CAPITOLO 10: Fuoco

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"La passione è un tipo di sentimento inspiegabile, appare nel tuo corpo quando meno te l'aspetti, bruciandoti come fuoco."

Zoe

Era arrivato un altro giovedì, significava che Mida sarebbe andato finalmente in sfida. Era strano ultimamente, sembrava come se stesse rimediando a tutti gli errori commessi, come se nel suo futuro fosse certa la sua uscita. Una volta sveglia mi iniziai a preparare, aspettando Lucia. Intanto continuavo a pensare a Holden, ero andata in quella sala solo perché avevo letto il suo nome sulla lettera. Si, ero sicura, provavo qualcosa per lui.

Assieme a Lucia andai in cucina, dove incontrammo solo Sarah che stava preparando dei panini alla nutella per tutti. «Buongiorno! Pronti? Oggi dobbiamo spaccare tutti!» Sarah era felice, me l'aveva detto spesso che i pezzi studiati questa settimana le piacevano, anche alle prove è stata molto brava. Mi hanno raccontato che inizialmente lei era una delle più deboli, ma stava sicuramente migliorando, anche in fretta. «Saretta oggi arriviamo primi?» Si era aggiunta la voce di Christian alla nostra conversazione in cucina. Era assieme a Gaia. «Magari!» disse ridendo. Man mano che il tempo passava iniziammo a riunirci tutti in cucina. I più intimoriti sembravano essere Nicholas, che aveva come ogni volta un compito per la Celentano. Simone, che ne aveva uno per Todaro e infine Martina, che aveva subito delle critiche da alcuni produttori poiché credessero che urlasse. Non riuscivo a comprendere il suo dolore, non avevo mai affrontato un'opinione del genere, ma non era sicuramente facile per lei andare avanti. Le avevo spesso ripetuto «Dai Marti, sei bravissima, non dare peso a queste cose, vai avanti.» Evidentemente a parole era tutto troppo complesso, ma la capisco, anche io ho bisogno di motivazioni più che valide per affrontare un ostacolo. Cercai di parlarle, ma era troppo presa che disse a chiunque di voler passare tempo da sola. «Zoe, vieni un secondo, dobbiamo parlare, è urgente.» Sarah sembrava turbata, era successo qualcosa di importante, forse anche di tragico, mi prese la pelle d'oca. Camminava lentamente, mi stava portando in camera sua, dove mi aveva accennano ci fossero anche Lucia e Martina. «È davvero così tanto importante? Ma è una cosa bella o brutta?» Iniziai a tremare, avevo seriamente paura di ciò che avrei potuto vedere. «Zoe, è forse la cosa peggiore che tu abbia mai visto in tutta la tua vita, preparati, la situazione è tragica.» Mi attraversò un brivido, il mio cuore aveva le palpitazioni, accelerava sempre ogni battito che passava. Entrammo in camera e vidi Lucia seduta sul letto mentre Martina faceva skincare. «Qual è il problema? Mi sembra tutto normale.» La mia ansia si placò, la camera era integra e le ragazze sembravano stare benissimo, forse anche meglio di me. «Zoe! Il problema è che non so cosa indossare! È tragico capisci?! Se andassi in puntata con un vestito poco appariscente direbbero che ero poco appariscente e nessuno mi noterebbe. Ma se andassi con un vestito che salta troppo all'occhio noterebbero anche questo e mi criticherebbero che volevi attirare troppi sguardi! Non so come vestirmi, ti prego salvami!» Risposi prima con una risata, poi con un si. Frugai nel suo armadio, cercando qualcosa di semplice ma che potesse nella sua semplicità attirare sguardi. Scelsi per lei un top bianco, con una gonna nera e delle calze color carne, da abbinare con degli stivali a tacco neri. «Sei una dea! Ti ringrazio di esistere, farò tutto ciò che vuoi per una settimana, ma che dico! Almeno per un mese intero!» Tornai a ridere, dicendole che non avevo bisogno di risarcimenti e che sarei stata disponibile per qualsiasi tipo di aiuto. «Piuttosto parliamo di cose importanti» disse Lucia chiudendo la porta con fare minaccioso. Mi incuteva quasi terrore, tramava qualcosa. «Parlando di cose importanti, come mai hai fatto pace con Mida? Non lo odiavi?» Mentre pronunciava queste domande mi punzecchiava ridendo, credeva ci fosse seriamente qualcosa tra me e lui. «Ho fatto pace con lui perché mi ha obbligato, non volevo affatto chiarire con lui. Ahimè cosa posso farci, so già che litigheremo molto in fretta e che questa pace temporanea non durerà a lungo.» «Però qualcuno ti piace sicuramente, dai giochiamo a questo gioco dei segreti un po' più piccante.» A seguire Lucia fu Martina, ormai avevo ripudiato quel gioco dei segreti talmente tanto che l'avrei reso illegale. «La domanda di oggi è "di chi sei innamorata?" inizia Martina.» Ad annunciare il tema di Sarah, che nonostante fosse stata in silenzio per quel poco tempo, anche lei aveva voglia di sapere tutti i nostri segreti. «Allora, a me non piace nessuno. Nel senso, se dovessi avere una relazione anche no, però per essere onesta a questo gioco, dirò quello che trovo più carino. Secondo me il più decente è Kumo, cioè sa cucinare, pulire, ascoltare, sa fare tutto.» Non aveva alcun torto, Kumo era apparentemente il ragazzo ideale, aveva anche un bell'aspetto, ma non era totalmente il mio tipo ideale. «Ora tocca a me! Io dico Mida ma perché per me è come se fosse un fratello maggiore, mi supporta sempre, però vale lo stesso di Martina, non vorrei avere una relazione con lui anche perché è troppo più grande di me.» Andhe Sarah aveva espresso la propria opinione, che già conoscevamo praticamente tutti. «Ci teniamo il dolce per il finale, vado io.» Lucia sapeva tutto, erano bastate poche parole per farmelo intendere. «Io detto onestamente sono indecisa. Mi piacciono sia Ayle che Simone, però non so chi preferisco dei due, ma a differenza vostra, io con uno dei due ci avrei una relazione.» Rimanemmo tutte a bocca aperta, non credevo che fosse più indecisa di quanto lo fossi io, inoltre aveva dichiarato apertamente che non voleva solo amicizia con loro ma qualcosa in più. «A questo punto tocca a me, farò come ha fatto Lucia, a me piace Joseph, però non sono ancora sicura se voglio qualcosa in più di una semplice amicizia. Credo ora abbiate anche capito perché Christian avesse puntato a lui durante il nostro litigio davanti a tutti.» Avevano indubbiamente capito, non c'era nemmeno uno sguardo anomalo sul loro volto, neanche un semplice accenno, sapevano tutto.

