37. La realtà dei fatti

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Piangere, ecco cosa non smetto di fare. Non riesco ancora a cedere a quello che ho sentito. Qualcuno bussa alla porta e non ho nessuna intenzione di andare ad aprire.

«Tesoro sono la mamma, posso entrare?».

La ignoro e non alzo la testa da sotto il cuscino. Mia mamma apre e richiude la porta silenziosamente e senza fare rumore si avvina al letto. Si siede sul bordo del letto e incomincia ad accarezzarmi la schiena.

«Layla io e tuo papà siamo preoccupati, cosa ti è successo?» mi domanda dolcemente con la sua voce calma e vellutata. Non riesco a risponderle perché non me la sento proprio di parlarle.

«Tesoro per qualsiasi cosa sappi che io e tuo papà, ci siamo sempre».

Dopo qualche minuto di silenzio non c'è la faccio più e il pianto viene intervallato da singhiozzi. Mi alzo e mi metto seduta per poi buttarmi tra le braccia di mia mamma. La mia ancora di salvezza in momenti come questi. Lei non dice nulla e mi coccola fino a quando le lacrime smettono di scendere e rimangono soltanto qualche singhiozzo.

«Tesoro ora vuoi parlarne?»

Prima che io riesca a dirle tutto mi tornano in mente le parole di Demon. "Una Fragolina vale l'altra William non te lo dimenticare".

Questa frase mi fa tornare la tristezza di poco fa e rispondo a mia mamma «Mamma non me la sento ancora...».

«Va bene non ti preoccupare appena ne hai voglia io ci sono ... Ora vieni con me giù in cucina che tuo papà ha deciso di cucinare lui, e adesso solo i santi possono impedire che non si mangi tutto quello che ha cucinato prima che noi scendiamo».

Mi spunta un sorriso sulle labbra al pensiero di mio papà che si finisce tutte le provviste.

«Finalmente un sorriso» esclama mia mamma baciandomi la guancia a stampo.

Insieme ci alziamo dal letto e andiamo a mangiare.

Passò una notte insonne dove ripenso tutto il tempo quello che è successo. La mattina arriva molto lentamente, come se mi avesse voluto fare ricordare nei minimi dettagli ciò che è accaduto.

Quando suona la sveglia mi alzo molto lentamente dal letto. Noto la buttata sulla sedia la maglietta che mi ah regalo Demon. La prendo in mano e rileggo la scritta Laymon prima di buttrla in mal modo dentro al armadio. Mi vesto con una semplicissima tuta blu e poi scendo in cucina lasciando il cellulare spento sul comodino. È da ieri che lho spento.

Uns volta arrivata in cucina mangio la mia solita colazione e poi vado a lavarmi prima di andare a scuola.

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...a scuola...

«Layla tutto bene? Com'è andata ieri sera con il tuo Demon?» mi domanda Dany alzando e abbassando le sopracciglia ,come se si aspettare che fosse successo chissà che cosa.

«Lasciamo stare» dico girandomi dall'altra parte del banco. Lei non demorde continuando a chiedermelo per mezz'ora.

«Layla se ti ha fatto qualcosa di male lo castro lo sai questo, vero!?» mi dice lei quando capisce che se non le rispondo significa che qualcosa è andato storto.

Questa sua esclamazione mi provoca un lieve sorriso.

Finita la lezione restiamo per ultime in classe perché Dany non mi permette di uscire.

«Ora vuota il sacco Layla! Devo sapere cosa è successo prima di farlo fuori».

Facendo un respiro profondo incomincio a raccontarle quello che è accaduto.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora