ultimo giorno - capitolo 33

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Stamattina mi sono svegliata alle 6:00 ma per la prima volta con più voglia. Finalmente è arrivato l'ultimo giorno di scuola e io non vedevo veramente l'ora.

Mi alzo dal letto e corro in bagno a farmi una doccia. Una volta uscita mi lavo viso e denti per poi truccarmi e pettinarmi i capelli.

Vado davanti all'armadio e tiro fuori 472902 vestiti che sono sicura non metterò. Smanettando un po' finalmente decido e prendo dei pantaloncini corti neri e un body a canottiera bianco, sotto le air force e sto apposto. Per oggi non ci dicono nulla se andiamo un po' più scoperti perché in primis fa caldo e poi ci zupperemo tutti quanti, quindi.

Prendo una borsetta e metto dentro il mascara, il portafoglio e il telefono. Torno in bagno e spruzzo tanto tanto tanto profumo, poi scendo e saluto i miei prendendo una merendina essendosi fatto tardi.

Sono certa che Davide starà bestemmiando fuori la porta di casa dato che ieri ha deciso bene di venirmi a prendere alle 6:45, MA LO SA CHE PER QUELL'ORA NON SONO MAI PRONTA! IO BOH, ALLIBITA.

Esco da casa e come volevasi dimostrare..
d: oh ti sei decisa! Sono 10 minuti che ti aspetto.
s: sei tu che sei venuto troppo presto!
Chiudo il portone e lo saluto con un bacio a stampo.
Abbassa la voce tornando a un tono normale e pacato per poi dire:
d: non so, potevi venire direttamente nuda no?
s: mamma mia quanto rompi il cazzo!
Dico scherzando io per procedere a camminare davanti a lui, ma mi ferma e prendendomi dal polso mi tira verso se facendo finire la sua mano sul mio gluteo destro e i nostri volti a pochi centimetri di distanza.

d: ti odio.
Dice serio, ma so che scherza.
s: bugiardo.
Faccio un sorrisino che, rincoglionendolo, gli fa mollare un po' la presa così che io riesco a scappare.
Mi insegue ridacchiando e prendiamo l'autobus che stava passando proprio in quel momento.

Saliamo e troviamo posto quindi in fretta ci sediamo così da non farci rubare i posti.
Accavallo la mia gamba sulla sua e lui mi mette una mano nell'interno coscia, boh è fissato.

Dopo un quarto d'ora o venti minuti scendiamo essendo arrivati e ci dirigiamo dai nostri amici.
n: oooo ma non sarai troppo scoperta tu?
s: buongiorno anche a te Niccolò!
Dico io ironica girando gli occhi, poi mi aggancia una mano ai fianchi e io al suo collo per poi darci entrambi un bacio sulla guancia.
d: Niccolò le braccia te le strappo a morsi.
Nicco sospira e si stacca da me alzando le mani.
Io faccio lo stesso e saluto anche le altre.

n: ultima sigaretta mattutina a scuola per quest'anno?
Dice porgendomi il pacchetto.
s: e me lo chiedi pure?
Sorridiamo e ne prendo una che decido di smezzare con Davide.
Parlando del più e del meno finiamo le nostre sigarette per poi entrare essendo suonata la campanella.

Ci sediamo nei banchi predisposti e come sempre io e il mio ragazzo uniamo le nostre mani.
p: bene ragazzi, questa è la nostra ultima lezione insieme per quest'anno. Ci dispiace avervi trattenuti per più tempo del dovuto e per questo motivo, perlomeno io, voglio farmi perdonare. Potete fare quello che volete, giocate a carte, usate il telefono, parlate, cambiate i posti, fate come se io non ci fossi. Vi siete impegnati tanto durante quest'anno e questo è il minimo che io possa fare per ringraziarvi, ve lo meritate anche per tutto l'amore che mi avete dato, non ho mai avuto una classe così importante e dolce con me.

Ed eccoci qui, il nostro professore di storia è un patatino. Facciamo tante ore a settimana con lui essendo che fa anche epica, antologia e grammatica e in questo modo lo abbiamo conosciuto al meglio, rendendoci conto che ha un cuore di panna.

Dopo qualche minuto di ringraziamenti da parte nostra nei suoi confronti, i miei amici si mettono tutti quanti intorno al mio banco così da stare tutti vicini e chiacchierare un po'.

Parliamo, sparliamo, giochiamo un po' a carte e scherziamo tutti insieme pianificando la nostra estate, tutto ciò per 6 ore perché, ringraziando dio, tutti i prof ci fanno fare quello che vogliamo per oggi.

Usciamo da scuola al suono dell'ultima campanella dell'anno e la cosa ci gasa non poco.

Appena varcato il portone di quella scuola di merda mano nella mano con le mie migliori amiche mi ritrovo completamente fradicia.
Alzo lo sguardo dopo essermi guardata addosso e vedo quel coglione di Niccolò.
s: Niccolò Govender Rossi. IO TI UCCIDO!
Gli salto al collo a quest'esclamazione ma con scarsi risultati dato che mi prende a sacco di patate facendomi bagnare la testa da Davide.
s: SIETE DUE STRONZI!
Scendo incazzata da Nicco e levo la bottiglietta dalla mano di un tipo trovato in mezzo alla folla per poi lanciarla addosso ai due.

Davide mi guarda a occhi sbarrati e mi prende in braccio. Ma l'avranno capito che so camminare da sola? Ricordiamoglielo.
s: coglione guarda che so camminare da sola! Mettimi giù ahah!
Non mi ascolta ma una volta spostate le sue mani sui miei glutei mi bacia a stampo sorridendo contento. Vorrei che questo momento durasse per sempre, sono felice con LUI, non potrei chiedere di più. A fermare tutto è Ludo.
l: ao ma venite qua con noi no?
Noi ridiamo, Davide mi mette giù, mi fa fare una giravolta e andiamo dagli altri.

c: oh cazzo Sole!
Cami mi guarda terrorizzata.
s: CHE? HO UN ANIMALE ADDOSSO? LEVALO LEVALO!
Dico ipotizzando.
c: no amo.. sei completamente nuda.
s: ma che dici??
n: porca puttana.. fra..? vie a vede mpo tu moje..
Dice chiamando Davide.

Lui si gira verso di noi e appena mi vede mi si lancia addosso.
s: ma mi dici che cazzo è successo?
d: Sole la maglietta bianca diventa trasparente da bagnata, non te l'ha insegnato nessuno?
Dice a denti stretti facendomi la predica.
s: ah vabbè, che je fa.

Cerco di staccarmi dalla presa ma lui mi stringe di più a se.
d: "che je fa"? Sole si vede tutto ciò che posso vedere solo io, tu così non vai da nessuna parte.
Sbuffo rassegnata.
s: e allora? che si fa?
d: dai prendi questa.

Fa per togliersi la maglietta.
s: oh ma che cazzo fai Davide ti sei per caso rincoglionito? non se ne parla proprio.
d: ho capito che dobbiamo fare?
s: di certo non ti lascio nudo davanti a tutte ste troie.
Sorride maliziosamente.
d: mi piaci di più da gelosa.
s: dai smettila su.
Mi giro cercando di non fargli vedere il mio sorrisetto, poi guardiamo intorno per trovare una soluzione ma niente.

Dopo qualche istante ci si avvicina Niccolò.
n: problemi?
Ci chiede.
s: non so come coprirmi.

Ci pensa un po' su.
n: Dà ma tu non hai una camicia di sicurezza nell'armadietto in palestra?
d: ah è vero! dai andiamo a prenderla.
Davide mi prende in braccio e ci dirigiamo verso la palestra.

Una volta arrivati si assicura che siamo soli e mi mette giù.
d: vieni.
Mi prende per mano e mi porta nella stanza degli armadietti.
Cerca il suo per poi aprirlo e tirare fuori una camicia nera.
d: mettila.
Dice passandomela.

Comincio a togliermi i pantaloncini e Davide mi ferma.
d: oh ma che fai? lo vuoi fare qua?
s: coglione ho il body, se non levo i pantaloncini non posso levarlo.
Ride.
d: sto scherzando scema, dai sbrigati.
Finalmente mi tolgo il body e rimango in pantaloncini e reggiseno.
Davide in tutto ciò mi guarda fisso mordendosi il labbro.
s: hai intenzione di mangiarmi? fai attenzione che sbavi eh.
d: stronza, veloce prima che faccio quello che ho proposto prima.
Amo essere il suo punto debole.

Mi cambio e metto la camicia, poi torniamo dagli altri.
d: sai che sei bellissima tutta bagnata?
s: mhh in che senso?
d: oddio che coglioni che sei! poi dici che sono io il pervertito!
Scoppiamo a ridere e ci divertiamo per un'altra mezz'oretta, poi torniamo a casa di Davide con l'autobus.

sempre in due; - davide di salvo (mirko trovato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora