"L'amore è un sentimento molto forte, ha la capacità di creare e di distruggere. È un'arma a doppio taglio, che solo la fiducia sa far funzionare."
Zoe
Da giorni vedevo le mie compagne di camera rinchiudersi in bagno o in altri luoghi. Mi escludevano da quasi ogni conversazione e quando chiedevo «di cosa parlavate?» rispondevano sempre «nono! Nulla di importante!». Ho cercato in ogni modo possibile di capire riguardo chi o cosa stessero parlando, ma erano talmente brave che non mi ero nemmeno avvicinata.
Andavo da Joseph sempre più spesso, volevo ricevere qualche attenzione, lui riusciva sempre a darmele. Rimpiazzava anche me attenzioni delle mie amiche.
«Sai che giorno è oggi?» mi chiese sorridendo.
Intanto che mi guardava con i suoi occhi a cuore mi chiedevo davvero che giorno fosse.
«Martedì 20 Febbraio?» dissi ridendo per nascondere l'imbarazzo della mia ignoranza.
«Anche, ma è il nostro mesiversario. Il 20 Gennaio siamo tornati assieme» disse adagiando le sue labbra sulle mie e stringendomi forte.
Ricambiai il suo bacio e lo strinsi forte a me, non volevo mai più lasciarlo. Avevo fatto bene a seguire il mio istinto, a non fidarmi di Christian, che mi avrebbe solo condotto sulla strada sbagliata. Diceva che Holden non fosse adatto a me, che sarebbe finita male e tanto altro. Tutte palle, stavamo assieme da più di un mese e sentivo sempre di più il mio amore nei suoi confronti.«Zoe, ma con Mida? Ci hai fatto pace?»
Si era staccato dalla nostra manifestazione d'amore per chiedermi una tale banalità.
«Chi? Non conosco alcun Mida» sentenziai, gelosa di quella domanda.
Perché gli interessava? Sapeva bene che io lo odiassi, che non lo potessi proprio più vedere per quanto l'odio che provavo fosse forte.
Evitò di continuare la conversazione su di lui, si silenziò un attimo e poi mi prese per mano.
«Dove vuoi andare? Dobbiamo pur festeggiare no?» chiese ridendo.
Non sapevo cosa rispondergli, ero ancora amareggiata dalla domanda su Christian, mi risultava ancora difficile dimenticare i bei momenti passati assieme, ma dovevo farlo.
«A me va bene qualsiasi posto, basta che ci sia tu» gli dissi.
Ero praticamente malata di lui, non riuscivo ad immaginare un futuro senza di lui, era indispensabile per me.
«Allora seguimi» sentenziò.
Aveva preparato già qualcosa per me? Non volevo farmi altre domande, volevo vivere ogni attimo con Joseph.Andammo in sala due, dove era tutto allestito come fosse una festa di compleanno. C'erano dolci, panini dolci, pizzette e tanto altro. Mi scese una lacrima di commozione e abbracciai Holden talmente forte da fargli quasi male.
«Non dovevi fare una cosa simile, ti amo troppo Jo.» Piansi, ero troppo felice, non mi ero mai sentita così speciale per qualcuno.
«Invece ti sbagli, dovevo farlo. Dovevo farti capire quanto sei speciale, fondamentale, bella e favolosa. Ti meriti ogni singola cosa che ti sto dando, meriti ogni pezzo del mio cuore, meriti ogni ora dei miei giorni, meriti tutto.»
Il mio cuore iniziò a battere ancora più forte, se non l'avessi amato in quel momento l'avrei iniziato ad amare.Festeggiamo quel mese passato assieme, quei momenti che avevamo creato e l'amore che ci aveva unito e che ci teneva ancora saldi.
«Sono fortunata ad avere un ragazzo come te, mi fai sentire unica.»
«Forse perché tu sei unica» sentenziò.
Sorrisi e lo baciai, gli accarezzai i capelli e lo strinsi attorno a me.
Mi pettinò i capelli con una mano, con l'altra mi teneva per la schiena incollata alle sue labbra.
Passammo del tempo a fare le nostre cose, a manifestare i segni del nostro amore, fino a sederci su un divano che la regia aveva messo al centro della stanza. Il primo a sedersi fu lui, io mi poggiai con la testa sulle sue gambe, mentre mi continuava a toccare dolcemente i capelli.
Il silenzio ci avvolse, a differenza del silenzio che si creava tra me e Christian quello era molto più dolce, quasi piacevole, valeva come mille parole d'amore.Holden fece passare del tempo, quel poco che bastava a farmi rilassare e abbandonare le paure.
«Non vorrei rovinare questo momento, però credo davvero che tu debba parlare con Mida» disse.
Era bravo a rovinare bei momenti, non avevo intenzione di far pace con lui, mi aveva trattata bene, certo, ma ha anche cercato di farmi del male allo stesso tempo.
«No. Joseph, ascoltami un secondo. Lui era il primo a dirmi "no! Evita Holden! Lui non ti vorrà mai per ciò che sei, ti userà solo per i suoi pezzi!", se io lo fossi stata a sentire adesso non saremo stesi su questo divano assieme.»
«Zoe, devi capire che aveva ragione. Ti stavo usando per i tuoi pezzi, poi ho cambiato idea, insomma, ho capito di aver fatto schifo e quindi ti ho chiesto scusa. Tu mi hai perdonato, ma perché non vuoi perdonare lui? Ti vuole bene, tiene a te, eppure sei così crudele, non ha fatto niente di male, c'è solo stato un malinteso.»
Mi stava facendo schizzare i nervi alle stelle.
«Di ciò che pensi su di lui non me ne frega assolutamente nulla. Vuoi farci pace? Buon per te, io no! Non gli parlerò mai, mai e mai più! Lo odio!»
Non proferì altre parole, fece calare di nuovo il silenzio, stavolta carico di una tensione di gran lunga maggiore.Scoccata la mezzanotte tornammo in casetta, ci separammo con un dolce bacio e una volta entrata in camera trovai le mie amiche ad aspettarmi.
«Cos'è successo? Avete fatto qualcosa di bello?» chiese Sarah.
«Mh, si dai, ci siamo divertiti abbastanza.»
Dalla mia voce si sentiva quel tono turbato che ho quando qualche pensiero mi tormenta. Mida era come una tortura per la mia mente, tornava sempre quando meno me l'aspettassi, più forte che mai. Mi faceva sentire male, mi faceva quasi venire voglia di chiedergli di far pace, ma poi ripensavo a quanto si fosse comportato male con me, a tutte le volte che si era firmato con un falso nome e a quanto odiassi tutto ciò.
«Zoe, c'è posta per te!» disse Martina.
«Ancora? Vi prego, basta. Dall'ultima volta non voglio più vedere una singola lettera.»
Ero certa che una di queste fosse di Mida, avrei scommesso l'anima che avesse usato l'ennesimo falso nome per costringermi a vederlo.Marty mi diede la prima lettera. La lessi.
"Ciao Zoe, abbiamo avuto poche interazioni qui dentro, vorrei poterti conoscere meglio e diventare una tua grande amica, se vuoi domani mattina possiamo andare a fare una passeggiata in cortile per scambiare due chiacchiere.
~Gaia"Fin quando si trattava di lei potevo anche accettare, ma se si fosse trattato di Mida? No, era da escludere, si odiavano sicuramente. Lei era la sua ex ragazza dopotutto.
«Prossima lettera?» chiesi mentre Lucia mi stava per porgere il foglio.
"Hey Zoe, come va? Spero bene, domani sera alle 19:30 vorrei incontrarti per parlare di qualcosa in generale, ti andrebbe di vederci in sala uno?
~Kumo"
Questa mi puzzava molto di più di lettera di Mida. Stava usando qualcuno per il suo piano? Probabile.«Di chi è la terza?» Sarah corse verso di me, porgendomi l'ultima lettera.
"Ciao Zoe, so bene di essere uno stronzo, di meritarmi il tuo odio e di non meritare le tue parole. Ti scongiuro però, voglio parlarti, almeno per dieci minuti, vieni in sala uno alle 19:30 e lasciami esprimere ciò che sento.
~MidaMidaMida"
Presa quella lettera e letta quella firma la gettai nel cestino. Mida si era finalmente palesato con una lettera? Ovvio che no, si sarebbe trattato di uno sviamento. Mida era sicuramente in sala due, mentre Kumo in sala uno per aiutarlo con il suo piano. Avevo già deciso dove non andare._______________
Spazio autoreMida riuscirà a parlare con Zoe o avrà solo sprecato inchiostro?
Che ne pensate di tutta questa situazione che si è creata?
Tra Holden e Zoe durerà davvero o finirà come l'ultima volta, come aveva previsto Mida?
Preparatevi al prossimo capitolo, pieno di colpi di scena ;).
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Fighter Heart ||Mida||
RomanceMida, o meglio, Christian Mida Prestato, nato nella città di Caracas, in Venezuela, è un concorrente della ventitreesima edizione di Amici. In seguito ad una sfida imposta dai professori di ballo e canto, alcuni suoi compagni verranno messi in sfida...