Il Consiglio

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La Camera di Coordinamento era la stanza più segreta e più ambita di tutta la Perfetta Città di Chicago. Qui si riuniva il Consiglio dei Custodi.

L'ingresso alla stanza era riservato solo a dieci persone: il Primo Custode, Nexus Vance, e i nove responsabili dei Dipartimenti. Far parte del Consiglio significava essere tra quelli che prendevano le decisioni, piuttosto che essere coloro che le subivano.

Vex, ovviamente, ne faceva parte, in quanto a capo del Dipartimento della Sicurezza. Il suo compito era quello di mantenere l'ordine, proteggendo la società dalle minacce, interne ed esterne.

Quel mattino fu la prima ad entrare nella sala. Si avvicinò alla sedia del Primo Console con passo felino, accarezzandone i braccioli.

"Credo che quella sedia sia occupata, ancora per un bel po'. Nexus non mi sembra il tipo che la cede volentieri!"

Vex si girò verso la donna che aveva appena parlato. Nadia Petrova. La responsabile del Dipartimento di Gestione del NeuroChromium, e quindi la sua migliore amica.

"La vita è così imprevedibile, a volte", rispose con tono seducente.

"Ne sono più che certa, Vex, ma per il momento l'unica cosa imprevedibile è in quanti pezzi ti squarterebbe Nexus se solo immaginasse te in quella sedia", replicò Nadia, con un sorriso gelido, mentre la Comandante si avvicinava a lei.

Vex prese una ciocca bionda con la mano, accarezzandola con lentezza. Poi si avvicinò al viso della bellissima Custode, fino a restare a pochi millimetri da lei. Aspirò il profumo che emanava dalla sua pelle chiara, perdendosi nel ghiaccio delle iridi di Nadia. "Non ho mai avuto paura di Nexus", disse sottovoce. "Ma sarebbe un peccato perdere il privilegio di vederti ogni settimana."

La sala iniziò a riempirsi e Vex andò al suo posto. Non poteva lamentarsi, a dire il vero. La sua posizione era inattaccabile. Nessuno tra i suoi predecessori era mai stato efficiente come lei. L'unica persona che avrebbe potuto minacciare la sua posizione, Emily Woods, al momento era inoffensiva.

Nexus Vance, il Primo Custode della Perfetta Città di Chicago, entrò per ultimo.

Grazie al NeuroChromium dimostrava almeno quindici anni meno dei suoi sessantaquattro. Subdolo, brillante, intelligente, manipolatore e, soprattutto, potente. Si sedette sulla sedia bianca che indicava il suo rango e fece cenno agli altri di mettersi comodi.

Spostò subito i suoi occhi, grigi come acciaio fuso, su Vex, sorridendo. Sebbene qualche ruga avesse iniziato a segnare il suo viso, ciò non aveva tolto nulla al suo fascino che, al contrario, ne aveva solo guadagnato. Fece un cenno verso la donna con la mano guantata, nera come la divisa del Primo Custode.

"Ho saputo che ci sono novità interessanti. Forse potresti aggiornare i nostri amici qui presenti", disse, con un tono che era morbido e suadente, e al tempo stesso gelido e perentorio.

Vex si alzò in piedi, assaporando in anticipo il suo trionfo. Imani, che era sempre stata contraria al suo piano, avrebbe dovuto mangiarsi la lingua, ora. Fissò lo sguardo sulla responsabile del Dipartimento delle Risorse, senza la minima remora, e si rivolse direttamente a lei.

"Le nostre informazioni erano corrette. Walker ha usato il Timing per spostarsi nel passato. Per la precisione, nel 2022. Ha portato qui con sé alcune persone. Abbiamo catturato due di loro, due donne, e ho avuto una conversazione interessante. Domani le sottoporremo a dei test, ma Walker pare essere convinto che siano...", fece una pausa, lasciando scorrere lo sguardo su tutti i presenti, prima di pronunciare la parola che, ne era certa, avrebbe scatenato l'inferno. "Perfette."

Otto persone si alzarono dalle loro sedie, parlando contemporaneamente, con lei e l'uno con l'altro, sovrapponendo le voce come nel peggiore dei mercati dei Respinti.

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