Fighter Heart ||Mida||

CAPITOLO 24: Stupido Sentimento

"Sono giorni che ti sogno, giorni che ne sogno dei giorni migliori ~Mida (Stupido Sentimento)
Spesso non sappiamo neanche cosa proviamo, spesso proviamo solo stupidi sentimenti."

Mida

«Christian! Perché sei qui?!» chiese Zoe quasi furiosa. Cercai di contenere la rabbia, anche se avrei dato il peggio di me in quella situazione. Mi aveva mentito, di nuovo, stavolta per mesi. Volevo urlare, volevo ribellarmi a quello che vedevo, volevo dare voce alla mia delusione. Li guardavo quasi con le lacrime agli occhi, mi sentivo come pugnalato al petto.

«Mida, se non ti dispiace stavamo...» lo interruppi.
«Pomiciando? Sì, me ne sono reso conto. Se non volevi venire all'oreo challenge potevi dirmelo Zoe, potevi dirmi "Scusami Christian, devo andare in sala due a farmi Holden, magari la prossima volta."» Ero su tutte le furie, sentivo uno strano sentimento, più li guardavo più pensavo a quanto fosse falsa Zoe e a quanto loro due fossero pessimi assieme.

Sentivo uno strano sentimento, un sentimento troppo stupido per poterlo esprimere. Sentivo come nel mio cuore un senso di disgusto quasi, come se avessi voluto essere io Joseph. Avrei voluto quelle attenzioni che Zoe gli dava, avrei voluto avere tutte queste seconde opportunità che lei dava sempre a lui.

«Christian, la prossima volta firmati a nome tuo, così magari capisco chi sia chi!» fu come un coltello ficcato nel petto. Holden non sapeva che mi firmavo con il suo nome, ma l'avrebbe presto saputo, avrebbe presto iniziato anche lui ad aggredirmi.

«Zoe, ragiona un secondo, secondo te come potrei mai attirare la tua attenzione? Sei sempre disponibile per Holden, ma per Mida? Se voglio incontrarti e parlarti mi sembra ovvio che io sia costretto a farlo. Non parli altro che di Joseph, di quanto sia bello, di quanto tu voglia tornare con lui in fondo, di quanto cantare ti ricordi lui. Intanto se non ci fosse stato Christian Mida Prestato non avresti cantato Sono solo parole, ammettilo! È stato il mio supporto morale ad averti aiutata, non sicuramente uno sguardo di Holden!»

Ne avevo abbastanza di quelle pagliacciate, volevo che la verità venisse a galla, si sono mentiti a vicenda, dovevo fargli aprire gli occhi ad entrambi.

«Mida ti comporti come se fossi un bambino. Zoe ha cantato quella canzone, a prescindere da tutto, siamo stati tutti noi ad aiutarla, non prenderti meriti che non sono tuoi. Mi hai anche fatto passare la voglia di parlare, sto solo sprecando fiato.»

Holden se ne andò carico di rabbia, la tensione era palpabile, l'aria era pesante, il petto mi andava a fuoco.

Zoe applaudì.
«Complimenti» disse con le lacrime agli occhi. «Devi sempre rovinare tutto, per una volta che era cambiato hai distrutto tutto. Credi di essere talmente importante per me da poter decidere al posto mio? Hai ragione, io amo ancora Joseph, ma non mi sembra modo di dirlo come fosse una colpa.»

Ero su tutte le furie, stava facendo ricadere tutta la colpa su di me, non potevo accettarlo.
«Zoe, smettila e sii realista. Hai detto che mi avresti ascoltato, hai detto che non ti saresti più rimessa con Holden, erano tutte bugie? Rispondo io per te, si. Mi sento preso per il culo da te, quel sentimento di amicizia che provavo per te sta marcendo molto in fretta. E dire che credevo di potermi fidare di te una volta per tutte.»

Le mie parole avevano ferito più me che lei, mi aveva fatto tornare in mente quanto tempo avevamo passato assieme, divertendoci. Trattenni le lacrime, non potevo farle vedere che un uomo orgoglioso come me potesse piangere per qualche parola di troppo.

«Mi fai schifo» sentenziò senza ulteriori parole.
Si girò, i suoi capelli si sparpagliarono per qualche secondo nell'aria che l'avvolgeva. Non mi rivolse uno sguardo in più, nemmeno uno. Il suo profumo si era diffuso ulteriormente in quella sala, presto vuota. Eravamo rimasti solo io, il suo ricordo e il suo dolce profumo.