Iniziava a fare caldo. Stava camminando da ore: non si era fidata a dormire al buio, dal momento che non era riuscita a trovare riparo. Emily stava cominciando a sentire la stanchezza, e il sole che bruciava non era un aiuto.
La mano sfiorò inconsapevolmente una delle fialette di NeuroChromium. Sarebbe stato semplice prenderne una. L'avrebbe aiutata a finire quella giornata.
Scosse la testa e ritirò la mano. Non poteva permettersi di sprecarlo in quel modo. Avrebbe potuto esserle utile più avanti, quando avrebbe attraversato la vecchia Milwaukee, e ancora di più all'area di rifornimenti di Green Bay.
Sempre se fosse riuscita ad arrivarci.
Che diavolo ti prende? Da quando sei così pessimista?
Ma certo... le serviva una dose di NeuroChromium. Non una qualsiasi, una di quelle per i soldati del comando. Aveva visto ex Perfetti uccidersi per l'astinenza da NeuroChromium, e nessuno di loro era assuefatto a quello destinato agli alti livelli.
Lei sì.
Un lungo sibilo le ferì le orecchie.
Merda!
Si accoccolò a terra, con le mani premute ai lati della testa.
No, no, no... Emily, concentrati.
Alzò lo sguardo e lo Zerocoy era di fronte a lei. Frutto di una mutazione dovuta alle terribili guerre del passato, la bestia la guardava, con i suoi occhi rossi immobili. Era ancora troppo distante per poterla attaccare. Troppo distante per usare lo Z16. Abbastanza vicino, però, da immischiarsi nella sua mente con quel fischio insopportabile.
Doveva agire in fretta. Il sibilo era il modo in cui gli Zerocoy immobilizzavano le loro vittime, prima di attaccarle. Un solo morso e sarebbe morta. Il suo veleno l'avrebbe paralizzata all'istante, consentendogli di ucciderla con calma e nutrirsi di lei.
Prese un profondo respiro e tolse le mani dalle orecchie, cercando di restare concentrata.
La bestia aumentò l'intensità del sibilo. La pelle lucida brillava al sole, gli artigli graffiavano il terreno come se volessero saggiarne la consistenza.
Emily strappò un lembo dai suoi pantaloni, aiutandosi col suo fidato coltello, il cervello vicino all'esplosione. Ricavò un piccolissimo pezzo di stoffa, che divise in due. Ci sputò sopra, arrotolandoli e inserendoli nella cavità auricolare.
Il sibilo era ancora presente, ma molto meno invasivo. Adesso riusciva a essere lucida. Sfilò lentamente lo Z16 dalla fondina, fingendosi il più possibile immobile.
La creatura mosse lentamente gli arti, le costole visibili sottopelle che si muovevano a ritmo con il suo passo. I denti aguzzi e irregolari facevano paura anche a distanza.
Annusò l'aria, come per accertarsi che davvero la sua vittima fosse immobilizzata. Emily trattenne il respiro. Più la bestia si avvicinava, più il sibilo diventava insopportabile anche con quei tappi improvvisati.
Un passo.
Un altro.
Appena raggiunta la distanza di tiro, fece fuoco. Un raggio di laser, preciso, potente, perfetto, attraversò l'aria, perforando il cranio del Zerocoy, che cadde a terra, riverso su un lato, all'istante.
Emily si alzò in piedi, scrutando l'ambiente circostanze. Gli Zerocoy erano creature solitarie, mutazioni malate e pericolose di quello che un tempo si chiamava coyote. Ne aveva visto uno, al campo di contenimento, quando era piccola.
Finalmente sicura che il sibilo fosse finito, che non fosse più un pericolo, si tolse i brandelli di stoffa dalle orecchie. Stava per buttarli a terra, ma ci ripensò: li ripiegò accuratamente e li mise in tasca.
Peccato non potersi nutrire di quella bestia. Troppo magra, e soprattutto troppo tossica. Alzò gli occhi al cielo, riprendendo a camminare.
***********************
Spazio autrice
Lo so, capitolo molto corto, ma intenso. Creare lo Zerocoy è stato abbastanza divertente, devo dire. Sappiate che non sarà l'unica bestia mutata che incontreremo.
Che dire di Emily? Mi piacerebbe molto sapere cosa pensate del suo personaggio, cosa credete che succederà, e se riuscirà a sopravvivere nelle Terre Morte.
Mi piacerebbe anche scoprire chi sia il vostro personaggio preferito (ok, ancora sapete molto poco di loro, ma un po' avete iniziato a conoscerli!).
E chi pensate riserverà qualche bella sorpresa?
Chi invece proprio vi sta sullo stomaco, e perché?
Insomma... fatemi sapere! (Mi sono chiamata SiennaGrey, perché "autriceinsaziabilmentecuriosachevorrebbeesserenellatestadeisuoilettori", oggettivamente era un po' troppo lungo.)
STAI LEGGENDO
The Perfect Dystopia
Science FictionLa perfezione è una bugia. E come tutte le bugie, prima o poi deve crollare. Elias lo sa, ma non può farcela da solo. Ecco perché sta cercando loro: Un ex hacker con problemi di dipendenza. Una danzatrice acrobatica dalla vita complicata. Un prete c...