The Perfect Dystopia

Bugie, verità

Elias prese un respiro profondo. Aveva ripreso le sue sembianze: da quando aveva accesso limitato all'Aetherium i suoi "poteri" iniziavano ad essere meno efficaci. Guardò l'ora: le 10.10 pm.

Se conosceva bene i suoi obiettivi alcuni erano già arrivati. Sorrise ripensando a quando aveva notato che tutti loro avevano la tendenza ad essere puntuali o in leggero anticipo. Perfetti in tutto, non c'è che dire. Sylvain sarebbe comparso alle 10.30, avrebbe spaccato il secondo, e forse Claire avrebbe aspettato un minuto o due, giusto per avere l'attenzione su di sé, ma di lei non era del tutto certo. In fondo aveva stimolato la sua curiosità. Lo aveva fatto con tutti loro e non aveva mai avuto dubbi che avrebbero risposto alla sua chiamata. Ora restava la parte più difficile.

Dir loro la verità.

Ripensò a Molly e a come le aveva mentito. Le aveva detto che sarebbe tornato, che avrebbe portato con sé i Perfetti, che avrebbe sistemato ogni cosa. Lei gli aveva creduto. Del resto, come avrebbe potuto dirle quale fosse realmente il suo piano? Fece un sorriso amaro, pensando all'ironia della cosa. Aveva mentito a una persona che si fidava di lui, e ora doveva dire la verità a qualcuno che non si sarebbe fidato.

Che ne sarebbe stato di lui, se fosse riuscito nel suo intento... era una cosa a cui non voleva pensare. Nemmeno la sua straordinaria capacità con la matematica sarebbe servita a calcolare le probabilità. Sarebbe svanito nel nulla? Sarebbe morto? Sarebbe rimasto lì nel 2022? Comunque fosse andata, sarebbe stato meglio che tornare a casa.

Casa.

Nessun posto era casa sua. Non più da quando Anthony era morto. Almeno in quest'epoca non doveva guardarsi alle spalle di continuo, e non trovava sempre qualcosa che gli ricordasse lui.

Sospirò. Non aveva tempo per perdersi in quei pensieri inutili. Doveva essere efficiente. Doveva far capire loro l'importanza di aiutarlo. E doveva farlo prima che Emily Woods li trovasse.