«Cucciolo, fermati e parlami».
«Perché? Così puoi ripetermi di nuovo che mi consideri uno che va con tutti?»
«Non è vero», replicò, e la sua voce era un po' un ringhio, un po' un sospiro. «Non credo che tu sia così. Mi hai solo beccato nel giorno sbagliato».
«Fammi indovinare, Harry, mi hai fatto male solo perché eri così maledettamente arrabbiato... Ho ragione?». Gli rinfacciai la frase che mi aveva detto un mese e mezzo prima.
Lui impallidì. «È per questo che ti ho detto che non sarei mai stato degno di te. Non faccio altro che ferirti, Cucciolo».
«Qui non si tratta di quanto sei degno. Io voglio solo esserti amico, e tu me lo stai impedendo».
«Amico», sussurrò senza quasi emettere suono. Si grattò la testa, si prese in mano una ciocca di capelli e disse: «Ok, mi sta bene, siamo amici. Ma non mi devi più parlare, né a casa mia né al college».
«Ma è andata esattamente così nelle ultime tre settimane! Non cambierà proprio niente».
«È l'unico modo». Poi si voltò per un secondo, prima di girarsi di nuovo. «La domenica è l'unico giorno in cui posso averti. È l'unico giorno in cui sei con me».
Aprii la bocca, ma lui mi fermò: «No, lo so che non sei lì per me... Però ci sei. E lui no». Piegò le ginocchia, così potevamo guardarci negli occhi. «Ho bisogno di quel giorno con te, Louis. Ma tutti gli altri giorni, tu sei suo, quindi è meglio non avvicinarsi troppo. Perciò stammi lontano. Per favore».
«Harry...».
«Se pensi che sia facile far finta che tu non esista, ti sbagli di grosso: è la prova più difficile che abbia dovuto affrontare in tutta la mia vita. Odio non parlarti, odio non bisticciare come se fossimo una coppia di vecchi, odio non passare ogni singolo giorno al tuo fianco. Ma è così che deve andare: Zayn mi odia, e, Cucciolo, credimi se ti dico che ne ha ogni diritto. Perciò se dopo tutto quello che ho fatto sei ancora convinto di volermi essere amico, dobbiamo accontentarci solo delle domeniche».
«Per Zayn non è un problema se siamo amici». Be', di questo non ero proprio del tutto sicuro.
Sorrise e scosse la testa. «So che non sei così ingenuo. Adesso va' a pranzo con mamma e Ni', poi riporta qui il culo, così potrò avere le mie poche ore rubate da passare con te».
Mi incamminai verso l'entrata, ma mi fermai dopo pochi passi. «Harry?»
«Sì, Cucciolo?».
Lo guardai da sopra la spalla, sostenendo il suo sguardo. «Per favore, puoi smetterla di farmi del male... in ogni senso?».
Lui corse verso di me e mi strinse a lungo in un abbraccio. «Vai a mangiare».
Non era un sì e non era un no. Ma non avevo intenzione di insistere.
Gli ultimi tre mesi erano volati via in un lampo di felicità. Nell'ultimo semestre avevo preso tre A e una B, ottimi voti, e non vedevo l'ora che iniziasse il ciclo di lezioni successivo.
Ni' era il miglior compagno di stanza che avessi mai potuto trovare: mi fece conoscere tutto ciò che c'era da vedere nella zona di San Diego, mi aiutò ad abituarmi alla vita del college e mi accolse nella sua famiglia. Era il fratello che non avevo mai avuto, e gli volevo un bene dell'anima. Passavamo tutte le domeniche con i suoi e con Harry: anche se era il giorno in cui dovevo stare lontano da Zayn, far parte di una famiglia era meraviglioso, e ben presto la domenica divenne il mio giorno preferito.
Ora capivo cosa mi ero perso nella mia infanzia, ed era un grande dolore, ma apprezzavo moltissimo il modo in cui Robert e Anne mi avevano accolto ed ero grato del tempo che potevo trascorrere con loro.
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Ti lascio ma restiamo amici || Larry&Zouis remake
FanficLouis ha diciotto anni ed è cresciuto in una base militare, sotto la rigida supervisione di suo padre, un marine severo e poco comunicativo. Ma finalmente è riuscito a spuntarla: farà l'università a San Diego, all'altro capo del paese, e potrà così...