Una volta entrati nel mio monolocale, non appena chiusi la porta alle mie spalle, nel silenzio pregno delle nostre aspettative, mi ritrovai a baciarlo io per prima, aggrappandomi alle sue spalle per poter avere maggiore appiglio per quello scontro di labbra. Ruben mi fissò le proprie mani sui fianchi, stringendoli quasi con violenza, e la sua lingua scovò la mia, ricercandola nel modo in cui sapevamo presto avrebbero fatti i nostri corpi.
Sentivo la pelle già pizzicare, i muscoli interni tremare per il desiderio, ma un pensiero particolare mi si era fissato in testa, a prevaricare su tutti gli altri, generato dal momento in cui Eve mi aveva suggerito l'idea di fare impazzire quel ragazzo dall'autocontrollo assurdo, proprio così ero finita a realizzare la fase due del piano.
Se un tempo ciò mi avrebbe imbarazzata come non mai, adesso, pur imbarazzandomi, quasi non vedevo l'ora di farlo. Ormai eravamo una coppia ufficiale, stavamo insieme, e ritenevo giusto e corretto sia per me che per lui sfidare quei miei limiti che prima ero sempre stata attenta a rispettare.
Volevo conoscerlo ancora di più, anche in quegli spazi che mi erano ignoti, perché di una persona mai si sarebbe potuto sapere tutto, e allora io volevo svelare il massimo che potevo sul suo conto, per quello che mi era concesso nei miei tempi e le mie forze umane.
Così mi ritrovai per prima a provocarlo, quasi nella stessa maniera in cui aveva fatto lui, sempre in quella mia casa, il giorno in cui ci eravamo confessati, aderendo il mio petto al suo, le mani a setacciarlo su tutto il torace, a scivolare sotto la giacca per sfilargliela e fargliela cadere a terra, mentre le sue andavano a stringermi il fondoschiena.
Un verso gutturale proruppe dalla sua gola, lo ingoiai tra i nostri baci, con i corpi di entrambi che già si accaloravano di quella brama ormai nota, ed il cuore che mi batteva così forte da farmi male.
Feci scendere le mani sulla cintura dei suoi pantaloni, lui sussultò quando gliela slacciai veloce e intrufolai le dita sotto di essi e sotto i boxer, tirando fuori la sua eccitazione, già pulsante nel mio palmo.
«Callisto» mi chiamò in tono d'avvertimento, scostandosi dalle mie labbra. Gli occhi erano già accesi dal desiderio, il cipiglio sempiterno si era fatto più profondo per la confusione. «Che stai facendo?»
Ansimavo quasi, tanto speravo di poter riuscire in quell'impresa di farlo impazzire, e così mi limitai a stampargli un'ultima volta la mia bocca contro la sua, prima di inginocchiarmi a terra davanti a lui.
«Ca-»
La voce parve morirgli nell'attimo stesso in cui gli baciai l'eccitazione. Lo sentii sussultare, mentre approfondivo quel bacio, accogliendola nella mia bocca, avvolgendola con la lingua. La sua mano si strinse quasi con ferocia alle ciocche dei miei capelli, i suoi respiri si fecero così profondi da riempire del tutto il silenzio del monolocale.
Non era la prima volta che facevo una cosa del genere, ma in quell'occasione era diverso, per vari motivi, il primo e più importante che avevo tutte le intenzioni di farlo cedere completamente, e così iniziai ad approfondire sempre più quel bacio, ad un ritmo ferrato, accogliendo la sua eccitazione e accompagnando tali gesti con le carezze delle mani.
Le dita intrecciate ai miei capelli li afferrarono ancora più forte; più quei minuti passavano, più lui si costringeva a trattenersi dal tremare, dall'esprimere il piacere che cercava di uscirgli in respiri e gemiti precisi. Era caldo sia nel mio palmo che tra le mie labbra, s'irrigidiva col passare dei secondi; ogni volta che lo risucchiavo in quel modo, mi accorgevo che lui faceva di tutto per contenersi, come a volersi impedire di crollare, di darmi quella soddisfazione.
«Callisto» mi chiamò, ma non lo ascoltai, era il mio turno di giocare con lui, di farlo delirare, e così approfondii ancor più i miei baci, quelli con cui lo assaporavo ancora e ancora, sempre più a fondo, mentre lo incalzavo anche grazie ai movimenti scattanti e decisi della mano.
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Apologia di Callisto - COMPLETA
Literatura Feminina"Per stare accanto alla persona che più ami al mondo, cosa saresti disposto a fare?" Mentirle. "Se dovessi scegliere tra la tua libertà o la sua salvezza, cosa sceglieresti?" La sua salvezza. Da sempre e per sempre. **** Jesse e Callisto sono fratel...