CAPITOLO 39

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Quelle parole mi rimasero di stucco,così come lo fece anche Zayn,che mi strinse forte la mano.

"Ma non posso,perché quando sei con lui sei felice." disse Harry.

Mi buttai fra le sue braccia e lo strinsi forte.

"Grazie fratellone"dissi dandogli un bacio sulla guancia.

"Si ma...ricordati che dovrai partire per l'Italia" mi avvisó.

E all'improvviso sia il mio sorriso che  quello di Zayn si spense.

"Si lo so" dissi tristemente.

Prima che Zayn potesse parlare lo trascinai dentro casa,senza salutare Harry.

Salì in camera mia con Zayn,e una volta arrivati chiusi la porta.

"Perchè?" chiese lui.

"Perchè cosa?" chisi io.

"Perchè non volevi che ribatessi? " chiese

"Perché invece di farmi restare per poco,mi farà restare per sempre,non serve ribattere é inutile" dissi sedendomi sul letto.

"Kate non puoi farti comandare" disse sedendosi accanto a me.

"Lo so Zayn,ma ho ancora 17 anni e sono sotto la sua responsabilità" dissi frustata.

" E non credò che mi lascerà,è iperprottetivo. E non so come mi ha fatto restare qua" dissi.

"Si ma deve capire che non puó stare sempre accanto a te come una zecca" disse lui.

"Dovró parlargli" sforzai un sorriso.

"Aprigli gli occhi,fagli capire" disse lui.

"Va bene lo terró conto" dissi per poi sdragliarmi in pancia in giù sul letto.

Lui fece lo stesso ma a pancia in sù,mise un braccio sotto la testa e portó lo sguardo sul soffitto.

"Zayn?" lo richiamai

"Dimmi piccola!" si giró verso me,incrociando i miei occhi.

"C-chi è J-jack?" chiesi titubante.

A quella domanda vidi i suoi muscoli irrigidirsi,e portò li sguardo in un angolo della stanza.

Credevo non  volesse parlare ma invece non fu così.

"Ero appena entrato nel brutto giro,e me l'ha cavavo bene per un ragazzino di soli 14 anni.Ogni giorno mi veniva chiesto di svolgere un compito,così un venerdi di un freddo gennaio mi fu chiesto di svolgere un compito per Jack,non sapevo chi fosse,non lo conoscevo ancora,non ne avevo la più pallida idea di cosa volesse questo Jack.

Come chiesto mi recai nella cava di Jack,appena entrato scorsi una figura femminile davanti ai miei occhi,ma a causa del buio e la lontananza non sapevo chi era.

Man mano che mi avvicinai...vidi..." si fermò un attimo,e gli strinsi la mani per rassicurarlo.

"Era mia sorella Waliyha,e l'avevano rapita,Jack voleva che l'ha uccidessi,voleva sentirla urlare ma non lo feci.

E per prendere mia sorella dovetti sparare ai sue uomini che tenevano Waly,ma non li uccisi li ferii solamente.

Presi mia sorella e la risportai a casa.

Lei non disse niente e le fui grata.

Loro sapevano quello che facevo perché ero io che con quei soldi portavo la famiglia avanti,perché mio padre lasciò mia madre,e siccome lei non aveva un lavoro,iniziai a fare questo giro.Ma mia madre non voleva che lo facessi,non voleva quei soldi sporchi,come li chiamava lei.

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