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Pensavo che fosse Zayn, e anche se ero sorpreso perché ci aveva messo tanto a raggiungermi, non ero comunque pronto ad affrontarlo. Avevo il cuore a pezzi.

Bussarono un'altra volta, piano. Poi una chiave girò nella serratura e la porta si aprì lentamente.

«Amore?». Non risposi, rimasi solo a fissare quell'ombra scura attraverso il velo delle lacrime.

Accese la luce e rimase sconvolto quando finalmente mi vide. «Louis». Aveva la voce rotta dall'emozione.

«Chi ti ha dato la chiave? Ni'?». Sempre più agitato, annuì.

«Traditore». Non sarebbe dovuto stare dalla mia parte?

«Devi darmi la possibilità di spiegarti. Ti giuro che non è come sembra».

«Ne dubito. La cosa si spiegava da sola, perciò non perdere tempo in chiacchiere».

Zayn fece un passo verso di me, sollevò il braccio, ma lo lasciò ricadere quando mi tirai indietro. «Non sta succedendo proprio nulla con Robin. Vuole farci lasciare, nient'altro».

«Be', a quanto pare avrà quello che vuole».

Un'espressione terrorizzata gli attraversò il volto. «No. Non... dirlo nemmeno. Ti prego, Louis».

«Vattene, Zayn. Non ho intenzione di discutere con te». Mi girai verso il muro, non volevo fargli vedere che il dolore mi stava uccidendo.

Primo ragazzo, primo bacio: mi ero innamorato troppo e troppo in fretta, e ora mi toccava soffrire. Che ci faceva ancora lì? Non c'era motivo di trascinarla per le lunghe.

«Torna a casa. Tra noi è finita. Addio».

«Dio, ti prego, non fare così», disse piano tra sé e sé. Si sporse verso di me, mi fece scorrere le dita lungo le braccia e continuò ad accarezzarmi la schiena anche quando mi ritrassi. «Non me ne andrò se prima non accetterai di ascoltarmi. Robin si è arrabbiato perché continuavo a rifiutarlo, mi ha visto insieme a te questa settimana, e stamattina mi ha detto che alla fine mi sarei messo con lui, che lo volessi o no. Subito dopo pranzo ho iniziato a ricevere quelle immagini, e poi ha inoltrato gli stessi messaggi, di continuo, per tutto il giorno».

«E non hai pensato che fosse il caso di dirmelo?», chiesi al muro, dato che ancora mi rifiutavo di guardarlo.

«Ho pensato che ci avrebbe dato un taglio. Abbiamo parlato dopo la mia ultima lezione e gli ho detto di smetterla, perché non avevo intenzione di lasciarti».

«È per questo che eri così di cattivo umore?»

«Sì. Sapeva che saresti rimasto da me nel weekend, e avevo paura che si inventasse qualcos'altro».

«Cioè?». Fece un profondo respiro e mi spostò di nuovo la mano sul braccio.

«Ha detto che non avrebbe più mandato messaggi, ci ha augurato di passare un buon fine settimana insieme. Dal suo tono, da come ha sottolineato la parola insieme, ho capito che sarebbe successo qualcosa».

Sospirai e mi voltai a fissarlo. Impallidì quando vide la mia espressione distrutta dal dolore. «Louis, mi dispiace così tanto, avrei dovuto dirtelo prima».

Mi prese il viso tra le mani, e anche se cercai di tirarmi indietro un'altra volta, lui mi trattenne.

«Lascia stare Robin. Mi stai tradendo con qualcun altro?»

«No. Io voglio solo te».

Studiai a lungo il suo volto, alla ricerca del minimo indizio che m'indicasse che stava mentendo, ma non trovai nulla. Era stato dolorosamente onesto con me fin dall'inizio, e sapevo che ora stava dicendo la verità. E per questo non potevo continuare a essere arrabbiato con lui, anche se avrei voluto. Mi ero preoccupato per l'intensità del dolore che mi aveva assalito non appena avevo visto quei messaggi. Ero già innamorato di quel ragazzo, e anche se la velocità con cui avevo iniziato a provare qualcosa per lui mi aveva sorpreso, ero rimasto letteralmente scioccato quando avevo scoperto che anche lui provava qualcosa per me: si era innamorato allo stesso modo e con la stessa rapidità.

Ti lascio ma restiamo amici || Larry&Zouis remakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora