aspettare - capitolo 43

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Ore 17:45, mamma ci viene a svegliare essendoci addormentati nel frattempo, così ci alziamo, ci diamo una sistemata e cominciamo ad uscire.

In macchina non ci parliamo, dopo il riposino pomeridiano nessuno ha mai voglia di parlare o essere disturbato. Una volta arrivati in ospedale, scendiamo e andiamo direttamente in camera di Leo, siamo i primi.

Bussiamo.
l: avanti!
Sempre con la sua positività.
Entriamo e il sorriso che aveva svanisce.
l: che ci fate qua?
Dice scazzato.
s: siamo venuti a trovarti fratellone, non sei contento?
Faccio per abbracciarlo ma mi spinge con forza indietro.
l: neanche un po'.
d: oh ma che cazzo fai Leo! Vedi di darti una calmata.
l: e non ti ci mettere pure tu!

s: stai facendo tutto da solo, ci dici quale cazzo è il tuo problema?
l: il problema è che sei sparita Sole! contavo solo su di te e invece te ne sei andata.
s: amore puoi uscire per favore?
Chiedo girandomi verso Davide.
d: no, non ti lascio qui sola.
s: oh andiamo Davide! non mi ucciderà! è sempre Leo!
Sbuffa ma poi esce.

s: senti Leo, cerca di capirmi.
l: no Sole, sei tu che devi capire me.
s: ascoltami cazzo! non interrompermi tutte le volte!
Abbassa la testa e si tranquillizza fissando fuori dalla finestra, ovviamente dandomi le spalle.

s: fino a ieri sono stata male. Ricordi quando non uscivo più?
Annuisce.
s: è risuccesso.. ma peggio. Guardami, sono trasparente, piena di farmaci, non uscivo più, stavo a letto tutto il giorno, non mi alzavo neppure per andare di sotto.. ma credimi Leo, ti pensavo tutti i giorni, è un mese che voglio venire qui da te ma non ne avevo le forze, ieri mi sono ripresa e appena ho potuto sono venuta. Ora sono qui però e mi dispiace non esserci stata, mi dispiace tanto.

Si gira verso di me con le lacrime agli occhi e io mi abbasso per abbracciarlo.
l: mi dispiace.. non volevo reagire così.
s: tranquillo, va tutto bene.

l: ma come mai sei stata così male?
s: promettimi che non ci litighi.
Gira gli occhi.
l: un giorno lo ucciderò quel riccio. Che è successo?
s: abbiamo litigato e ci siamo lasciati, non ho saputo orientarmi neanche sta volta e sono ricaduta. Però era diverso, era come se fossi morta.. comunque sia, ieri è venuto a trovarmi e abbiamo risolto tutto, quindi non c'è bisogno che tu commetta omicidi vari ahah.
l: che stronzo.
Dice muovendo la testa mentre guarda a terra.
Ridacchiamo e poi ci riabbracciamo.

Davide's pov:

Sono circa 10 minuti che sono chiusi li dentro e io sono abbastanza in ansia anche se non sento urla.. credo vada tutto bene.

Vedo arrivare tutti gli altri e sono un po' confusi vedendomi fuori dalla stanza da solo.
c: che succede?
Mi chiede Cris.
d: umh.. hanno discusso e.. e ora stanno chiarendo, credo.
l: vabbè quindi che facciamo ora?
d: avranno finito, o saranno a momenti.

t: ja busso io, facciamoci coraggio su.
v: Toni ma sei pazzo? Te lo ricordi Leo incazzato? Se ti prende ti rigira.
d: grande Vale! ora sono sicuramente più tranquillo.
Apro la porta in fretta e li vedo abbracciati.

d: ah, è tutto apposto quindi?
s: così sembra.
l: oh ma siete tutti qua!
c: eh già, ciao amore.
Si danno un bacio.
l: e questo piccolino come sta?
Dice abbassandosi per dare un bacio alla pancia di Cris.
c: sta bene sta bene.. tu invece?
l: miglioro.
Sorride.

l: e voi? chi siete?
s: amici miei e di Davide, gli altri li conoscono già, tu li conoscerai ora.
l: ah, ottimo. Piacere, Leone, per gli amici Leo.
Si stringono la mano e si presentano uno ad uno.

Dopo le presentazioni cominciamo a chiacchierare.
s: ah comunque noi nel weekend dovremmo partire.
c: "noi" chi?
Chiede Chiara.
l: oh gesù, parti con sto qua?
d: sto qua ha un nome eh.
l: sisi vabbè. Tu parti con lui?
d: niente non ce la fa.
Rido.
s: si, andiamo a casa mia al mare.
n: beh? tradisci me e Cami così? Quella era una cosa nostra! Ce la leghiamo al dito eh.
Scherza Nicco.
c: dai per questa volta va bene su, te la abboniamo ahah.

s: scusa ma Nina?
v: eh infatti, dov'è?
l: Nina è stata dimessa, sono di nuovo solo soletto.
Dice stiracchiandosi.
s: e a te quando ti dimettono?
l: non si sa, se vedono un miglioramento completo nel giro di due settimane di regola mi dimettono per metà luglio.
c: bhe è perfetto, no? Sole e Davide tornano a fine luglio e così abbiamo tutto agosto da passare insieme.
Esclama Cris entusiasta.
d: eh si, tanto abbiamo casa Govender che ci aspetta, giusto?
Davide rancoroso? nah, ma quando mai!
Io, Cami, Davide e Niccolò scoppiamo a ridere mentre gli altri ci guardano male, poi spieghiamo anche a loro.

Parliamo del più e del meno, poi entra Ester a dirci che dobbiamo andare via e dopo esserci salutati ci dividiamo.

s: mamma mia che palle, ma tra quanto arriva venerdi pomeriggio?
Dico salendo in macchina facendo ridacchiare il mio ragazzo.
d: presto amore, solo 2 giorni e ci siamo.
Si gira verso di me e mi da un bacio, poi parte.
Durante tutto il viaggio mettiamo la musica e cantiamo cone due scemi.

Una volta arrivati davanti casa mia si ferma abbassando la musica e io metto il broncio.
d: dai non fare così, tanto domani torno.
s: non mi va di lasciarti.
d: ma non mi stai lasciando, sono solo...
Controlla il suo orologio.
d: ...14 ore senza di me.
s: ah beh, se vieni alle 9 non ti apro.
d: sicuramente guarda.
Sorride e io rimango affascinata.

d: che c'è?
s: sei bellissimo.
d: dovrei essere io a farti complimenti inaspettati, così mi rovini i piani.
s: che ci posso fare? sei perfettamente perfetto.
d: non è vero, sono uno stronzo.
s: uno stronzo bellissimo però.
Facciamo questo discorso a bassa voce e in tutto ciò la luce della macchina si è spenta.
d: Sole, te lo ridico, dovrei essere io a farti venire le farfalle nello stomaco, così mi rovini i piani.
s: ti faccio venire le farfalle nello stomaco, Di Salvo?
Dico posando una mano tra il suo collo e i suoi capelli.

d: credo di essermi innamorato di te, te l'ho già detto lo so, ma credo proprio di volerti sposare.
I miei occhi si spalancano.
s: Davide.. siamo piccoli..
Levo la mano e mi rimetto seduta bene sul sedile guardandomi le dita.
Lui sospira e fa lo stesso.
d: che c'è che non va?
s: non c'è niente che non va.
d: non vuoi?
s: certo che voglio ma te l'ho detto.. siamo piccoli..
d: Sole basta con le cazzate, che c'è?

Faccio un respiro profondo.
s: il mio ex ragazzo mi aveva detto lo stesso, solo che poi ha cominciato a trattarmi male, la gelosia, la possessività.. fino a mettermi le mani addosso. Non l'ho detto a nessuno inizialmente, io lo amavo e non ne avevo il coraggio per paura che mi facesse più male, ma un giorno mamma si è accorta dei lividi e siamo andate a denunciarlo.
Gli occhi mi diventano lucidi.
d: cazzo.. mi dispiace tanto amore..
Mi stringe a se e mi da un bacio tra i capelli.

d: il passato però ora è passato, sai bene che io non sono come lui, che ti amo e che sei tutto per me. Non farmi ripetere sempre le stesse cose.. siamo piccoli, si, ma sei disposta ad aspettare?
Alzo lo sguardo per guardarlo meglio, amo il modo in cui insiste per me e per noi.
s: si che aspetto Davide, posso aspettarti una vita intera.
Tira fuori un fazzoletto di seta da dentro la tasca e poi mi guarda.
d: allora mettiti questo.
Lo spiega e poi tira fuori un anello.
s: oh cazzo Davide.. è bellissimo..
d: era di mia madre, ci tengo tantissimo e voglio che lo tenga tu.
Me lo infila e comincio a piangere di nuovo ma sta volta per l'emozione.
s: ti amo Dà.
d: anch'io.
Mi da un bacio sulla fronte, poi ci abbracciamo e rimaniamo qualche minuto così fin quando non mi arriva una chiamata da mamma che mi dice che devo rientrare.

s: ciao amore.
d: ciao nanè, ti amo.
s: sii, io a tee.
Prendo lo zaino e dopo avergli dato un bacio a stampo che allunga un po' rientro in casa.

e: cos'è sto sorrisino?
s: domani lo scoprirete!
Dico urlando mentre salgo.
a: non mangi?
s: ho già mangiato, notte!
e/a/l: notte!

sempre in due; - davide di salvo (mirko trovato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora