La scuola è cominciata solo da un mese, ma ho sentito la paola "maturità" più o meno un milione di volte.
Già non ne posso più, non oso immaginare come sarà la situazione quando la settimana prima dell'esame orale dovrò studiare tutti i programmi, perché organizzarmi in tempo non mi riesce proprio.«Che ne pensi?», sussurra Leo. Mi passa un foglio di carta: si tratta dell'ennesima ipotesi per le disposizioni dei tavoli per il suo diciottesimo.
Mi sembrano tutte uguali, non capisco perché si fa tutti questi problemi. In fondo, sono solo dei tavoli.«Boh, sì. Va bene». In realtà non mi ci sono soffermato affatto, ho la testa occupata da mille pensieri.
Tra poco più di un mese sarà di nuovo il primo dicembre e io sarò ufficialmente maggiorenne. Al solo pensiero rabbrividisco.
Dicono che diciotto anni sia un traguardo importante: posso guidare, posso votare e soprattutto posso firmare per conto mio.
Non ce la faccio più a dover spiegare di non avere un padre quando è richiesta la firma di entrambi i genitori.Ci sono tanti buoni motivi per cui dovrei festeggiare, ma non voglio farlo.
Ho sempre odiato il giorno dl mio compleanno perché nessuno ha mai voluto trascorrerlo con me.Nella mia memoria è ancora vivida la scena di Mirco che mi umilia davanti a tutti, quando io ero solo un bambino che voleva i suoi compagni alla propria festa di compleanno. Volevo scartare i regali con loro, giocare con loro, mangiare la torta con loro...
Mi guardavo nello specchio e odiavo il bambino che vedevo, nonostante fossi ancora piccolo.
Nessuno voleva stare con lui, così ho pensato che smettere di mangiare dolci mi avrebbe fatto avere degli amici.Credevo di avere qualcosa di strano, qualcosa per cui gli altri non mi sopportavano.
Ma poi il pomeriggio del primo dicembre, Leonardo si è presentato a casa mia, con un pacco regalo e un dolce cucinato da sua madre.Abbiamo guardato i cartoni, abbiamo attaccato le figurine nell'album e ci siamo divertiti.
Ricordo che timidamente avevo avvicinato la mano alla ciotola delle patatine, guardandolo per avere la sua approvazione.
Lui non mi aveva nemmeno visto, troppo occupato a divorare il suo panino e a bere il succo di frutta.Indipendentemente da quanto cibo mangiassi, lui sarebbe rimasto mio amico.
Non gli importava del mio peso e così capii che nemmeno io dovevo darci troppa importanza, anche perché dimagrire non mi avrebbe portato da nessuna parte, gli altri avrebbero continuato ad evitarmi.Dopo quel giorno, ho smesso di festeggiare il mio compleanno: nonostante quel pomeriggio col mio migliore amico mi abbia reso felice, non volevo rivivere la stessa esperienza.
A volte, non tolleravo nemmeno che mi facessero i regali, né tantomeno gli auguri.
Ma adesso il primo dicembre è anche il giorno in cui io e Alice abbiamo parlato per la prima volta, è il giorno in cui ci siamo presentati e abbiamo scoperto di avere in comune la data di nascita, quella data di nascita che per tanto tempo ho rinnegato.
Immediatamente il mio pensiero corre di nuovo a lei: chissà cosa farà lei nel nostro giorno?
Non riesco a credere che il tempo sia trascorso così velocemente, non posso nemmeno pensarci.
Sono successe tantissime cose in questo arco di tempo e sono amareggiato per come mi sono comportato: ho permesso a Cristina di continuare a ferirmi, sono stato io stesso a consegnare nelle sue mani il coltello con cui mi ha colpito ripetutamente.
Ho mentito ad Alice e l'ho delusa, facendo avverare una delle sue più grandi paranoie.Non vado fiero di quello che è successo, ma c'è una piccola parte di me che è felice, per certi versi.
Prima non sarei mai stato in grado di confessare apertamente i miei sentimenti ad una ragazza, senza la barriera di uno schermo di un cellulare a separarci. Non avrei mai avuto il coraggio di essere me stesso, né tanto meno di andare a delle feste dove non conoscevo nessuno
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...