La porta d'ingresso si richiuse e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Mi sforzai di rimanere calmo e di continuare a prepararmi, ma avevo una voglia matta di scendere al piano di sotto.
Fin da quando aveva tirato fuori di casa me e Ni' due settimane fa, Zayn era venuto a trovarmi ogni giorno, e malgrado tutto dovevo ammettere che aspettavo il suo arrivo sempre con impazienza. Lui cercava di non starmi troppo addosso e passava anche un bel po' di tempo con Bianca, Ni' e la mamma, ma ogni volta che alzavo lo sguardo i suoi occhi erano su di me, e anch'io non riuscivo a guardare altrove.
La sua presenza mi rallegrava e mi alleggeriva il cuore, e appena lui se ne andava a casa la sera, mi assaliva l'angoscia. Riuscivo a tranquillizzarmi soltanto quando mi raggomitolavo in quello che era stato il letto di Harry e afferravo una delle sue magliette impregnate ancora del suo odore. Certo, ero patetico, ma ogni giorno stavo un po' meglio. Ed era così per tutti noi.
«Louis, sei vestito? Posso entrare?».
Rimasi senza fiato e mi aggrappai al bordo del lavabo. Quella voce. Dio, quella voce era così tenera, così familiare.
«Sì, sono in bagno».
Mi raggiunse, porgendomi un frullato proteico al mango.
«Non devi berlo per forza, se hai già mangiato». Avevo già mangiato, ma avevo di nuovo fame, e così bevvi avidamente qualche sorso di quel delizioso frullato.
«Grazie», dissi.
«Come stai?». I miei occhi incontrarono i suoi nello specchio. All'inizio non rispose.
«Sto bene». La sua voce roca era così dolce. Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi cingendomi con un braccio.
«E tu come stai, Louis?»
«Sto... sto bene». Guardai il suo petto che si sollevava e si abbassava rapidamente, poi la sua bocca e infine di nuovo i suoi occhi.
«Grazie per essere venuto oggi».
«Ti starò sempre vicino». Mi sfiorò con le dita il collo nudo e si chinò piano.
«Zayn, no», lo supplicai.
Lui si bloccò e si ritrasse facendo un passo indietro. «Io... be', ti aspetto giù».
«Zayn?»
«Sì?». Era ancora di spalle.
«Non posso stare con te». Ma lo vorrei così tanto, non hai idea quanto.
«Non possiamo continuare a farci questo».
«Lo so, però... Sì, hai ragione. Lo so». Sospirò e uscì dalla mia stanza.
«Ti amo così tanto», sussurrai quando la porta si fu richiusa.
Dopo qualche minuto scesi al piano di sotto. Lui mi fece un sorriso dolce e mi indicò di raggiungerlo al tavolo dove stava giocando a carte con Bianca e Ni'.
«Buongiorno, amico mio».
«Buongiorno, ragazzino».
«Ehi, ragazzi, buongiorno». Mi sedetti accanto a Zayn.
Quando gli altri due ripresero la loro conversazione, gli presi la mano e mi chinai verso di lui.
«Ti prego, non essere arrabbiato con me. Non posso proprio».
Lui mi fece scorrere dolcemente il pollice lungo la mano, la strinse un attimo e poi la lasciò andare. «Non sono arrabbiato con te. Mi sento frustrato perché non riesco a smettere di farti sentire a disagio».
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Ti lascio ma restiamo amici || Larry&Zouis remake
FanficLouis ha diciotto anni ed è cresciuto in una base militare, sotto la rigida supervisione di suo padre, un marine severo e poco comunicativo. Ma finalmente è riuscito a spuntarla: farà l'università a San Diego, all'altro capo del paese, e potrà così...