa. Le prove andarono male a tutti, anche a Holden che si era dimenticato gran parte del testo.
Tornammo in casetta distrutti dai nostri sbagli. «Non sono riuscita a mantenere l'attenzione alta, ho sbagliato delle note alte, andrà malissimo.» Sarah aveva rivelato a tutti i suoi punti deboli di quell'esibizione. Gli unici tranquilli erano Petit, Dustin e Marisol, ovviamente hanno talento da vendere, rispetto a noi erano un passo più avanti. «Dai ragà, su col morale, tanto in sfida non dovrebbe andare nessuno, suvvia non pensiamo in negativo!» La voce di Kumo riecheggiò nella cucina, confortando tutti e facendoli sentire più tranquilli, almeno rispetto a prima. «Dai non abbattiamoci per delle semplici prove, vi preparo qualcosa di buono da mangiare così vi torna il sorriso sul volto.» Martina e Tiziano erano i migliori a consolare, sapevano sdrammatizzare in ogni momento, avrebbero riso o comunque fatto ridere in momenti pessimi. Tornai in camera aspettando che Marti cucinasse il pranzo, Lucia era stanca, aveva provato tutti i giorni, non vedeva l'ora di superare questa settimana. «Zoe non ce la faccio più. Sono distrutta, voglio riposare un po', la maestra Celentano mi ha dato un compito troppo impegnativo per me, non riesco proprio a capire come verrà.» La abbracciai e le accarezzai il viso. Aveva paura di fallire. «Luci, non preoccuparti. Anche se dovesse andare male non succederebbe nulla, io sarò sempre seduta al mio banco a guardarti con gli occhi a cuore. Balli con spensieratezza, emozioni tutti. Sei già pronta per il serale secondo me, solo che c'è da aspettare ancora affinché ti diano quella maglia dorata che tanto meriti.» Mi diede un bacio in fronte e mi strinse, il rapporto che avevo con lei era magico, eravamo come due sorelle separate dalla nascita. «Promettimi che darai il meglio di te in queste coreografie.» «E tu promettimi che canterai talmente bene da far tremare il palco, cattura tutti gli sguardi su di te e fai capire quanto sei forte.» Ci stringemmo il mignolo come nostra piccola promessa, dopodiché sorridemmo assieme e scoppiammo a ridere. «Mi fai sentire a casa» le dissi. «È una delle cose più belle che mi siano mai state dette, anche tu ,per me sei come una sorella, penso che uscire da qui sarà traumatico per me, non potrò più passare tutto questo tempo con te.» «Chi te l'ha detto che non passerai più tempo con me? Sarò come una pulce, non ti libererai mai di me.» Ridemmo entrambe, eravamo felici di stare assieme, condividevamo ogni cosa, momenti belli, brutti, insicurezze, tutto. Tra me e Lucia non esistevano segreti, ciò che sapevo io lo sapeva anche lei e viceversa.
Andammo assieme in cucina, c'erano tutti, avevano ancora un po' di tristezza e paura addosso, non volevano fare la fine di Holy. Martina aveva cucinato per tutti una pasta al pesto di pistacchi, con delle patate al forno. In cucina, come nel canto, era una regina, nessuno la riusciva a battere. Nicholas aveva promesso di pulire al posto nostro tutta la cucina, invece Kumo aveva giurato di farci ridere tutto il tempo. È stato il pranzo più bello mai fatto, eravamo tutti felici ad un certo punto, avevamo dimenticato quella paura che si era incollata sul nostro corpo. Il pranzo continuò per un po', dopodiché giocammo ad obbligo o verità tutti assieme. «Inizio io» disse Sofia. «Scelgo obbligo e me lo farà...Petit!» Si guardarono per un attimo e Salvatore pensò per un po' a cosa farle fare. «Ti obbligo a parlare in napoletano per un minuto.» Martina attivò il cronometro e Sofia iniziò a parlare non riuscendo a fare nulla. Non aveva pronunciato nemmeno una parola in modo corretto, ma fu molto divertente quella sua parlata in "napoletano." «Ci sono io» disse Lucia. «Voglio una verità da Mida.» Ero sorpresa che mirasse a lui, dopotutto non si parlavano nemmeno troppo, solo in caso di necessità. «Sai ballare la bachata?» «No, ma che domande sono, ti ricordo che ballo musica moderna.» Scoppiammo a ridere, Lucia aveva a cuore il fatto che fosse una danzatrice moderna. «Ci sono io dopo Lucia» dissi. «Mi propongo per fare un obbligo» sentenziò Christian. Avevo un pessimo presentimento, non sarebbe finita bene. Gaia lo guardava turbata, il suo sguardo gli parlava diceva "non stai facendo la scelta giusta." «Scelgo obbligo.» Il mio orgoglio mi tradiva, non potevo scegliere verità, sarei stata una vigliacca, tutti sapevano che eravamo in pessimi rapporti, sarebbe stata come dargli vinta la battaglia. «Ti obbligo a dare un bacio ad Holden.» Un brivido mi attraversò la schiena, non potevo fare una cosa del genere. «Cambio obbligo.» La mia voce divenne cupa e intimidatoria, non avevo intenzione di baciarlo davanti a tutti. «O questo o perdi, se dovessero lasciarti scegliere tra la tua uscita dal programma e l'eliminazione di un'altra persona al posto tuo rifiuteresti? Non credo proprio.» Mi infuriai, non sapeva nulla di me e continuava a giudicarmi. «Sarei disposta a uscire al posto di un'altra persona, dipende solo chi è che verrebbe eliminato.» Mida rise fragorosamente. «Mettiamo caso che tu e Lucia siate a un passo dal serale, ma c'è una sola maglia disponibile. La daresti a lei o la terresti per te?» Il cuore mi iniziò a battere forte, sentivo di star andando nel panico, avevo l'affanno, non sapevo scegliere. Qualche goccia di sudore mi pendeva dalla fronte, il mio sguardo perse tutta la gioia precedente. «Smettila Mida! Ti stai comportando da infame, non mi sembra il caso di farla andare nel panico in questo modo!» Gaia aveva espresso ciò che voleva dire dall'inizio, era tutto programmato in precedenza. Mida aveva visto me e Holden assieme quel giorno dove eravamo soli in casetta, o almeno pensavamo di esserlo. Aveva vinto la battaglia, mi aveva colpita alle spalle con una pugnalata troppo forte. «Eliminerei me stessa. Lucia meriterebbe più di me il serale.» Riacquistai la calma che avevo perso, mi asciugai il sudore e tornai a respirare costantemente. Il silenzio aveva invaso la casa, nessuno proferiva parola, avevano tutti gli occhi puntati per terra o sul soffitto. L'unica che mi guardava era Lucia, che mi abbracciò e disse che era meglio prepararsi per la registrazione. Tornai in camera e mi cambiai, avevo paura che potesse accadere quel che Christian aveva ipotizzato, il solo pensiero mi provocava la pelle d'oca.
