2022

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Odiava essere lì. Mentre attendeva il suo turno dietro una vecchia ingobbita, Emily desiderò per l'ennesima volta che avessero mandato qualcun altro. La vecchia salutò l'impiegato allo sportello e si attardò a chiacchierare con lui dei suoi reumatismi. Emily sbuffò. La stava prendendo in giro? Tutti la stavano prendendo in giro. I suoi superiori che l'avevano inviata dal Fondatore. Lui che la mandava a far commissioni come se fosse una banale segretaria dei Respinti. La vecchia che ammorbava il suo respiro e le faceva perdere tempo. Più di tutti, Elias Walker. Che diavolo era venuto a fare nel 2022? Se lui non avesse sfondato la barriera di controllo, lei adesso non sarebbe stata lì, dove tutto era ancora disgustosamente imperfetto.

Finalmente la vecchia lasciò la fila e le passò accanto, sorridendo. La tentazione di attivare il chip era forte, ma le era stato ordinato di non creare fastidi. Lei eseguiva gli ordini. Sempre. Per questo era la migliore. Indossò il più bello dei suoi sorrisi e si rivolse all'impiegato.

"Buongiorno, il signor Gateson mi ha mandato per la cassetta numero 756"

L'uomo la fissò con gli occhi neri e la bocca spalancata. Emily alzò gli occhi al cielo. Se fosse vissuto nel suo mondo, dove una bellezza come la sua era semplicemente la norma, sarebbe morto? Emise un sospiro di impazienza e lui si riscosse.

"Certo, ho bisogno del codice di autorizzazione", disse, sempre fissandola.

Lei digitò il codice nel terminale che lui le stava porgendo e continuò a sorridere. Soddisfatto, l'uomo fece un ulteriore controllo, poi l'accompagnò in un'altra stanza. Tossicchiò imbarazzato, prima di aprire la porta e la fece accomodare su una poltroncina in pelle nera. La stanza era immacolata, quasi come fosse appena uscita da un catalogo. Un mazzo di fiori freschi ingentiliva l'ambiente, altrimenti asettico e impersonale.

"Arriverà subito uno dei responsabili, signora", sentì dire alle sue spalle, mentre l'impiegato chiudeva la porta.

Non dovette aspettare a lungo. Dopo un paio di minuti un altro impiegato, probabilmente di grado superiore, a giudicare dal portamento, le consegnò una scatola di metallo. Le sorrise, quasi con fare lascivo, e la lasciò sola.

Velocemente, estrasse la chiave dalla borsa e aprì la cassetta. Prese il chip in mano, guardandolo con curiosità. Quel piccolo pezzo di metallo e circuiti, in quel momento, era più prezioso della vita di ogni essere umano presente sul pianeta. Lo nascose dentro una delle coppe del reggiseno e uscì a passo svelto dalla banca.

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