CAPITOLO 43: Fighter Heart

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"Terza regola: baciami fino all'ultimo istante".

Mida

«Perché sei qui?» chiesi innocentemente.
«Credevo avessi bisogno di qualcuno che potesse ascoltarti. Mi hai aiutata quando è uscita Lucia, devo aiutarti no?» disse.
Amavo il modo in cui rendeva ogni parola innocente e pura, anche le sue bugie erano perfette.
«Non sono arrivato ai tuoi livelli, sono rimasto un po' male. Se fossi stato solo con lei al ballottaggio finale mi sarei auto eliminato» sentenziai seriamente.
«Comprensibile da parte tua, in fondo la ami ancora» disse.
«Ti sbagli, io e lei ci siamo lasciati, le voglio solo tanto bene. Non so se amo davvero qualcuno, ho paura che possa succedere la stessa cosa successa con Gaia e tante altre».
Si sedette accanto a me, mi strinse la mano e mi guardò negli occhi.
«Se ami qualcuno amalo e basta, che te ne frega di cosa accadrà dopo» disse.
«In latino si dice carpe diem, cogli l'attimo» terminò.
Sorrisi.
«Ma che brava, abbiamo anche una laurea in latino Zoe Mango?» chiesi punzecchiandola.
Mi guardò indignata, quasi avessi detto un'eresia.
«È l'unica cosa che ricordo dopo cinque anni di liceo, non ero una di quelle nerd» sentenziò.
«Ricevuto».
Ci guardammo a lungo, sprofondando in quel silenzio meraviglioso che valeva quanto delle parole.
La strinsi a me, facendola stendere sul letto e poggiandola con la testa sulla mia spalla.
Le accarezzai i capelli, continuando a tenerla stretta a me.

«A chi dedichi Que pasa?» chiese.
Ci pensai un attimo, dopodiché risposi.
«Ad una ragazza che ho visto in discoteca a Milano, era bellissima, vorrei rivederla ad essere sincero, ma so che non è possibile, diciamo è quasi una vecchia fiamma».
Non capivo perché mi avesse fatto tale domanda, ma non mi soffermai più di tanto sul fare congetture.
«Tu invece a chi dedichi crush?» chiesi curioso.
«Il titolo parla per sé no? Mi sembra scontato che lo dedichi alla mia crush» disse ridendo.
«E chi sarebbe?».
«Ah questo non posso dirtelo, ma Lucia lo sa» rispose.
Rimasi un po' male a sentire queste cose, non ci nascondevamo mai tanti segreti, giusto quelli un po' più intimi.
«Se ti dicessi chi mi piace tu faresti lo stesso?» chiesi come se fosse un gioco.
Mi guardò un attimo in preda al terrore, come se avesse visto un fantasma.
Pensò un secondo, poi un altro e infine un altro ancora.
«Non ne sono sicura, ma se vuoi giocare a questo tipo di gioco posso giocare» rispose.
Voleva ripetere il gioco dei segreti assieme a me, non era ciò che volevo, ma se lo voleva lei ero disposto a farlo.
«Va bene, inizia tu a chiedermi qualcosa».
«Perché mi reputi "brutta"?» chiese.
Non capivo, le feci ripetere la frase più e più volte, cercando di afferrare cosa intendesse.
«Cosa intendi?» chiesi infine.
Mi guardò come per dirmi "sei proprio stupido".
«Quando abbiamo giocato l'ultima volta al gioco dei segreti, hai detto che sono sprecata con Holden e che in bellezza sono uno zero su dieci» disse.
Scoppiai a ridere, non credevo potesse davvero credere che fossi serio.

Zoe

Rideva, continuava a ridere e non smetteva.
«Pensi di rispondermi?» chiesi adirata per il suo comportamento.
«Secondo te potevo mai essere serio? L'ho detto soltanto perché stavi con Holden e con lui sembravi brutta. Eri un'altra persona, così come ora sei diversa da prima. Adesso sento che tu sei Zoe Mango, prima invece eri una sua marionetta. A quella Zoe dovevo dare per forza uno zero, ma alla persona che ho adesso davanti dare un dieci con tanto di lode, sia caratterialmente che esteticamente. Tu sei bellissima Zoe» disse.

Un leggero rossore mi spuntò sulle guance.
«Quindi...» mi interruppe.
«No, non ti considero brutta. Certo che sei proprio paranoica eh! Te lo devo dire così apertamente?» chiese retoricamente ridendo.
Mi strinse ancora un po' tra le sue braccia, mi sentivo al sicuro.
«Ora tocca a me» disse. «Cosa pensi di me?» chiese.
Doveva essere una domanda semplice, ma non lo era affatto.
Pensai un po', ma non mi capacitai a trovare una risposta precisa.
Decisi di dire ogni cosa che mi passava per la testa.
Gli strinsi forte le mani, mi alzai e lo guardai dritto negli occhi.
«Quando sto con te sto bene. Non c'è bisogno di pensare alla situazione che mi circonda, io assieme a te sto bene. Sei come la medicina contro ogni forma di dolore. Se devo essere onesta non so bene come ti vedo, se come un amico, un fratello o anche qualcosa di più magari. A questo punto penso che torniamo alla tua domanda iniziale. Chi è la mia crush? Penso sia tu Christian. Penso davvero che tu sia la persona adatta a me. Mi dispiace dirtelo ora che Gaia sia stata eliminata, magari sembro soltanto quella che ora che lei non c'è se ne approfitta. Quindi si, Crush è dedicata a te» dissi.

Il cuore mi stava scoppiando, il petto andava in fiamme e l'imbarazzo mi copriva il volto con il suo rossore.
Mi guardò tra lo stupito e l'imbarazzato.
«Ti voglio rispondere con un gioco, a te va bene?» chiese.
Annuii, ancora preda dell'imbarazzo.
«Allora, ripetiamo delle semplici regole. Prima regola?».
Rimasi un attimo sconvolta, non capivo, poi pensandoci a fondo, in modo più sobrio e tralasciando la paura.
«Non fare domande?» dissi titubante.
«Seconda Regola?».
«Non fare domande» dissi, già con il cuore in gola.
«Terza regola: baciami fino all'ultimo istante» disse baciandomi.
Stavolta non eravamo ubriachi, eravamo totalmente in noi.
Ricambiai quel suo bacio, sentivo in me la conferma di ciò che provavo. Io lo amavo.

Ci staccammo, per poi guardarci ancora negli occhi.
«Anche tu sei la mia crush Zoe, è da un po' in realtà che ho battuto la testa per te, mi sei piaciuta da morire, mi piaci ancora da morire in realtà».
Il cuore mi batteva forte.
Con il dito mi tracciava il contorno delle labbra, sbavandomi un po' il rossetto che avevo ancora dopo la puntata.
Mi piaceva sentire il suo tocco sulla mia pelle, sulle mie labbra, sul mio corpo in generale.
Ci baciammo ancora, cercando di vivere quell'attimo eterno sempre più volte.
Ci amavamo, anche da tanto tempo, ma nessuno ha avuto un cuore tanto forte da dichiararsi direttamente.

Fighter Heart ||Mida||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora