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«Svegliati, svegliati, svegliati!», urlò Ni' la mattina successiva.

«Accidenti, Ni', mancano quattro ore alla prima lezione. Vattene!».

«Non se ne parla! Oggi è il tuo compleanno, devi scendere dal letto!».

Già. Il compleanno.

«Non gliene frega niente a nessuno, torna a letto», borbottai e mi tirai il piumone sopra la testa.

«Invece non è vero. E adesso alza il culo!». Prese il piumone e lo buttò a terra.

«A volte ho proprio voglia di prenderti a cazzotti».

Mi fece un sorriso radioso e disse: «Lo so. Mi adori!».

«Anche questo è vero».

Lo seguii giù per le scale e per poco non mi feci la pipì addosso quando mamma e papà urlarono: «Buon compleanno, Louis!».

Stavano sistemando pancake, uova, bacon e regali sul tavolo della cucina. Incredibile. Erano davvero le persone più straordinarie del mondo. Prima il Natale e ora quella meraviglia.

Facemmo colazione insieme, e dopo aprii i regali. Ni' mi aveva preso tre magliette, mamma e papà mi avevano comprato un altro libro per genitori e anche un libro dei nomi, un braccialetto e una baby bag di Coach da parte di tutti e tre. Come avrei mai potuto ringraziarli per tutto quello che facevano per me, oltre ai regali?

«Grazie. Siete fantastici, vi adoro».

Mi riempirono di abbracci, ma se devo essere sincero, avrei voluto essere abbracciato anche da Harry. Sorrisi quando mi ricordai che quello sarebbe stato il gran giorno. Io e Ni' non avevamo lezione l'indomani, quindi saremmo andati tutti fuori a cena, poi saremmo tornati a casa a guardare un film.

Per la prima volta in vita mia mi sentivo eccitato per il mio compleanno, e volevo essere carino. Perciò mi presi tutto il tempo che mi serviva: dovevo essere perfetto per il mio giorno magico, il giorno in cui avrei parlato con Harry. Indossai i miei jeans preferiti, le vans e una delle magliette nuove che mi aveva regalato Ni, di un grigio scuro,aderente

Quando entrai in cucina mamma e Ni' furono entusiasti del mio look: significava solo una cosa.

«Ci vediamo stasera, ragazzi! Vi voglio bene!».

Eravamo quasi arrivati a lezione, quando mi fermai di colpo davanti a una sedia appena fuori dalla porta. Presi il bouquet di gigli rossi, in mezzo c'era un bigliettino con sopra il mio nome. Mi girai verso Ni' che si stava guardando intorno, confuso, e poi la raggiunsi.

C'erano molti ragazzi che conoscevo, almeno vagamente, ma a parte Ni' e mamma, solo due persone sapevano quanto amavo quei fiori. E non si vedeva nessuno dei due. Aprii il biglietto e sul mio volto si allargò un gigantesco sorriso quando vidi quella grafia così maschile.

"Buon compleanno, Cucciolo".

Mi morsi il labbro e cercai ovunque un ragazzo alto, massiccio e pieno di tatuaggi con ricci capelli castani, occhi di un verde brillante e un sorriso assassino.

«Chi te li manda?». Ni' mi strappò di mano il bigliettino.

«Harry. Lo vedi da qualche parte?»

«No. Quel ragazzo sa anche essere dolce. Chi l'avrebbe mai detto?».

Dopo un'ultima rapida occhiata, lo seguii riluttante in classe. Non appena ci mettemmo a sedere, mi squillò il telefono.

Harry: Sei bellissimo oggi.

IO: Mi stavi guardando?

Harry: Forse. Finalmente sono riuscito a farti un regalo.

Ti lascio ma restiamo amici || Larry&Zouis remakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora