«Jennifer sei sicura che siamo nel posto giusto? E poi come facciamo ad essere sicuri che la segnalazione sia vera e non era solo uno scherzo telefonico?».
«Perché è da matti fare uno scherzo del genere e poi fare finta di niente sarebbe peggio» esclamo superandolo.
Raggiungendomi continua a protestare «E nel caso non sia una vera segnalazione? Cosa farai? Io non mi fiderei e basta. Abbiamo sicuramente sprecato tempo prezioso e basta. Potrei fare altro in questo momento».
Mi fermo di colpo e punto i piedi per terra. Girandomi verso di lui gli punto un dito sul petto «Tobias ti stai comportando peggio dei bambini. Se non volevi venire con me potevi restartene in clinica con tuo fratello Paul».
Mentre io rimprovero Tobias, Sebastian fa la sua entrata in scena uscendo da dietro dei cassonetti. Per girare questa scena le truccatrici hanno fatto un ottimo lavoro creandogli dei finiti tagli sulle ginocchia e sullo zigomo destro.
«Ciao Marmocchio e tu sei?» chiede Demon nei panni di Tobias.
«Sono Sebastian. Vi ho chiamati io» risponde fiero il piccolo Sebastian.
Mi avvicino a lui e tutta preoccupata gli chiedo «Ma stai bene? Come ha fatto a farti questi tagli?».
«È una storia troppo lunga per raccontartela. Vi ho chiamato perché passando qui vicino ho sentito dei lamenti e mi sono avvicinato.» «Tipico dei poppanti» aggiunge Tobias a bassa voce.
Sebastian lo guarda arrossendo a causa delle sue parole. «Non ascoltarlo sembra tanto grande ma in verità ha solo due anni è un esperimento difettoso» dico sorridendo al bambino, il quale mi prende per mano e mi conduce dove ha sentito i lamenti.
Più ci avviciniamo al posto prestabilito più si sentono i lamenti del cucciolo. Arriviamo davanti ad una pila di ruote di automobili, di varie dimensioni, e si sento chiaramente i lamenti del cane.
Mi avvicino alle ruote e cerco di toglierle ma non ce la faccio. Sono troppo pesanti. Demon si toglie la maglietta e la lascia cadere per terra.
«Ci penso io, voi state fuori dai piedi» esclama Demon. «Tobias non farti male» mi raccomando preoccupata.
«Su Jennifer, almeno così ti rifai gli occhi e potrai dire di avere visto un uomo all'opera» si vanta.
«Si certo, un uomo nei panni di un bambino» dico tra me e me a bassa voce non facendomi sentire.
I miei occhi sono fissi su Demon che prende le ruote e le sposta come se fossero delle piume. Ha un corpo totalmente scolpito da muscoli. Mi ero, quasi, dimenticata come può essere ipnotico il fisico di Demon.
Più rote toglie più i lamenti del cucciolo si fanno forti. Quando mancano cinque ruote mi metto i guanti e mi avvicino per vedere con che tipo di cane ho a che fare.
Con mia grande sorpresa noto che c'è un cucciolo di Doberman.
«Ma chi il mostro che ha abbandonato una simile meraviglia?» esclamo allungando le braccia e prendendo il cucciolo fra le mani.
A questo cucciolo non hanno tagliato ne la coda ne le orecchie, come invece è solito fare a questa razza.
«Vediamo, vediamo» esclama Sebastian saltando per vedere il cucciolo che ho tra le braccia.
Mi sporgo in avanti per fargli vedere il cucciolo. È di colore completamente nero ed ha un musino adorabile.
«Fortunato» esclama Sebastian.
«Hai ragione» «No hai capito male. Il suo nome è Fortunato» dice leggendo sul collare.
Prendo la medaglietta tra le mani e noto il nome. Oltre a quello non c'è altro.
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Take my Heart with you
RomanceCOMPLETO "Sai amare quando sei in grado di perdonare" Appena trasferita da Washington a NewYork per il lavoro dei suoi genitori, Layla Black ha solo uno scopo: passare inosservata. Suo malgrado però già dal primo giorno di scuola attira l'attenzion...