Mida
Forse avevo esagerato, l'avevo mandata nel panico, mi sentivo una merda. Volevo chiederle scusa, ma non sarei stato del tutto sincero e capace. Ero convinto che dopo questo battibecco non ci fosse più nulla da fare, mi vergognavo anche solo a dover cantare assieme a lei Pensare male. Lo studio era colmo di spettatori, mi sedetti al mio banco e pensai a cosa fare. Man mano che tutti si esibivano pensai a qualcosa, ma non mi veniva in mente buone idee. Zoe era seduta nel banco davanti al mio, sembrava tranquilla, aveva Lucia e Sarah accanto, era in buone mani. «Iniziamo con il compito rivolto a tutti i cantanti. I prof di canto si sono confrontati e hanno deciso di assegnarvi un duetto a squadre, dove ognuno avrebbe dovuto partecipare. La squadra perdente dovrà nominare un componente da mandare in sfida.» Maria aveva appena annunciato cosa dovessimo fare, Zoe non si girò verso di me, Sarah si. «Iniziamo noi?» chiese. «Come vuoi.» Sarah alzò la mano dicendo che noi allievi di Lorella saremmo stati i primi ad esibirci. Tutti e tre scendemmo sul palco, le luci si spensero quasi fino a lasciare una fioca luce ad illuminarci. L'esibizione fu una delle peggiori mai fatte. Zoe non cantò, si limitava a muoversi come se fosse in discoteca, lasciando cantare la sua parte a Sarah con cui non mi ero esercitato nemmeno una volta. Holden produsse per Petit e Lil una versione moderna di Last Christmas, invece Martina e Ayle cantarono Sweet Dreams. «Ora i professori esporranno i loro giudizi e sceglieranno quale sarà la squadra sfortunata.» La prima a parlare fu la prof Pettinelli. «La voce di Mida ha portato avanti il pezzo, Sarah sembrava non aver provato nulla, invece Zoe sembrava una che si trovava lì per caso, io voto loro.» La parola passò a Lorella. «Io sarò oggettiva, non voglio considerare solo due squadre come hai fatto tu Anna, infatti voterò la mia stessa squadra. Ragazzi, avreste potuto dare così tanto che voi non potete immaginare, mi dispiace che dobbiate affrontare una sfida ma è il prezzo giusto da pagare. Avete bisogno di chiarirvi le idee e di focalizzarvi un secondo in più su queste esibizioni.» Le parole di Lorella non avevano un tono accusatorio, avevamo sbagliato tutto dall'inizio, Zoe non avrebbe dovuto cantare al posto di Sarah. «Rudy per curiosità chi avresti votato?» Iniziò a ridere com'è solito fare. «Guarda Maria, io voterei per odio personale verso Anna la sua squadra, ma ahimè, devo essere oggettivo e dunque avrei votato gli allievi di Lorella, che secondo me hanno sottovalutato il compito.» Nessuno ci avrebbe votato per la vittoria di quel compito, avevamo dato il peggio di noi. «Dovete decidere chi andrà in sfida dopo le esibizioni, così che possiate dare un voto anche basandovi su altri elementi.» Maria aveva specificato anche questo, non volevo andare in sfida, dovevo dare il massimo affinché Zoe e Sarah non mi votassero. Pian piano ci esibimmo tutti. Martina si trovò prima in classifica di canto cantando Love in the dark, facendo venire a tutti noi un brivido e quasi voglia di piangere. Ero felice di essere stato battuto da lei. In classifica ero quarto, sotto Holden e Petit, erano stati anche loro bravi, sia nel compito che nelle proprie esibizioni. La classifica di ballo era dominata da Dustin, Lucia e Marisol, tre titanti imbattibili. Ci prendemmo del tempo per decidere chi dovesse andare in sfida. «Sarah voglio andare io, tu hai già dimostrato la tua bravura in una sfida a inizio anno, devo andare io.» Zoe voleva davvero andare in sfida a rischio di eliminarsi. «No Zoe! Andrò io giuro!» Stavano litigando per chi dovesse andare in sfida, credevo non fosse possibile...e invece. Solitamente si dice "tra i due litiganti il terzo gode." «Andrò io in sfida. Ora smettetela di litigare e concentratevi per la settimana prossima, non ho più intenzione di perdere.» Zoe e Sarah mi guardavano stupefatte, non riuscivano a credere che l'avessi detto, neanche io ci credevo. Il mio corpo iniziò a riempirsi di brividi, non sapevo perché avessi detto una cosa simile, l'istinto mi diceva di combattere al posto loro. Avevo già in mente cosa cantare, avrei fatto rabbrividire chiunque, pubblico, giuria, professori, compagni. Avrei cantato il mio nuovo inedito.
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Fighter Heart ||Mida||
RomanceMida, o meglio, Christian Mida Prestato, nato nella città di Caracas, in Venezuela, è un concorrente della ventitreesima edizione di Amici. In seguito ad una sfida imposta dai professori di ballo e canto, alcuni suoi compagni verranno messi in sfida...