Capitolo lunghissimo DI NUOVO, lo so, lo so, ma detta in modo elegante e raffinatissimo, da vera lady:
Non c'ho sbatta di dividerlo.
Perciò ecco a voi il capitolo più chilometrico della storia di wattpad.
Ma, di nuovo:
Non c'ho sbatta.
Buona lettura!
*
Quella sera, uscii nella veranda aperta di casa Macks, al piano terra. Era una veranda molto elegante, con il pavimento in legno lucido e il tetto a spiovente, riempita da un tavolino bianco e ovale al suo centro e quattro sedie dello stesso colore a circondarlo, con soffici cuscini dentro cui sprofondare. Un lampadario di legno pendeva dal soffitto, scacciando via le tenebre della notte per illuminare il locale con la sua luce tenue e candida.
Anna era seduta su una delle sedie, nella mano destra una sigaretta appena accesa, nella sinistra un foglio tutto rovinato e sbrindellato sui bordi, sporcato dal tempo, il cui biancore si era annerito a causa degli anni, ingiallito agli angoli. Indossava un pigiama che le aveva prestato (comprato di nascosto) Cindy, una maglia a maniche lunghe celeste e un pantalone dalla tinta identica.
«Ragazzina» mi chiamò, senza sollevare lo sguardo dal foglio che stava scrutando. «Sul serio, in che cazzo di posto mi hai portata?»
Mi ritrovai a ridere senza volerlo, mentre mi andavo a sedere sulla sedia alla sua destra. Anna prese un tiro dalla sigaretta, la steccò sul posacenere sul tavolino davanti a noi. «Inizio a sospettare che voi con la segatura al posto del cervello vi ricerchiate senza saperlo» commentò con uno sbuffo di fumo. «Ma non è così male, rispetto ad altro.»
Mi sistemai meglio sulla sedia, per poi sollevare lo sguardo sul suo viso. Mi dava il profilo, e di nuovo non potei che ritrovarmi ad ammirare la sua bellezza, quella magnificenza che neanche la sua precedente dipendenza dall'eroina era riuscita in alcun modo a depredare. Gli occhi azzurri, chiari e limpidi come un cielo in primavera, erano decorati dalle corolle folte delle ciglia, e la pelle per quanto emaciata continuava a modellare quel volto tanto perfetto.
Da quando era lì, lei e Ruben avevano ripreso a parlarsi, ma era evidente a tutti, specie a me, la difficoltà che avevano nel comunicare, visto che mai, in tutta la vita, l'avevano fatto. L'unico momento in cui veramente parlavano e andavano d'accordo era quando dovevano insultare me, il che in qualche modo mi preoccupava e faceva sentire importante allo stesso tempo.
E anche se lei aveva tentato di nasconderlo e camuffarlo, non avevo potuto fare a meno di notare il modo in cui evitava di pronunciare il nome del figlio, come se le fosse proibito o volesse proibirselo, come se, nella sua mente, non fosse ancora degna di annunciarlo ad alta voce.
Tutte quelle piccole difficoltà erano inevitabili, visto il contesto in cui erano vissuti e il rapporto anomalo che avevano creato tra di loro, ma nello scorgerle non potevo che sentire il cuore indurirsi, patire insieme ai loro, rendendomi conto di quanta distanza ancora li separasse, di quanto ancora non fossero in grado di accettare sé stessi per accettarsi l'un l'altra.
«Cos'è quel foglio?» le domandai alla fine, dopo un attimo di esitazione, e lei corrucciò come al solito la fronte, mentre continuava a fissarlo.
Prese un altro tiro, le palpebre che traballavano, incerta se rispondermi o meno. Alla fine, dopo qualche minuto di silenzio, mormorò con voce roca: «Il ritratto che gli fece Pop.»
Sobbalzai sorpresa. Non me l'aspettavo. Rimasi talmente stupefatta da non riuscire più a parlare o pensare. Anna, dopo qualche altro istante di mutismo, riprese a spiegarmi: «Il giorno in cui quel tossico morì, lui buttò questo ritratto nella spazzatura.» Continuava a studiare il foglio con attenzione, come se si aspettasse che le rivelasse i segreti e le risposte necessarie per riuscire, finalmente, a mettere ordine alla sua vita. «Non so perché, ma ho pensato che un giorno se ne sarebbe pentito, così l'ho tolto dal cestino e l'ho conservato.»
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Apologia di Callisto - COMPLETA
Literatura Kobieca"Per stare accanto alla persona che più ami al mondo, cosa saresti disposto a fare?" Mentirle. "Se dovessi scegliere tra la tua libertà o la sua salvezza, cosa sceglieresti?" La sua salvezza. Da sempre e per sempre. **** Jesse e Callisto sono fratel...