CAPITOLO 8: Paura

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"Al mondo ci sono molte paure, ma la più grande è quella di perdere una persona importante, che magari avremmo voluto conoscere meglio."

Zoe

Mida si era offerto volontario per andare in sfida al posto mio e di Sarah. Questa sua scelta mi faceva sentire inutile, in fondo è stata colpa mia se non abbiamo vinto, mi sono rifiutata di cantare all'ultimo secondo. Meritavo io di prendere parte alla sfida e di indossare quella felpa rossa, invece la indossava Christian, che si era impegnato dall'inizio. Non riuscivo ancora a crederci, un ragazzo egocentrico come lui che si immolava per la salvezza di due sue compagne. Il destino doveva averglielo imposto, imponendo a me il dolore di non avergli chiesto delle scuse decenti. Avevo più paura di lui probabilmente, il modo in cui l'aveva detto era strano, era sicuro di sé. Non avrei mai pensato di poter essere così preoccupata per Christian, eravamo delle calamite che si respingevano, non andavano d'accordo, ci siamo buttati merda addosso a vicenda, eppure non volevo andasse via. «Sei preoccupata?» La domanda di Sarah mi stupì. Lei non era preoccupata per Mida? «Mi sembra ovvio, anche se non vado d'accordo con lui non gli augurerei mai del male. La sua musica non è male in fondo, è ascoltabile. Ancora non riesco a credere che sia andato lui e non io.» Strinsi il pugno facendomi male con le unghie che si stavano impiantando nel mio palmo. «Zoe, si vede che sei nuova. Mida non perderebbe per nulla al mondo questa sfida, a prescindere non vuole perdere. Ti può sembrare scontroso, cattivo, maligno, egoista...insomma hai capito, ma non lo è. A inizio anno voleva sostenere lui una sfida al posto mio, ma non gli fu permesso. Io lo vedo come un fratello maggiore, è sempre stato accanto a me. Fidati di me, credo di conoscerlo abbastanza da poter dire ciò.» Mi strinse le mani per rassicurarmi e mi sorrise. Noi allievi di Lorella eravamo come una grande famiglia, ci trattava come dei figli, insomma, eravamo tutti fratelli. La abbracciai, non negando di essere preoccupata per lui, che in fondo gli dovevo ancora qualcosa e che non avrei voluto perdere l'occasione di scusarmi.

I giorni passarono rapidi tra prove e confronti. Io, Sarah e Marisol ci riunivamo spesso nel tempo libero. Facevamo dei  pigiama party e qualche gossip che circolava sul web. Passare tempo con loro era un mio modo per scacciare via i pensieri negativi, in quel periodo ne avevo molti, Mida e io eravamo ancora in conflitto e non gli riuscivo a porgere delle scuse decenti. Nella mia mente c'era anche Holden, non sapevo cosa provassi per lui, tra quelli in casetta era sicuramente il ragazzo con cui avevo legato di più e con il quale mi sentivo più a mio agio, eppure qualcosa mi diceva di no. «Giochiamo al gioco dei segreti!» Come se non bastasse Sarah aveva riproposto quel gioco odioso, dovevamo rivelare la verità in base alla domanda che le andava di fare. Avevamo giocato già altre volte a questo gioco, una volta litigammo per il tipo di pizza migliore e per il cibo preferito. «Dai Sarah! Ci abbiamo giocato un sacco di volte ormai sai tutto su di noi!» Marisol non riusciva ad essere seria con noi, rideva sempre e il sorriso non riusciva ad abbandonare il suo volto. «Stavolta la domanda è più piccante, chi è il ragazzo più carino qui dentro per voi?» Una domanda che sembrava semplice e comune, ma che nascondeva una marea di segreti al suo interno. «Inizio io» disse Sarah. «A me non piace nessuno detto onestamente, cioè se mi dovessi trovare un ragazzo non credo lo cercherei qui. Trovavo carino Holy e stavamo anche assieme, ma è durata poco. Fatto sta che credo sceglierei Mida, è sempre stato vicino a me in ogni occasione, per me è speciale.» Era abbastanza scontato, me l'aveva già detto, non nutriva interesse per lui dal punto di vista sentimentale, si volevano solo un bene fraterno. «Io invece sceglierei Petit, mi fa ridere, mi piace quando parla in napoletano, cioè è simpatico.» Mari era totalmente cotta di lui, si vedeva da come lo guardava. «Io non saprei, non c'è qualcuno che mi piaccia davvero, dopotutto sono qui solo da poco tempo.» Stavo mentendo, alle mie amiche, non riuscivo. «Se proprio dovessi scegliere però...penso che sceglierei Holden, mi ha supportato sempre e mi apprezza per ciò che sono, è molto carino questo lato di sé.» Avevo paura di rivelare questo mio piccolo interesse verso di lui, non avevo capito nemmeno io cosa provassi per lui, se mi piacesse lui o la sua compagnia e il suo modo di vedermi. «Allora Mida non aveva tutti i torti quando abbiamo giocato ad obbligo o verità.» Marisol mi aveva portato alla mente un ricordo che avrei preferito dimenticare, ma aveva ragione. «Diciamo di sì, forse tra noi c'è qualcosa, ma non ne sono sicura, lui potrebbe provare qualcosa, io non lo so.»

Dopo un po' ci separammo, Marisol doveva esercitarsi sull'espressione e sulle emozioni assieme alla maestra Celentano, Sarah aveva voglia di spiare i ballerini e di unirsi a Gaia in una giornata da ballerina, io invece rimasi in camera da sola. Stavo scorrendo tra i video di tik tok e Instagram cercando ispirazione per l'inedito che avrei dovuto produrre. Durante la mia ricerca qualcuno bussò alla porta, andai ad aprire e non trovai nessuno. A terra c'era una lettera, la raccolsi e la lessi. "Vieni da me in sala 2, non c'è nessuno. Ti aspetto ~Holden." Mi aveva invitata ad andare in sala 2 ad ascoltarlo, o forse a parlargli o ancora a dargli dei consigli. Le mie fantasie avevano per una volta oltrepassato ogni mia paura, ero ancora indecisa su di lui però. Stare con Holden sembra troppo semplice, lui mi piace, io gli piaccio, ma c'è qualcosa che mi blocca e mi dice che lui in realtà non mi piace. Queste paure dovevano essere zittite una volta per tutte, dovevo andare in sala 2 e parlargli, solo alla fine della conversazione avrei scelto se fosse il ragazzo adatto a me oppure no. Varcai l'uscio della porta e mi recai verso il luogo indicato dalla lettera.

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