20. Incontri bizzarri

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"Sto sognando?".

Sono appesa a testa in giù dal ramo dell'albero e Demon mi sta baciando tenendo gli occhi chiusi.

Le sue grandi e calde mani sono salde sulle mie guance e deduco che non hanno intenzione di togliersi da li.

Mentre mi bacia, presa dal momento, gli prendo il labbro inferiore tra i denti e lo mordo. In tutta risposta lui geme e mi ripaga con la stessa moneta mordendomi. Ci baciamo per un tempo che sembra interminabile.

Quando entrambi siamo senza fiato ci stacchiamo. Lui mi riempie il viso con soffici, dolci e lenti baci. La potrei quasi definire un'agonia stupenda.

Come una stupida interrompo questo momento magico perché dico «Demon ho il sangue al cervello» riferendomi alla mia posizione a testa in giù.

«sono io che te lo faccio venire» dice lui lasciandomi un ultimo bacio sulla guancia, per poi allontanarsi e mettersi le mani sui fianchi.

Fa un fischio e dice «però che bel reggiseno verde fluo che hai oggi...ti mette in risalto il tuo seno senza quella maglietta larga sopra» finisce la frase con un occhiolino.

Guardo verso la mia pancia e noto che la maglietta è scesa lasciandomi tutta scoperta. "Colpa del calore che mi infligge Demon se non me ne sono accorta prima".

Cerco di coprirmi tirando, con scarso successo, su la maglietta. Demon si mette a ridere.

«vuoi darmi una mano a scendere?» dico imbarazzata e innervosita.

«non so...questa prospettiva mi piace parecchio» «DEMONNNNN» gli urlo io.

«ho capito, ho capito» dice lui alzando le mani in segno di resa.

Mi aiuta a scendere dall'albero. Per scendere io mi aggrappo alle sue braccia. "Wow che muscoli sodi" penso mentre glieli sento sotto le mie dita.

Data il mio scarso equilibrio, in questo momento, una volta scesa perdo l'equilibrio verso Demon e insieme caschiamo sul prato. Mi ritrovo sopra a Demon e rido come una scema. Ci è mancato poco che lui finisse sopra il suo vassoio con le fragole.

«smettila di ridere come una scema» mi dice lui ridendo a sua volta.

Prendo una fragola e la mangio. «ehy quella era mia fragolina!!» mi rimprovera lui.

«ops che sbadata» dico io scherzando. Allungo la mano e prendo il mio adorato succo ai mirtilli, che stava sul mio vassoio. Ne bevo un sorso e poi chiedo, ancora sdraiata su Demon, se ne vuole un po'. "E figuriamoci se non lo voleva...la prossima volta non glielo offro nemmeno" penso quando lui lo accetta.

Avvicino il bicchiere alla sua bocca e lo faccio bere. Però sul momento non mi rendo conto che da sdraiata non posso mettere in verticale il bicchiere, così gli verso per sbaglio il succo su tutta la faccia.

«FRAGOLINAAA!!!!» urla lui una volta che il succo gli arriva in faccia. "Poverino questa volta ho preso pure del ghiaccio extra".

Mi alzo da sopra di lui e incomincio a correre. «se ti prendo vedrai la mia ira» mi urla lui alle spalle, mentre mi rinsegue per il cortile. «no grazie non ci tengo!!» gli rispondo di rimando.

Giro la testa verso un cartello dove c'è scritto "attenzione alle..." non finisco di leggere che degli spruzzi d'acqua mi arrivano addosso.

Si sono aperti gli irrigatori da giardino. "Non ci voleva". Continuo a correre fino a quando non scivolo e Demon, prontamente, mi riesce a prendere prima che io tocchi il suolo.

Prima che lui possa dire qualsiasi cosa starnutisco e dopo pochi secondi anche lui fa lo stesso. «sei fortunata....la mia ira si è preso il raffreddore». A questa sua battuta ridiamo entrambi.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora