||•CAPITOLO 80•||

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ZAYN'S POV
La guardai mentre dormiva e non riuscii a trattenere un sorriso.

Era così piccola e innocente,e dovevo proteggerla da tutto il male che c'era fuori.
Era l'unica cosa di bello che mi era capitata nella mia vita di merda,e non doveva accadergli niente.
Per lei avrei lottato fino alla morta.
Era il mio tutto.

Mentre dormiva presi un appuntamento col medico,e la lasciai dormire tranquillamente,mi sedetti sulla sedia non distogliendo lo sguardo da lei.

Vorrei poterla portare lontano dai guai.
Lontano da tutti e tutto.

Mi portai le mani fra i capelli e continuai a guardarla.

"Mi dispiace piccola,mi dispiace tanto" sussurai sentendo un calore scorrere sulle mie guancie.

Meritava di meglio.

Io gli stavo rovinando la vita.

"Zayn....smettila" sussurò voltandosi verso me.

Credevo dormisse..

"No..io" feci per parlare ma mi fece zittire.

"Smettila e viene qui" disse con voce assonata.

Mi asciugai le lascime e sorrisi,mi misi vicino a lei,attirandola di più a me.

"Ti amo" sussurai.

"Anche io" disse per poi crollare in un sonno profondo.

"Piccola" ridacchiai lasciandogli un bacio fra i capelli.

Il suo profumo invase le mie narici,e l'accompagnai anche ii nel dolce sonno.

*.*.*.*.*.*

La mattina seguente mi svegliai grazie al casino che faceva Safaa,finchè mamma non la fece zittire.
Come dormo mo?

Sospirai assonato,voltandomi verso Kate.
Aveva il viso pallido,molto pallido,il suo colore sembrava sparito nel nulla.
Mi drizzai immediatamente spalancando gli occhi. Le toccai la fronte,ed era fredda.

"Amore?" La scossi cercando di svegliarla.

Non rispose.
Preso dalla preoccupazione,passai alle manieri forti.

"Kate cazzo" urlai scuotendola più forte.

La sentii prendere un forte respiro,come se stesse sott'acqua.

La portai fra le mie braccia senza esitare.

"Perchè hai urlato?" Sussurò poggiando la testa sul mio petto.

"Nulla piccolina,nulla" sussurai accarezzandogli i capelli.

Trattenni le lacrime più che mai. Stavo scoppiando.

"Andiamo a fare colazione?" Domandai con voce tremante.

Non mi rispose nuovamente,e sentii un tonfo al cuore.

La guardai ma sta volta,dormiva beatamente,e il sui colore era ritornato.
La coccolai fra le mie braccia e non riuscii a trattenere le lacrime sta volta.

Le lacrime invasero il mio viso,non sapevo cosa stava succedendo, sapevo solo che dentro me avevo una terza guerra mondiale.

L'avrei portata dal medico appena si sarebbe svegliata.
Mi alzai e l'adagiai sul letto,mi asciugai le lacrime e andai nel bagno per prepararmi,e quando tornai in camera la vidi sveglia.

"Preparati adesso" le dissi serio facendola sobbalzare per lo spavento.

Stavo esagerando,e anche troppo,ne ero al corrente,ma doveva andare da un buon medico,e subito.

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