13. A casa di Layla

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Demon è uscito dallo spogliatoio per lasciarmi cambiare. Non me lo sarei mai aspettato da lui, come minimo pensavo che voleva restare a guardarmi ma non lo ha fatto.

Mi infilo prima i suoi pantaloni e poi la sua maglietta. Mi guardo allo specchio e quello che vedo non è lo spettacolo più bello del mondo. Sia i pantaloni sia la maglietta mi sono enormi, il trucco sul viso è colato e ho tutti i capelli bagnati. "meglio di così non poteva andarmi".

Raccolgo i miei vestiti bagnati, li appallottolo, e li prendo in mano per poi uscire dallo spogliatoio. Demon, una volta uscita, mi fissa ma non fa le sue solite battutine, si limita a rimanere in silenzio.

Nel silenzio più assoluto ci dirigiamo prima verso la mia classe e poi verso la sua, per recuperare i nostri zaini, e poi usciamo dalla scuola.

Jake è appoggiato al cancello della scuola mentre fuma una sigaretta. Quando ci vede la butta a terra e la calpesta con il piede, per spegnerla. Mentre viene, verso di noi mi squadra dalla testa ai piedi. Si starà sicuramente chiedendo come mai sono conciata in questo modo, ma non penso che me lo chieda davanti a Demon.

«Ragazzi ma dove eravate finiti? Vi ho aspettato mezz'ora» dice Jake innervosito.

«L'importante è che ora siamo arrivati! Ora andiamo» dice Demon con nonchalance. Fa due passi in avanti per poi essere bloccato da me, che lo tiro dalla maglietta.

«Frena un attimo! Come pensi di arrivare a casa mia?!» «In macchina Fragolina, perché tu hai idee migliori?» mi risponde lui che non sembra aver capito quello che volevo fargli capire.

"Io con te in macchina non ci salgo più" penso mentre lo fulmino con gli occhi.

«Ragazzi se mi dite la via io incomincio ad avvisarmi in moto» dice Jake. Mi giro verso di lui e spero di aver capito male. «Potresti ripetere che non ho sentito?» «Vengo in moto».

"Ma cosa ho fatto di male nella vita? Non solo devo andare in macchina con Demon, ma sarò anche sola con lui!"

Dico la via a Jake, che dopo averla scritta sul palmo della mano, poiché non voleva prendere un foglio, gira l'angolo e va, suppongo, verso la sua moto.

«Bene allora ci vediamo dopo» cerco di dire velocemente per poi girarmi e andare verso la fermata dell'autobus.

«Fragolina non lo ripeterò due volte per cui sali in macchina e basta, sennò ti ci porto di peso».

Continuo a camminare facendo finta di non avere sentito. "E io ti dovrei creder...". Non riesco a finire di pensare che Demon mi carica di peso in spalla. «EHY... MA CHE FAI????» gli urlo.

«Fragolina avvisata mezza salvata!!» mi dice lui camminando verso la sua macchina.

«Demon mettimi giù SUBITO!!» cerco di dirgli ma in tutta risposta lui mi da una sculacciata sul sedere. «non ti azzardare mai più!» esclamo ringhiando, ma lui in tutta risposta ripete il gesto di poc'anzi.

Gli do una serie di pugni sulla schiena, che lui ignora, fino a quando non apre la macchina.

Mi fa sedere sul sedile davanti, affianco al suo, e con un gesto fulmineo mi allaccia la cintura di sicurezza. Chiude lo sportello e prima che io possa slacciarmi e scendere lui ha già fatto il giro della macchina e si è seduto al posto del guidatore.

Con un pulsante, sulla sua portiera, blocca la serratura di tutte le porte, non permettendomi la fuga. Si allaccia la cintura e poi mette in moto il suo "gioiellino".

Arrabbiata come non mai incrocio le mani al petto e mi giro verso il finestrino. "Maledetto Demon".

Non so come prima sia riuscito a stare in silenzio perché adesso è l'unica cosa che non fa. «Fragolina lo sai che quando metti il broncio sei più bella del solito» mi prende in giro lui.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora