CAPITOLO 3: Bugie

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"Ho sempre mentito, in ogni occasione, in ogni luogo, a prescindere dal motivo. Una volta che menti, non riesci più a smettere, le bugie sono una droga, ma a volte è proprio una bugia a portare alla verità."

Mida

La sveglia suonò, mi sembrava di avere un deja vu dall'ultima volta. Pochi giorni fa quando la sentii Zoe entrò a far parte della scuola, il solo pensiero mi fa venire i brividi. Ciò che mi aveva detto era sicuramente una menzogna, come si può credere ad una che ha passato tutta la vita a mentire? Vorrei non dover cantare con lei, ma Sarah non vuole saperne di partecipare personalmente, Lorella mi chiederebbe qual è il problema, insomma, non ho vie di fuga. «Fra, con chi canti?» Chiesi ad Holy, che ormai aveva solo Martina in squadra. La mia domanda era retorica infatti, avevo solo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e dichiarare il perché non volessi cantare con la nuova arrivata. «Con Martina, Chri perché me lo chiedi? Nel senso, sta solo lei in squadra con me.» «Me n'ero dimenticato, devo ancora farci l'abitudine all'uscita di Stella.» La mia bugia era così simile alla verità che mi credette. «Tu invece? Canti con Sarah?» Avrei tanto voluto rispondergli con un si diretto, ma per come stavano le cose era ovvio che dovevo dirgli di no. «No, canto con Zoe.» Lasciai che il mio volto si riempisse di amarezza e malinconia, per attirarlo a chiedermi cosa ci fosse di sbagliato. «Perché sembri così addolorato di cantare con lei? È una bella ragazza, ha una bella voce, cioè, ha tutto!» Cosa ne poteva sapere Holy di quanto aveva fatto soffrire il vecchio e giovane Mida in quel dicembre del 2022. «Tieniti per te questi commenti, è falsa, mente continuamente, inoltre è raccomandata.» Avevo seminato un'altra bugia, era uno dei pochi modi per farmi credere, Holy odiava le persone che partivano avvantaggiate, come tutti dopotutto. Faticò un attimo a pensarci, dopodiché si convinse che la mia bugia fosse la realtà dei fatti. «Beato te, vincerai la gara allora, invece io credo di perdere e di andare in sfida, cantare con Martina è un'ardua impresa.» Aveva abboccato, non potei che biasimarlo e dirgli che aveva una voce molto bella e forte, carismatica e trasportante, ma che non riusciva a trasmettere molto. Andai in cucina e dopo aver mangiato inizia a pulire per evitare un provvedimento disciplinare. La casetta sembrava deserta, nessuno era seduto lì, Holy era in camera, ma il resto? Petit era andato a provare il suo pezzo con Holden e Lil, aveva preannunciato che sarebbe stata un'esibizione divertente e fantastica allo stesso tempo. Forse sarei dovuto andare da Zoe per chiederle del pezzo, ma il mio orgoglio diceva di no. "No Christian, non puoi andare lì da lei, se vuole qualcosa deve essere lei a chiedertelo." Mi stesi sul divano ascoltando il pezzo che avrei portato nella prossima puntata, non lavoro mai senza conoscere il pezzo originale. Scrissi sulle note del telefono qualche barra da poter inserire, dopodiché Gaia varcò l'uscio della porta ed entrò. «Chri, ho paura, devo portare una coreografia troppo difficile per me, non riesco proprio a mentalizzarmi, mi aiuteresti?» Mi chiedevo che consiglio avrei dovuto darle, cosa si aspettasse di ricevere, dopodiché lasciai parlare il mio cuore. «Io credo tu sia un'ottima ballerina, non hai bisogno di concentrarti troppo, piuttosto pensa a divertirti e a non pensare a nulla durante l'esibizione. Balla come fai sempre, senza tensione e timore, balla come solo Gaia sa fare.» Alle mie parole sorrise e mi strinse in un abbraccio. Non credevo di essere così bravo con le parole da sollevare anche gli animi più affranti, lei era un vaso d'insicurezze, aveva bisogno di una testa dura come me che rompesse quel vaso lasciandone fuoriuscire il contenuto.

Zoe

Erano ormai le dieci, io e Sarah invece di esercitarci stavamo facendo un giro di tutta la scuola, avevamo fatto riscaldamento con i ballerini, suonato il piano assieme a quattro mani e mangiato un pacco intero di oreo. Proprio a quell'ora mi lasciò sola. «Se vuoi puoi venire a vedermi cantare, ho delle prove ora, continueremo dopo.» Non so perché le avessi detto di no, che sarei rimasta lì. In cuor mio ancora non ero in pace con me stessa per Mida, continuava a non credermi, eppure stavo dicendo la verità. «Hey, che hai cucciola?» La domanda di Lucia era così dolce che mi cullava l'animo sentirmi chiamare in quel modo, da lei soprattutto. Aveva una voce così semplice ma allo stesso tempo unica, mi faceva sentire come a casa, aveva lo stesso accento di mia madre. «Luci, posso chiederti una cosa?» Non ero sicura di volergliela dire, di volerle confessare i miei peccati, di rivelare quanto fossi una bugiarda e un'insensibile. «Certo! A me puoi dire tutto cara, io ci sono sempre per te, mi hai accolta all'inizio e io devo ricambiare il favore, sei quella con cui ho legato di più.» Mi considerava una sua amica fidata, era un pensiero troppo carino per una del mio calibro. «Promettimi di non giudicarmi ok?» Sembravo stupida a dire una cosa del genere, infatti mi fece sentire proprio così. «Tesoro, non hai bisogno di dirmi queste cose, io non ti giudicherei mai. Riguarda il tuo passato? Non fiaterò, qualunque cosa sia, promesso.» Mi rassicurò sedendosi accanto a me e poggiando un braccio sulle mie spalle, rivolgendo lo sguardo tenero stampato sul suo volto verso il mio. «Io e Mida ci conosciamo da tempo. Diciamo che l'ho incontrato per la prima volta a Sanremo giovani 2022, l'ho superato con una canzone orribile, scritta da alcune mie amiche. Il problema sta nel fatto che gli ho detto di non apprezzare la sua canzone poiché infantile e stupida, ma riascoltando la mia canzone avrei dovuto tenere la bocca chiusa.» Le lacrime stavano per eruttare fuori dai miei occhi, Lucia sorrideva, mi abbracciava, mi accarezzava, mi faceva sentire bene. «È bello.» «Chi? Mida?» Ero confusa, ma non solo, volevo sprofondare in tutte le menzogne che avevo detto in quegli anni. «No, ma se ti piace sono felice per te. Io intendevo il fatto che tu ammetta di aver sbagliato, non tutti sanno farlo, sei un angioletto, Zoe.» Per la prima volta mi disse di essere un angelo, nessuno mi considerava così, tutti mi vedevano come una strega, una sirena maligna, una figura oscura e manipolatrice. «Mida ha un carattere molto particolare, me l'ha detto Holy, si tiene le insicurezze strette e le nasconde. A parole puoi essere anche molto brava, ma non credo riusciresti a fargli capire il tuo dispiacere. Zoe, trova tu un modo, uno che ti rispecchi, che ti faccia pensare, "cavolo! Vorrei che qualcuno si scusasse così con me."» Mi aveva appena dato un consiglio prezioso, l'avrei seguito senza pensarci due volte. Sarei andata da lui e avrei cercato in ogni modo di distruggere quell'astio e quella rivalità che ci separava. Sentivo di non poter cantare assieme a lui con quel conflitto ancora aperto, era come un muro che ci separava. In un duetto non si può cantare da soli e separati, le voci devono amalgamarsi e diventare un tutt'uno. «Sei speciale, andrò da Mida e gli dirò ciò che penso, parlerò con il cuore, promesso.» Lucia mi sorrise e mi abbracciò, tornò in sala da ballo e io la seguii. Il suo modo di muoversi, il suo carattere, il suo aspetto, ero ammaliata da tutto ciò che vedevo in lei, era una stella che brillava da sola. Io invece mi sentivo come la luna, un satellite obbligato a girare attorno ad altri, che non dipendeva da sé stesso. Una presenza quasi invasiva, che brillava, ma rubando la luce altrui, era come se mi sentissi fuori posto. In quella galassia di pensieri il vertice, nonché nucleo principale di tutte quelle riflessioni, era il fatto che dovessi parlare a Christian. Ero convinta, sarei andata da lui e gli avrei confessato tutto, niente più bugie, niente più pensieri, solo verità che usciva di getto dal mio corpo.

Fighter Heart ||Mida||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora