Urlò di nuovo, chiamando Harry, poi presi dal pavimento la maglietta che aveva indossato lui quella notte e mi lanciai all'inseguimento, vestendomi al volo mentre correvo.
«Zayn! Zayn, non farlo!».
«Harry, apri questa maledetta porta!», urlò mentre bussava furiosamente con i pugni.
Si era già radunato un gruppetto di persone a malapena sveglie, in piedi dietro di me nel soggiorno, quando Ni' aprì la porta. «Ma che fai?», sibilò.
«Lui dov'è, Ni'?». Prima che potesse rispondere, la porta sul retro si aprì ed entrò Harry, tutto tranquillo, stropicciandosi gli occhi. Aveva passato la notte fuori?
«Ma che avete da urlare tanto?».
«Figlio di puttana!», gridò Zayn, lanciandosi verso di lui.
«Zayn!». Ero abbastanza vicino alla porta da potermi mettere di fronte a Harry, che naturalmente rifiutò il mio aiuto. Mi spostò con delicatezza dietro di sé, e vidi il suo corpo incordarsi tutto. Era pronto ad affrontare qualsiasi pericolo.
«No. Zayn, fermati!». Mi misi in mezzo, allungai una mano per fermare Zayn e posai l'altra sul petto di Harry. Anche se sapevo come si guadagnava da vivere, e in fin dei conti lo conoscevo solo da un giorno, ero sicuro che Zayn non mi avrebbe mai e poi mai colpito. Il suo tocco gentile solo un minuto prima, quando era livido di rabbia, ne era la prova.
«Louis, spostati, per favore».
«No». Rimasi immobile, le mani ancora tese verso di loro per un altro minuto; quando fui sicuro che non si sarebbe lanciato contro Harry, mi avvicinai e posai i palmi sul petto nudo di Zayn. «Non ne vale la pena», sussurrai.
Da come respirava, mi sembrava di stare vicino a un toro. «Mi stai prendendo per il culo? Lui...».
«Lo so», dissi piano, in modo che solo lui potesse sentirmi. «Li ho visti anch'io, Zayn. Ma ti prego, non fare niente adesso».
«Qualcuno può dirci che cosa sta succedendo?». Non mi voltai a vedere chi avesse parlato, con ogni probabilità uno dei coinquilini.
Misi una mano intorno al collo di Zayn e lo costrinsi a guardarmi. «Sistemeremo la cosa, ma non in questo modo, capito?». Lo baciai piano e lo guardai di nuovo negli occhi, pieni di dolcezza. «Lasciami parlare con lui, ci vediamo nella tua stanza tra un minuto».
Fece saettare lo sguardo tra me e Harry, poi trasse un profondo sospiro. «Non se ne parla». Senza aspettare una risposta, mi prese fra le braccia e mi riportò in camera. Avrei voluto ricordargli che ero perfettamente in grado di camminare da solo, ma tenni la bocca chiusa.
«Mi dispiace, ma non ti lascerò da solo con lui». Le sue labbra si avventarono con forza sulle mie, e mi posò a terra.
«Questo l'avevo capito».
«So che probabilmente questa domanda ti farà arrabbiare, ma...». Mi guardò e sospirò: «Perché mi hai fermato?»
«Te l'ho già detto, non ne vale la pena», risposi. «Voi ragazzi vivete assieme, e se vieni coinvolto in una rissa, sono quasi sicuro che alla fine qualcuno si farà male. Non voglio essere la causa di un litigio del genere, Zayn».
In realtà, mi stavo preoccupando per Harry, anche se era una cosa che detestavo nella maniera più assoluta. Anche lui era bello grosso, e sono certo che non sarebbe andato a tappeto così facilmente, ma non volevo che si facesse del male e Zayn era in grado di procurargli seri danni.
Si toccò il naso e fece un altro sospiro profondo, poi si mise a sedere sul letto.
«Hai dei lividi, Louis. Lividi. Perché non mi hai detto che ti stava stringendo così forte?»
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Ti lascio ma restiamo amici || Larry&Zouis remake
FanficLouis ha diciotto anni ed è cresciuto in una base militare, sotto la rigida supervisione di suo padre, un marine severo e poco comunicativo. Ma finalmente è riuscito a spuntarla: farà l'università a San Diego, all'altro capo del paese, e potrà così...