In primo pomeriggio ci recammo in studio per la registrazione, ognuno di noi avrebbe presentato anche i propri inediti. Sarah avrebbe presentato Touchè, Martina ancora non ne aveva uno, in quanto a Lucia non cantava, dunque non si poneva il problema. La gara iniziò con quella che era la sfida, avevo paura, tanta. Non capivo neanche il perché stessi provando tutte quelle sensazioni, avevo l'ansia alle stelle, come se la sfida l'avessi dovuta affrontare io. Mida aveva di fronte uno sfidante alla sua altezza, era bravo, aveva un'ottima preparazione vocale. Le mie gambe si muovevano irrequiete sotto il banco, battevo le dita sulla superficie e tremavo. «Canto il mio nuovo inedito, si chiama Rossofuoco.» Christian avrebbe cantato un nuovo pezzo in occasione della sfida. Era un brano classico, ma nonostante ciò moderno, era un agglomerato di emozioni, di amore, di desideri. Quella canzone era destinata a guadagnare un disco d'oro, se non un disco di platino. Il resto della gara continuò alla stessa maniera. Holden cantò Dimmi che non è un addio, Petit che fai, Sarah Touchè, Mew Mercoledì Mai, Matthew Fammi, Mida Rossofuoco, ed infine io Boulevard, mentre Martina si limitò ad una cover di Rolling in the deep. Christian riuscì ad arrivare primo, a seguirlo c'erano Holden,Petit e Mew, all'ultimo posto c'era Matthew, io e Sarah eravamo rispettivamente quinta e sesta, Martina invece era settima. Tutto sommato era stata una puntata bollente, piena di colpi di scena e di passione. Lo studio era diventato un fuoco ormai, bruciava di quella stessa passione che ci ardeva dentro. Quel tipo di passione lo provavo anche per una persona, ma non ero ancora pronta a dirglielo.

Cercai di ignorare Mida il più possibile, non volevo fargli capire che fossi felice della sua permanenza nella scuola. Riuscì a capirlo da solo probabilmente, mi fece un occhiolino come se fossimo amici. Non lo capivo, probabilmente non l'avrei mai capito, neanche con un manuale d'istruzioni. Aveva un carattere forte e deciso, aveva carisma, aveva il fuoco dentro. Non ero sua amica, ma mi trattava da tale, mi dava quasi fastidio, mi aveva veramente perdonata, ma io no. Sapeva di me e Joseph e sarebbe stato in grado di propagare la notizia della mia cotta ormai non più segreta. Mi rassegnai e abbandonai queste fantasie, sprofondando nella morbidezza del mio letto mentre nella mia mente veniva riprodotta Rossofuoco.

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